Non ho mai praticato uno sport "seriamente", così come forse nient'altro nella mia vita.
I tre fattori nella mia classifica sono nel seguente ordine:
salute e forma fisica al primo posto
divertimento al secondo posto
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Agonismo al... decimo posto.
Gli sport che pratico maggiormente sono il nuoto e il ciclismo, entrambi a livello mooolto amatoriale.
In piscina ci vado una volta a settimana, nuoto un paio d'ore senza fermarmi mai, puntando più alla resistenza che alle prestazioni.
Il ciclismo è per me più uno svago che la ricerca di superarmi ogni volta; mi piace raggiungere città limitrofe, fermarmi, mangiare un paio d'arance e poi tornare, in una passeggiata impegnativa.
Completo con un po' di jogging, di palestra, quando capita una partita di calcetto mi diverte molto, d'estate qualche attività marinara.
Rispetto al calcio, che molti qui denigrano, a me piace tantissimo, di tutti gli sport che ho praticato posso dire che è quello che mi affascina maggiormente.
Essendo uno sport di squadra è molto interessante anche a un punto di vista sociologico. E' vero che altrettanto si potrebbe dire di tutti gli altri sport di squadra, ma il calcio ha rispetto agli altri proprio il vantaggio della popolarità. E' come un archivio dove puoi sapere tutto delle persone inserite, con la differenza che l'archivio calcio comprende tantissime persone, mentre quello pallanuoto o basket soltanto alcune... Giocandoci a calcio nella stessa squadra ho scoperto aspetti del catattere della gente che altrimenti non avrei mai saputo o la cui conoscenza avrebbe quanto meno comportanto tanto tempo di frequentazione. Il pallone è unico e i compagni undici, come ci si comporta col pallone tra i piedi è emblematico della propria disponibilità, generosità, comprensione del prossimo; di quanto si sia altruisti o egoisti; la scelta del compagno a cui passarlo, l'approccio con lui a seconda di come tratterà quel prezioso elemento. Il modo di esultare per un gol fatto e di rammaricarsi per quello subto, la ricerca delle responsabilità e l'attribuzione dei meriti. Il gioco continua anche a partita finita, i commenti, la doccia, sono altri elementi per conoscere e apprezzare i nostri compagni di gioco e di vita.
Il Trekking può essere considerato uno sport?
Una sequenza ragionevolissima direi, attenzione però all'accezione che si da al termine "Agonismo". Come si sarà capito, per me ha più importanza, ma non nel senso "Comune" del termine; alla mia età e con solo pochi anni di esperienza nello sport che pratico attualmente non ho speranze di primeggiare, quindi i miei parametri sono diversi: il primo è migliorare me stesso (Ovvero i miei risultati) senza dar peso alle classifiche, a parte quella di categoria nella quale quest'anno (Sono appena passato dalla 45 alla 50) forse ci salta fuori un podio o due.
La resistenza è una prestazione
Ti spiego uno dei motivi per cui non mi piace il calcio: non sempre vince il migliore. Vale anche per altri sport forse, ma non nella stessa misura; ho visto partite in cui una squadra ha giocato bene con molte occasioni di rete ben costruite, ma non ha segnato, e l'altra da cani ma con una sola botta di culo ha fatto l'1 a 0. In una partita di poker la fortuna (Leggi caso) gioca un ruolo di gran lunga meno importante.
Concordo, meno su un punto: non vedo per che ragione, e per chi, la popolarità dovrebbe essere un vantaggio. Il numero di persone che condividono qualcosa non aggiunge né toglie nulla al suo valore.
Qui c'è a mio parere poco da obiettare, perché credo si tratti di valori molto soggettivi che io tra l'altro, non avendo mai fatto parte di una squadra di calcio, non sono in grado né di valutare né di comprendere. Ma quando vedo il fanatismo nel quale troppo spesso trascendono molte delle emozioni da te descritte mi vengono dei dubbi, non capisco come ci si possa eccitare a quel modo, è simile a quello che si può osservare intorno al tavolo di una roulette. Inoltre il giubilo esagerato del pubblico e dei giocatori quando si segna penso sia inconsciamente anche dovuto proprio a quanto non solo sostengo io ma anche delle statistiche confermano (Magari faccio una ricerchina e te le trovo), ossia che l'80% dei goal vengono fatti per caso, chi tira tira a la va o la spacca e lo sa. Una cosa che riconosco a questo sport è che i giocatori, specie a causa di come si sono evolute la tattica e la tecnica di gioco negli ultimi 20 anni, sono dei veri atleti, se non lo fossero non reggerebbero nemmeno 20 minuti.
Allora, oggettivamente tutto quello che ciascuno considera sport, per quel qualcuno lo è.
Soggettivamente, la mia opinione è che esistono attività le quali non vengono considerate sport a livello convenzionale ma se si considerano i componenti
- forza
- resistenza
- tecnica
- divertimento
solo per fare tre esempi, ce ne possono essere altri ed anche questi tre non devono necessariamente essere tutti presenti (Ma nemmeno uno da solo è sufficiente), allora saltano fuori attività (Come menzionato più indietro in questo stesso argomento) come la danza, che se fatta in un certo modo è sport a tutti gli effetti, esattamente come il trekking.
Considerando tali componenti, saltano fuori cose altresì interessanti: esistono sport olimpici ufficiali che in realtà a ben guardare di sport non hanno nulla:
- equitazione (L'atleta è il cavallo)
- tiro con l'arco e con la pistola (Consistono esclusivamente di qualità mentali, tecnica, concentrazione ecc.)
- curling (Stessa cosa, quando vedo certi panzoni ritirare medaglie mi viene la nausea)
Torniamo al trekking (Che, puntualizzo, a me non piace):
- è sano
- si pratica all'aria aperta
- occorre essere in forma o lo si diventa
- dipende quasi esclusivamente dalle capacità fisiche
- per quelli a cui piace, non è solo divertente ma anche affascinante
Manca forse il fattore agonismo; e allora? Ma certo che è sport!
Hai ragione , intendevo dire senza preoccuparmi dei tempi di percorrenza di una singola vasca...
Se intendi dire che c'è una dose di casualità, condivido pienamente; però il "giocare bene" è molto relativo. Allora posso dirti che ho visto incontri di boxe dove A ha riempito di colpi B il quale ha assestato un solo ultimo ma determinante diretto che ha messo A al tappeto. Non è la stessa cosa? Non va dimenticato che la finalità del gioco è mettere la palla nel sacco e non costruire azioni, dare dimostrazione di grandi doti atletiche o altro.
Intendo dire che per l'analisi sociologica di cui parlo successivamente, ho un più vasto campione di persone da poter analizzare, rispetto a uno sport praticato da 4 gatti.
Gli atteggiamenti in campo a cui mi riferivo io sono altri. Per esempio di quanto di "innamora" del pallone colui che ce l'ha tra i piedi, che implica una sorta di egoismo nella vita; così come il selezionare il cmpagno a cui passare il pallone, emarginando quello più scarso potrebbe significare lo stesso atteggiamento nella vita, cercando solo le persone che più incontrano il nostro tornaconto; oppure lamentarsi che il pallone è ovalizzato o che tizio l'ha passato male quando si sbaglia una giocata presuppone lo stesso limite anche fuori dal campo, non ammettendo mai i propri errori o limiti.
Tu dirai che non c'è bisogno del calcio e che certe considerazioni le si possono fare anche nel vivere quotidiano.
C'è però la differenza che molti nostri difetti tendiamo a nasconderli e spesso ci riusciamo molto bene; il calcio ha il grosso pregio di far perdere alla gente certe "difese", facendole svelare con facilità il vero se stessa.
Non mi sembra paragonabile. B i colpi (Goal) li ha incassati, ed è rimasto in piedi. Il paragone va fatto con un incontro terminato ai punti.
Sì. Ma senza i mezzi (Costruire azioni, dare dimostrazione di grandi doti atletiche o altro) difficilmente si riesce a mettere la palla nel sacco; ma proprio il fatto che sia possibile toglie secondo me valore allo sport.
Tutte queste considerazioni possono essere condivisibili o meno, però secondo me sconfinano nell'analisi socio-psicologica, facilissima nel calcio proprio perché sport di massa, e mi pare esulino un po' da quello che è lo sport in sè. Da decenni si discute se ingrandire le porte per aumentare il numero dei goal (E diminuire quindi il fattore casuale)
non ne vogliono sapere
Da decenni si discute se introdurre l'uso del replay per correggere eventuali (E frequenti) decisioni errate degli arbitri
non ne vogliono sapere
Perché?