non ho provato... urca... non c avevo pensato
io quando aprò l'immagine qui su FdT poi la posso ingrandire...
se la stampi puoi scegliere come... provaci...
se non và bene troveremo altro...
sempre al servizio altrui
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pagina 2, spero che le dimensioni siano giuste
grazie anja perfetta per te silvia
Dato che il prossimo esame da preparare sarà chimica, qui dentro ci posterò piu del solito..
Nico devi darmi una mano, devo passarlo assolutamente..
nei limiti delle mie umane capacità
e soprattutto nei limiti spazio-temporali
cercherò di esserti d'aiuto...
ma un conto è esser lì con te e spiegarti alla mano le cose
un conto è spiegartele via etere
ma qual è la differenza tra nomenclatura tradizionale e iupac?
anj: grazie
Scopo della nomenclatura chimica è fornire un insieme di regole che permettano di individuare un composto, attribuendogli in modo univoco e chiaro un nome preciso, una formula, una struttura molecolare e una disposizione spaziale, con l'impiego del minor numero possibile di parole.
Le regole della nomenclatura sono in continua evoluzione e seguono di pari passo lo sviluppo della disciplina. Non a caso l'esigenza di poter disporre di un complesso di regole universali emerse nella prima metà dell'Ottocento in una fase di rapida espansione delle conoscenze in ambito chimico. Soltanto verso la fine del secolo, tuttavia, si posero le basi per dare una risposta a questa esigenza: durante il Congresso Internazionale di Chimica del 1889 si costituì un comitato con lo scopo di formulare regole pratiche e chiare. I primi risultati del lavoro di questo comitato furono raccolti in un rapporto e resi pubblici a Ginevra tre anni dopo. Il primo corpo di regole vero e proprio fu presentato a Liegi nel 1930 dall'Unione Internazionale di Chimica (IUC). Lo stesso organismo, divenuto poi Unione Internazione di Chimica Pura ed Applicata (IUPAC), nel 1947 nominò due Commissioni permanenti, una per la chimica inorganica e una per la chimica organica. Entrambe le Commissioni continuano il loro lavoro seguendo gli sviluppi della disciplina nello sforzo di raggiungere l'unitarietà più ampia possibile. Pur avendo introdotto una rigida sistematicità, nel tentativo di porre ordine in un campo vasto e caratterizzato da una crescita prorompente, la IUPAC ha dovuto accettare come validi internazionalmente nomi tradizionali, entrati fortemente nell'uso comune, sacrificando in questi casi i termini sistematici.
Per es. l'acido carbossilico con 2 atomi di carbonio continua ad essere chiamato acido acetico e non etanoico come vorrebbero le leggi sistematiche. Va inoltre sottolineato che la vecchia nomenclatura è indispensabile per leggere e capire testi e le pubblicazioni scientifiche apparse fino agli anni '70.
Se ci son dubbi o domande, fai pure Silvia
Non so se è già stata posta come domanda...
Comunque nitro mi potresti spiegare l'ibridazione del carbonio e i legami "pi greco" e "sigma"?
Di questo argomento non ho capito molto.
Grazie
no problem lower...
repetita iuvant
innanzitutto un orbitale è in meccanica quantistica una particolare funzione d'onda che descrive la regione di spazio nel quale si ha la massima probabilità di trovare un elettrone
il quadrato della funzione d'onda di Schroedinger fornisce la probabilità di trovare un elettrone in un punto assegnato, intorno al nucleo atomico (orbitale atomico) o intorno ai nuclei degli atomi formanti un dato legame chimico o connessi con tali legami (orbitale molecolare)
orbitali atomici possono esser descritti graficamente disegnando le loro forme limite, cioé quei contorni al di fuori dei quali la probabilità di trovare elettroni è piccolissima
hanno diverse forme geometriche che si sogliono indicare con s, p, d, f
quelli di tipo s hanno simmetria sferica intorno al nucleo atomico
quelli di tipo p si presentano con due lobi, uno positivo e l'altro negativo, e possono avere gli assi di simmetria in tre direzioni fra loro ortogonali, per cui vengono indicati come orbitali di tipo px, py e pz
quelli di tipo d son cinque e quelli di tipo f son sette
orbitali molecolari derivano dalla combinazione delle funzioni d'onda corrispondenti agli orbitali atomici degli elettroni che partecipano al legame
la cossiddetta teoria degli OM permette di descrivere la struttura elettronica di una molecola
nel caso più semplice H2 dalla combinazione di due orbitali atomici 1s si possono ottenere due tipi di orbitali molecolari, uno ad energia più bassa di quello corrispondente agli orbitali atomici (orbitale σ) e uno ad energia più alta (orbitale σ*) che quindi non permetterebbe la formazione del legame
perché due OA si possa combinare a dare due OM i loro livelli energetici devono avere valori paragonabili e devono sovrapporsi alla distanza interatomica di legame
si possono avere OM sigma anche dalla combinazione di un OA s con uno di tipo p e di due OA p, purché la sovrapposizione sia lungo l'asse degli orbitali
la combinazione laterale di due orbitali p comporta la formazione di due OM sigma (uno π e l'altro π*, uno legante l'altro antilegante)
orbitali ibridi invece sono OA formati dalla combinazione di OA di tipo diverso ma appartenenti allo stesso livello energetico che concorrono alla formazione di un legame e quindi di una molecola
per es se si combina un orbitale s con tre orbitali p appartenenti allo stesso livello energetico si possono formare tre tipi di orbitali ibridi:
quattro orbitali ibridi isoenergetici di tipo sp3 oppure
tre orbitali ibridi sp2 oppure
due orbitali ibridi sp
il carbonio ha struttura elettronica del tipo: 1s2 2s2 2p2; due elettroni spaiati negli orbitali p; però l'unico composto del carbonio in cui questi scambia due legami è l'ossido di carbonio, C=O: in tutti gli altri suoi composti il carbonio forma con gli atomi vicini quattro legami...
come fa?
ricorrendo ad orbitali ibridi!
l'ibridazione porta ad avere un gruppo di orbitali degeneri in cui gli elettroni andranno a distribuirsi occupandone il più possibile; prendiamo l'esempio del carbonio, la cui configurazione elettronica stabile è: 1s2 2s2 2p2
e diventa, in ibridazione sp3: 1s2 2(sp3)4
in questa configurazione ibrida, il carbonio presenta quattro elettroni spaiati, ognuno in un orbitale sp3, configurazione che spiega i quattro legami formati dal carbonio nei suoi composti e la geometria tetraedrica delle molecole in cui compare (vedi alcani).
invece, in ibridazione sp2, solo due orbitali p vengono ibridati (vedi alcheni):
1s2 2(sp2)3 2p1
analogamente, in ibridazione sp, solo un orbitale p viene ibridato (vedi alchini):
1s2 2(sp)2 2p2
Nitro sei il mio eroe