piccole perle di saggezza...:lol:...bravo bravo...è importante essere umili..:lol::lol::lol::lol:
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È la forza di capillirità dell'acqua a favorire la coesione dei granelli.
Per fare un castello di sabbia non serve una ricetta precisa: una quantità arbitraria di acqua mescolata a sabbia produce immancabilmente una sostanza semisolida, collosa e facile da manipolare. Ma questa verità, di cui ha fatto esperienza qualunque bambino, ha trovato una spiegazione scientifica solo ora, grazie ad uno studio pubblicato su Nature Materials che ha rivelato come si dispone l'acqua intorno ai granelli di sabbia: una scoperta che ha importanti applicazioni nell'ingegneria civile e nella prevenzione delle valanghe.
L'effetto "collante" dell'acqua è dovuto alla forza di capillarità, la stessa che fa sì che il liquido ascenda in un contenitore filiforme. Quando l'acqua si disponde intorno ai granelli di sabbia, la capillarità si trasforma in una forza attrattiva che aumenta la coesione della sostanza, rendendola semisolida.
Sottoponendo a tomografia ai raggi X una miscela di ZnO liquido e granelli di vetro (per simulare acqua e sabbia), il gruppo di Stephan Herminghaus al Max-Planck-Institut di Gottinga ha rivelato che iniettando 1po' di liquido nel sistema la coesione della mescolanza cresce bruscamente. La tomografia mostra la formazione di "ponti" di liquido tra i granelli, che si uniscono in gruppi. Aumentando la quantità di liquido, le dimensioni dei ponti crescono, fino a formare un'unica pellicola che collega una gran quantità di materiale e che può assorbire fino al 90% di tutto il liquido. Poi, quando l'acqua satura il sistema, la coesione sparisce bruscamente e i granelli tornano a fluire come se fossero asciutti.
Quando la coesione è presente, il suo valore è praticamente costante, indipendentemente dalla quantità di acqua. Secondo i ricercatori la ragione è la seguente: quando i granelli sono collegati da "ponti", il sistema non è un'unica struttura compatta, ma le forze di capillarità di ciascun ponte sono molto forti. Quando poi i ponti cominciano ad unirsi in pellicole, le forze di capillarità diminuiscono, ma questo fenomeno è compensato dal fatto che le pellicole collegano parti sempre più grandi del sistema. L'interazione di questi due effetti manterrebbe costante la coesione al variare del contenuto di acqua.
I ricercatori hanno confermato questa descrizione studiando la resistenza del materiale in funzione della pressione al variare del contenuto di liquido.
lake t cito solo un aneddoto tratto dal libro di cui t parlavo:
"Le plastiche moderne son così robuste, così versatili, così sicure, così ordinarie che forse proprio per questo la gente, tutto sommato, le trova noiose. Ben diverso è stato il caso della prima plastica di successo, la celluloide. [...], ma la celluloide, il vecchio tipo di plastica prodotto dalla cellulosa, probabilmente non riguadagnerà mai più la popolarità di un tempo, pur conservando qualche applicazione ristretta. Il suo componente principale, il nitrato di cellulosa, è altamente infiammabile, ed è tuttora in uso [...] Nessuno negava che fosse pericolosamente infiammabile, e a volte addirittura esplosiva: si narravano aneddoti di palle da biliardo scontratesi con tanta violenza da esplodere di botto. [...]"
suppongo molti di voi guardino o abbiano guardato almeno una volta CSI (parlo di CSI LAS VEGAS... con Gill Grissom...)
avrete notato che quando devono cercare tracce di sangue spruzzano una qualsiasi cosa con alcune bottigliette spray, che sembrano deodoranti :lol:
nella prima che usano c'è contenuta una sostanza organica, interessante a mio avviso, nota come luminol (o luminolo visto che amiamo italianizzare...)
il luminol è un versatile composto chimico (e organico) che produce chemiluminescenza (ovvero emissione di radiazione elettromagnetica, in particolare nel visibile e nel vicino infrarosso, che può accompagnare una reazione chimica), con una luminescenza blu impressionante, quando miscelato con un appropriato agente ossidante...
è un solido cristallino di colore dal bianco al giallo paglierino solubile in acqua e nella maggior parte dei solventi polari...
è usato dagli investigatori forensi (polizia scientifica) per scovare, rivelare sangue in quantità di tracce lasciato sulle scene del crimine... è anche usato dai biologi nei saggi cellulari per determinare la presenza di rame, ferro, e cianuri...
il luminol può essere sintetizzato a partire dall'acido 3-nitroftalico...
primo, l'idrazine (N2H4) viene riscaldata con l'acido 3-nitroftalico in un solvente alto-bollente come il trietilen glicole... avviene una reazione di condensazione, con perdita di acqua, e si forma la 3-nitroftalidrazide... la riduzione del gruppo - NO2 ad - NH2 con sodio ditionito (Na2S2O4) produce il luminol...
per esibire la sua chemiluminescenza, il luminol deve esssere prima attivato con un ossidante... di solito, una soluzione di perossido di idrogeno (H2O2) e un sale di idrossido in acqua è usata come attivante... in presenza di un catalizzatore come un composti di ferro, il perossido di idrogeno si decompone a formare ossigeno e acqua:
2 H2O2 → O2 + 2 H2O
in un laboratorio chimico, il catalizzatore usato è spesso potassio ferricianuro... nella determinazione forense del sangue, il catalizzatore è il ferro presente nell'emoglobina... enzimi presenti in una varietà di sistemi biologici possono essere in grado di catalizzare la decomposizione del perossido di idrogeno...
quando il luminol reagisce con un idrossido, si forma un dianione...
l'ossigeno prodotto dal perossido di idrogeno può reagire con il dianione del luminol: il prodotto di questa reazione, un perossido organico, è molto instabile e immediatamente si decompone perdendo azoto a dare l'acido 3-amminoftalico con elettroni in uno stato eccitato... come lo stato eccitato si rilassa allo stato fondamentale, l'eccesso di energia è liberato sotto forma di un fotone, di luce blu visibile...
il luminol come detto in precedenza è usato sulle scene del crimine dagli investigatori per localizzare tracce di sangue, anche se queste sono state pulite o rimosse... l'investigatore prepara una soluzione di luminol e di attivatore e si spruzzano su tutta l'area sotto indagine... il presente in ogni traccia di sangue presente nell'area di interesse catalizza la reazione chimica che produce una luminescenza rivelando la presenza e la locazione del sangue... il quantitativo di catalizzare necessario per la reazione affinché proceda è molto esiguo rispetto alla quantità di luminol usata, permettendo quindi la determinazione di tracce anche esigue... la luminescenza dura 30 secondi ed è blu... ovviamente la stanza deve esser oscurata al meglio per vedere questa luminescenza... ogni luminescenza rivelata può essere documentata con una fotografia a lunga esposizione...
il luminol presenta alcuni svantaggi che ne limitano il suo utilizzo nell'investigazione di scene del crimine:
- il luminol fluoresce anche in presenza di rame o lega di rame, rafano, e alcune candeggine; e quindi, se una scena del crimine è stata tutta pulita con candeggina diluita, la candeggina residua potrebbe causare fluorescenza di tutta la scena del crimine, effettivamente camuffando ogni traccia organica, come il sangue;
- il luminol sarebbe anche in grado di determinare piccole tracce di sangue nelle urine, pregiudicando quindi il test se è presente sangue animale nella stanza;
- il luminol reagisce con materiale fecale, provocando la stessa luminscenza come se fosse sangue;
- la presenza del luminol potrebbe impedire di realizzare altri test su di una prova... comunque, è stato dimostrato che il DNA può essere estratto con successo da campioni pretrattati con il luminol...
Anche in R.I.S. lo usano ;)
sì ma CSI fa più feeko e poi è da secoli che loro luminol, sorgenti UV, DNA,... li usano in campo forense ;) visto che fluorescenza feeka? :lol:
Qualcuno è in grado di spiegarmi cosa significa "in forma non polimerizzata"?
un polimero è volgarmente una catena di varia lunghezza, lineare e/o ramificata costituita da tante subunità ripetitive uguali dette monomeri...
ad esempio il cloruro di vinile CH2=CHCl è un monomero... se noi però in qualche modo lo facciamo polimerizzare (via radicalica o ionica) questo tenderà a legare le varie subunità fino alla lunghezza richiesta unendo le singole subunità di modo da dare un polimero del tipo - [CH2Cl]n -
quindi in forma non polimerizzata sottintende che un materiale è ancora allo stadio di monomero...
non so se m son spiegato bene :roll: chiedi pure ;)
monomeri: sostanze organiche a basso PM che rappresentano le unità costitutive di molecole ad alto PM (macromolecole o polimeri); le strutture son le più varie e possono essere raggruppate in funzione del tipo di polimero che generano...
i monomeri per la poliaddizione contengono almeno un doppio legame oppure sono composti eterociclici; i monomeri per la policondensazione sono invece composti contenenti ciascuno almeno due gruppi funzionali atti a reagire con quelli di un altro composto, oppure i due gruppi funzionali diversi sono presenti sulla stessa molecola e questo fa sì che la policondensazione possa avvenire tra molecole uguali;
il caso tipico è rappresentato dagli amminoacidi: H2N - (CH2)n - CO2H in cui la policondensazione avviene tra il gruppo - CO2H di una molecola con il gruppo - NH2 di una molecola contigua e così via... con tale meccanismo si formano in natura (e non solo) i legami peptidici (o ammidici) delle proteine...
Si penso di aver capito, ma per sicurezza ti chiedo un'altra cosa:D: nel caso della poliacrilammide, diventa un polimero quando assorbe acqua....Giusto?Ho detto una cazzata:D?
No perche ho 3kg di questa roba gia idratata e non sono sicuro se è ancora una neurotossina oppure posso giocarci tranquillamente:?.
Cioè, per farti capire:D : la roba di cui parlo è questa ed è sotto questa forma.
polimeri: sostanze, naturali o sintetiche, generalmente organiche, formate da un insieme di molecole di elevate dimensioni e PM, simili tra loro ma non necessariamente tutte identiche; ciascuna di queste a sua volta è formata dalla ripetizione di molte piccole unità strutturali legate tra loro con legami generalmente covalenti a formare la catena polimerica...
l'unità strutturale viene denominata (IUPAC) unità repetentosi costituzionale o più comunemente unità monomerica (monomero), sostanza a basso PM dalla quale, mediante polimerizzazione, può di norma esser preparato il polimero...
oligomeri son sempre polimeri ma hanno bassi PM rispetto agli alti PM degli alti polimeri...
i polimeri si rappresentano di solito indicando il monomero, senza specificare il tipo di gruppi terminali delle catene:
ad es. il polietilene (PE) si indica con - [CH2]n - dove n = numero di unità ripetentesi o grado di polimerizzazione;
si possono avere polimeri lineari se le catene sono costituite solo da unità bifunzionali o ramificati se le catene contengono anche unità tri- o poli-funzionali; inoltre esistono anche polimeri a catena doppia (o a scala);
se in ciascuna macromolecola esiste un solo tipo di unità monomerica, il polimero viene più propriamente definito omopolimero, mentre costituisce un copolimero se in ciascuna macromolecola esistono due (o più) tipi di monomeri; a seconda di come questi ultimi si distribuiscono lungo le catene si parla di copolimeri statistici (distribuzione casuale), alternati, a blocchi e ad innesto...
mmm guarda che te hai già il polimero fatto :| la tua poliacrilammide è un polimero che a causa del suo network è in grado di allocare molecole di acqua al suo interno... semplicemente assorbendo acqua si gonfia: le molecole di acqua hanno un loro ingombro sterico... non esagerato ma ingombrano ;)
è il monomero il fetente, la neurotossina... evita di far danni del tipo scaldare o lasciare il polimero anidro al caldo... evita anche il contatto con la cute e soprattutto l'ingestione (so che non sei stupido... ma se tocchi il polimero e poi t metti le dita in bocca...)
saluti...
PS: che poi non ho ancora capito perché su alcuni testi dice che in terreni si scassa, depolimerizzando... chiederò... se volete leggere in eng Environmental Degradation of Polyacrylamides II. Effects of Environmental (Outdoor) Exposure Ecotoxicology and Environmental Safety v.37, n.1, 1jun97
figurati... son qui per questo anche, oltre che sparar cazzate a go go :lol:
ora come ora suppongo sia inoffensivo a meno che non te lo mangi o te lo sniffi :lol:
a parte gli scherzi... occhio a non giocarci troppo...
saluti
di niente figurati ;)
volevo farvi vedere che la chimica non è solo divertente e interessante ma a volte soprattutto se in mano a decerebrati diventa pericolosa, se non addirittura fatale...
ustione da HF (acido fluoridrico)
http://nerocupo.it/immg/varie/hf-burn%5B1%5D.jpg
:|:|:?:?:? che schifo :?
Ma... guarisce o gli amputano il braccio?? :?
dio mio....:|
quell'uomo un bel pomeriggio s era dedicato in riva al lago a pulire dei pezzi metallici della barca con un antiruggine a base di HF senza guanti o protezioni...
incurante della tremenda aggressività dell'HF è andato avanti per un bel po' con un panno... più tardi sono iniziati gli effetti... bruciore alle dita, poi alla mano e infine all'avambraccio... ustioni prima leggere, poi medie e infine gravi... il genio non ha mica detto in Pronto Soccorso che aveva usato un prodotto a base di HF... gli stavano curando le ferite con altro...
l'HF in piccole dosi, anche se diluito è fottutamente aggressivo e colpisce il calcio delle ossa legandosi saldamente... dopotutto l'anione fluoruro è avido di elettroni e si lega a tutto...
quando s è ravveduto ha avvisato i medici che hanno iniziato la cura con calcio gluconato per invertire gli effetti...
è stato fortunato, dopo alcuni mesi, varie cure, e tanta fortuna è tornato ad una vita normale... meglio cicatrici che rimanerci secco...
alcuni però son stati meno fortunati e son morti...
dimenticavo... l'antiruggine che vendono nei supermercati come smacchiatore per ruggine è a base di HF (6-12%) quindi OCCHIO! :|
http://upload.wikimedia.org/wikipedi...AgNO3_burn.jpg
è riportata la foto di una donna venuta a contatto per lungo tempo con nitrato di argento... come tutti i sali di argento è tossico e corrosivo...
lunghe esposizioni provocano l'argiria, avvelentamento da argento... macchie indelebili sulla pelle... e causare danni permanenti agli occhi
durante la 2^ Guerra Mondiale i nazisti usavano come metodo per uccidere i prigionieri un iniezione intracardio di acido fenico o fenolo... a contatto con la pelle provoca estese, dolorose e tremende ustioni tanto che si usa ancora molto diluito per peeling chimici e rimozione di verruche...
gira voce che le stigmate del santo Padre Pio erano in verità il risultato di tamponi all'acido fenico :roll:
disastri chimici...
http://www.uh.edu/engines/txcicars.gif
esplosione di un deposito di ammonio nitrato :roll:
Il disastro di Bhopal del 1984, il più grave incidente chimico-industriale della storia, fu causato dal rilascio accidentale di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), prodotto dalla Union Carbide, azienda multinazionale americana produttrice di pesticidi localizzata nel cuore della città di Bhopal, nello stato indiano del Madhya Pradesh.
Il rilascio di isocianato di metile, iniziato poco dopo la mezzanotte del 2 dicembre 1984, uccise ufficialmente 1754 persone, ma fonti non ufficiali ne stimano più di 10.000, avvelenandone da 150.000 a 600.000. Nel novembre 2004 gli investigatori della BBC confermarono che la contaminazione era ancora attiva.
la seguente foto è forte... sconsigliata ai deboli di cuore...
2 dicembre 1984, la fabbrica è ormai in disuso: manca un dipendente specializzato che possa svolgere l’unica attività ancora da svolgere, ossia l’eliminazione delle impurità dalle tubature delle tre vasche contenenti MIC per mezzo dell’acqua. Rimangono solamente 63 tonnellate di isocianato di metile nelle vasche, ma neanche uno degli impianti è operativo; delle tre vasche, solo una, con 42 tonnellate, è quasi piena. Violando le norme di sicurezza, il MIC viene conservato da circa due mesi a temperatura ambiente (invece che a 0 °C). Tutti gli allarmi sonori, che si attivano in caso di anomalo innalzamento della temperatura nelle vasche, sono stati disattivati. Anche la sera del 2 dicembre bisogna lavare i tubi. Il personale non specializzato di turno esegue gli ordini scritti sin dove possibile. Le istruzioni dicono: isolare le sezioni dei tubi, immettere acqua e lavare. Ma quella sera una delle saracinesche si è talmente incrostata che l’acqua non passa in nessun modo e la sua pressione aumenta. Tre ore sono passate dall’apertura dell’acqua e dal cambio di turno. Per una non corretta interpretazione degli ordini, o meglio a causa del degrado dell’impianto, le tubature non bene isolate causano la fuoriuscita dell’acqua, che scorre verso la cisterna piena di MIC. È mezzanotte circa quando alcuni operai di guardia sentono uno strano odore nell’aria: cavolo lesso, l'odore dell’isocianato di metile allo stato gassoso. L’acqua è arrivata nella vasca provocando la reazione del MIC. Le 42 tonnellate di MIC si disintegrano in un’esplosione di calore che trasformerà rapidamente il liquido in un vortice gassoso. La pressione è sbalzata di colpo a due bar, successivamente a 4 bar. Il gas viaggia verso la torre di decontaminazione, dove dovrebbe trovare la fiamma del bruciatore pronta a incenerirlo. Ma la fiamma è spenta e il gas trova, come ostacolo, solo valvole chiuse. Quando le valvole saltano a causa della forte pressione, un gayser altissimo sprizza sopra l’impianto. Il sovrintendente di turno, pur non potendo bloccare l’eruzione della vasca 610, impedisce che la contaminazione si propaghi alle restanti 21 tonnellate di MIC della vasca 611. Ma il vento non risparmia la catastrofe: l'“Hiroshima chimica”, la nuvola “assassina”, dovuta all’esplosione del MIC, si dirige verso le bidonville dei quartieri poveri che si trovano nella Spianata nera, abbattendosi senza rumore su centinaia di migliaia di persone. Nelle strade le persone muoiono, tra spasmi, con polmoni e occhi in fiamme. Gli ospedali sono colmi di migliaia di agonizzanti che, diventati ciechi, soffocano e vomitano. I medici non sanno cosa fare. I tecnici della Carbide non hanno dato informazioni sulla composizione della nube tossica, non sono autorizzati, dicono, e quindi non è facile trovare un antidoto. Impossibile stabilire con esattezza il numero dei morti, furono sterminate intere famiglie, moltissimi senzatetto. I musulmani vennero sepolti in fosse comuni, gli indù bruciati a centinaia. Persero la vita all’incirca 8.000 persone solo nella prima notte, tra 20 e 30.000 morirono nei mesi successivi, si ebbero più di 500.000 intossicati.
L'incidente fu quindi causato dall'infiltrazione di acqua nel serbatoio dell'isocianato di metile. La reazione provocò la fuoriuscita di una grande quantità di gas tossico a causa dell'aumento di pressione. Il gas fuoriuscì mentre il "filtro chimico" che avrebbe dovuto trattarlo era fuori uso a causa di riparazioni. L'investigazione ha rivelato che non vennero applicate diverse procedure di sicurezza: i deflettori, che avrebbero potuto impedire l'infiltrazione dell'acqua, non erano stati utilizzati, i refrigeratori erano fuori uso, così come lo erano le torri antincendio, che avrebbero potuto impedire la fuga di gas. Inoltre lo standard di sicurezza nell'azienda indiana non era all'altezza di tutte le altre aziende dell'Union Carbide.
Si dedusse che queste procedure di sicurezza erano state attenuate allo scopo di "tagliare i costi operativi". Documenti recenti emersi nel corso delle procedure di risarcimento coinvolsero il Distretto Federale di New York e rivelarono che la Union Carbide esportava frequentemente "tecnologia non collaudata" presso la sede indiana. Dopo la fuoriuscita i medici locali non furono informati della natura del gas, impedendo di fatto i trattamenti sanitari e la conseguente pianificazione degli interventi. La Union Carbide smentì queste testimonianze sul sito web dedicato alla tragedia.
La maggioranza dei morti e dei feriti fu causata da edema polmonare, ma il gas causò tutta una serie di diversi disturbi.
Disastro di Bhopal - Wikipedia
Se non ricordo male la mia prof mi aveva fatto vedere un filmato su questa tragedia... :roll: (anche se lei era di parte :evil:)
Ma... non mi è chiara una cosa :roll: l'acqua è finita nella cisterna e questa combinazione ha scatenato il gas maledetto? O ho perso un passaggio? :017:
il gas andava conservato a 0 °C o anche 1po' meno... l'acqua serviva per pulire la cisterne... reagendo con l'acqua in eccesso s produce un sottoprodotto che non m pare sia pericoloso... s forma anche CO2 ma non è stato quello il problema...
s è liberato un enorme quantitativo di gas che da solo basta e AVANZA :|
dal 1° momento che ho visto questa tecnica di analisi chimica... son rimasto folgorato... sto parlando della spettroscopia di emissione con sorgenti al plasma, per abbreviare ICPS :lol:
tralasciando come funziona e a cosa serve... vorrei parlarvi del plasma... che non è come molti pensano il plasma sanguigno :roll: ma... andiamo con ordine...
il plasma è un gas ionizzato dalle peculiari caratteristiche, tanto che è stato definito uno stato della materia a sé :| è ionizzato perché son presenti uno o più elettroni, non direttamente legati ad atomo o molecola... e la presenza di quest cariche libere lo rende un perfetto conduttore elettrico tanto che risponde alla sollecitazione da parte di campi elettromagnetici molto fortemente...
tipicamente prende forma da agglomerati di gas neutro (stelle) o raggi ionici carichi... ma esistono anche plasmi polverulenti... s ottengono scaldando ed ionizzando questi gas, strappando gli elettroni dagli atomi, di modo che si formino sia cariche negative che positive...
i primi studi sul plasma risalgono al 1879 e furono condotto da Sir William Crookes (usando i tubi che portano il suo nome)... nel 1897 J. J. Thompson denominò raggi catodici ciò che s produceva nei tubi di Crookes ma il nome plasma risale a più tardi, quando Irving Langmuir nel 1928 forse perché gli ricordava il plasma umano li ribattezzò così...
c'è da dire che il termine plasma viene usato per un insieme di particelle cariche che globalmente si mantiene neutro...
esempio in natura di plasma son ad esempio le aurore (boreale ed australe)