C'è una ragazza che ho conosciuto poco tempo fa. Diciamo che mi è subito piaciuta. Frequentiamo la stessa compagnia. Ma non ho mai fatto il mio passo avanti perchè lei sembrava abbastanza stressata da diverse richieste di uscire fatte da altri ragazzi. Comunque ho sempre cercato di farmi notare: battute rapide, domande curiose su di lei, dialoghi semplici...
Capodanno. Alcool. Sex on the Beach. Penso di averne bevuti tre o quattro. Lei non ne ho idea. Più la Pinacolada preparata da schifo. E io non reggo l'alcool.
L'avevo vista che se ne stava sola, seduta sul letto. Eravamo a casa di un'altra ragazza che aveva gentilmente offerto casa sua per fare la festa. Mi avvicino a lei e in un attimo partono le coccole. Quelle semplici. La mano scivola piano sulle braccia, mentre parliamo fra noi, con il fumo del narghilè alla mela che gira per la stanza.
Subito dopo il conto alla rovescia (fatto con un cellulare dato che la TV non c'era) finiamo sul divano, stesi, e dopo diverse titubanze, primo bacio. Dopo tre anni d’astinenza convinta, è stata una ventata d'aria fresca.
La pomiciata si faceva sempre più spinta. In poco tempo io e lei siamo finiti senza maglietta. Poi lei senza fascia. Poi senza reggiseno. Non volevo fare sesso. Non amo la "botta e via". Anzi, la odio. E in ogni caso non avevo in tasca alcuna precauzione. Lei continuava a chiedere di farlo, e io le rispondevo che era abbastanza sbronza da non capire.
Per provare a colmare questa mancanza le ho infilato una mano nei pantaloni. (Perdonate la volgarità). In quel momento ho pensato che non stessimo facendo nulla di male. Forse non era corretto secondo la mia etica. Come ho infilato una falange (forse anche meno) lei si è risentita, si è girata dall'altra parte e si è rannicchiata, piangendo.
"Mi sento piccola e stupida."
Sapevo che sarebbe finita così. Fermati dalla coscienza. Le ho chiesto di rimettersi i vestiti. Almeno ero sicuro che non fosse così ubriaca.
"Vuoi che me ne vada?"
"No, resta qui con me."
"Ora non sei più ubriaca."
Da lì sono seguiti baci, baci e baci. Nient'altro. Ci abbiamo anche riprovato a fare quello che avevamo mancato, ma è finita allo stesso modo. (Questa volta mi aveva preso per le spalle e poi spinto di sotto).
Non so descrivere quello che provavo. Mi sentivo finalmente desiderato. Sentire che non voleva farlo mi ha reso più felice del fatto che avremmo potuto farlo. Il suo sguardo era indescrivibilmente bello. Due occhi stupendi e un sorriso che poche persone possiedono.
La mattina dopo mi ha evitato clamorosamente. Mentre eravamo alla stazione le ho appoggiato la testa sulla spalla e subito ha preso il cellulare, come per trovare un modo discreto per respingermi.
"Mi vuoi sul serio o eri solo ubriaca?"
"Forse ero solo un po' ubriaca, scusa."
Lei non era ubriaca. Dopo quell’attimo di lucidità che le ha fatto respingere me, non poteva essere sbronza. Forse si sarebbe spinta ancora più avanti.
Ho cercato di parlarle su Facebook, dato che non ci si poteva vedere. La risposta è sempre stata la stessa.
Non ci capisco più nulla. Cerca un modo diverso per dirmi che mi ha usato?
Di fronte a una cosa simile, forse dovrei lasciar perdere. Ma una così non se ne va facilmente dalla mia testa.
Ho parlato anche con un'amica comune (mia grandissima amica), in preda ad una "rabbia-depressione-disperazione" che mi ha detto che lei ha molta paura del "rapporto di coppia". E mi ha consigliato di non mollare.
Ragazzi, che devo fare?