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§¤PREISER¤§
Posso dare il mio parere di perito informatico diplomato presso un ITIS con 99/100.
Ho fatto due anni di università, uno al politecnico di milano (andato male) e uno, appena concluso, in bicocca.
Parlo personalmente, così non potete dire che dico stupidate e simili.
Al primo anno di ingegneria (informatica) c'è un sacco di matematica; andiamo da Analisi1 e Analisi2 ad Algebra Lineare e geometrica analitica e Fisica A+B (meccanica ed elettromagnetismo), passando per informatica1, informatica2 ed elettrotecnica A.
Di tutti questi corsi, al mio misero ITIS ho avuto modo di studiare quasi tutta l'analisi1, parte dell'analisi2, informatica1, parte di algebra lineare e geometrica analitica. Per deficit nel sistema scolastico non ho potuto svolgere correttamente il programma di Sistemi, che mi avrebbe consentito di affrontare quasi tutti gli argomenti di informatica 2. ElettrotecnicaA affrontava argomenti già svolti in elettronica e telecomunicazioni all'ITIS (ovviamente con più matematica) e Fisica A (affrontata nel biennio in modo molto più elementare) e B (non affrontata perché non prevista dal programma ministeriale).
Di tutto questo, il problema più grosso che ho riscontrato è stato appunto Fisica, che negli ITIS viene generalmente svolta in modo introduttivo al biennio, ovvero in prima e seconda superiore. Poi, a seconda dell'indirizzo che si prende, la si continuerà o meno.
Alla fine del primo anno di ingegneria mi sono accorto che non era la mia strada, nel senso che non avevo trovato quel che cercavo nell'università, ovvero un centro di stimoli ed innovazione. Allora ho cambiato e ho preso Scienze statistiche e gestione informazione, in Bicocca.
A parte che è tutto diverso dal politecnico, qui le materie le elenco e vi dico cosa ho fatto all'ITIS: Analisi 1 (fatta all'ITIS, come già detto prima), Algebra Lineare (fatta parzialmente all'ITIS e mooolto malamente al politecnico), Calcolo delle probabilità (fatto all'ITIS in modo scolastico, e attenti a quelli dello scientifico, perché il programma di calcolo delle probabilità degli ITIS è dieci volte superiore il vostro), Statistica I (idem per calcolo delle probabilità), Statistica Sociale (branca della psicologia e della statistica, ovviamente non svolta all'ITIS, ma sfido io...), Statistica Medica (branca della statistica e di piano degli esperimenti), Statistica Territoriale e Ambientale (in Italia è una materia recente in università), Informatica (era una cagata... niente a che vedere col poli, ma ovviamente c'era una punta d'innovazione che al poli si fa al secondo e terzo anno), laboratorio di informatica (cose che al poli si fanno al terzo perché sono troppo avanti, all'ITIS da me erano nella seconda prova d'esame), Demografia (differente dalla demografia che si studia a scuola, sia all'ITIS che in certi licei).
Tutto questo per portare un esempio pratico di cosa mi ha dato l'ITIS e di cosa richiedevano le due università che ho frequentato. Bene, direi che tutto sommato, per l'indirizzo che ho preso, non ero affatto messo male, anzi... ho visto molti liceali così come molti studenti come me.
Il problema generale dei liceali è che vivono con la testa tra le nuvole, non hanno MAI messo mano a niente che sia concreto, a meno che non si parli di libri. Ma come si fa a parlare di microcodice se non si sa neanche accendere un computer? Vi faccio un esempio: fisica si fa in modo semplice al biennio di un qualsiasi ITIS (semplice in termini matematici, non di concetti). Noi ogni settimana facevamo un esperimento e dovevamo consegnare una relazione. Facevamo nel senso che materialmente misuravamo, osservavamo, rilevavamo, montavamo, etc.. Al liceo sono pochissimi che hanno un laboratorio di fisica e se ce l'hanno ci vanno una volta in tre anni.
Voi direte: "il liceo insegna un metodo di studio", o cose simili. Io vi dico: il metodo di studio s'impara studiando! Non c'è bisogno di aver fatto il liceo.
E' necessario essere curiosi e avere voglia di studiare. Poi non importa che scuola hai fatto, liceo, ITIS, ITC o che so io..
Questo per rispondere alla domanda posta nel topic. A me danno sui nervi i liceali che si riempono di arie e viaggiano con la mente per le lande desolate dell'ignoto. Non c'è bisogno di un liceo per imparare a ragionare, per farsi una cultura, per imparare a studiare, per imparare ad apprezzare, per imparare a criticare, per imparare ad imparare. Basta essere curiosi! E certe cose si capiscono dopo tanto tempo, quando si sono affrontati studi davvero complessi, quando si affronta la realtà del mondo del lavoro, la realtà della ricerca, la realtà reale.
Che poi, detto sinceramente, io non vedo tutta questa cultura e questa conoscenza infusa nei ragazzi di oggi, dai...
PS: non vi ho detto delle decine e decine di richieste di lavoro che ho ricevuto via telefono e via posta dopo che mi sono diplomato. Voi del liceo ve le sognate queste cose, anzi.. dovete aspettare almeno tre anni e incrociare le dita.