Premetto che non ho letto tutti gli interventi, mi sono limitata a buttare un occhio.
In ogni caso, bocciare non significa necessariamente avere una scuola migliore, e lo dimostra il fatto che paesi in cui gli studenti ottengono risultati migliori nei test della ricerca Ocse Pisa non bocciano o bocciano molto poco fino ai 16 anni. La Finlandia ha il 2,8% di bocciati contro il nostro 15%, leggevo proprio oggi.
Inoltre, leggevo anche che per esempio a Genova nella scuola secondaria l'88% dei bocciati è extracomunitario. Insomma, non mi sembra proprio un successone, ma la diretta conseguenza dei tagli a fondi e docenti e dell'assenza di mediatori culturali.
A mio parere questo boom di bocciati, anche agli esami, non è che un fallimento, c'è poco da essere entusiasti. L'introduzione del voto in condotta della Gelmini, così come la reintroduzione del giudizio di ammissione all'esame finale e la sospensione di giudizio di Fioroni (tutte cose più o meno condivisibili) hanno poco a che fare con la meritocrazia di cui tanto parla la Gelmini se non sono supportate da finanziamenti alla didattica e se devono coesistere con classi di anche 30 alunni.