MADRID - E' il primo partito islamico in Spagna e si sta mobilitando per ottenere una rappresentanza nei municipi chiave alle prossime elezioni amministrative del 2011.
Si tratta del Partito Rinascimento e Unione di Spagna (Prune), promosso da Mustaf Barrach, ex giornalista e professore di arabo a Granada, uomo vicino a Rabat, secondo quanto rileva oggi il quotidiano conservatore ABC.
Membro della Comunità musulmana denominata Al Hegira e tesoriere del Consiglio islamico di Spagna, Barrak aspira a raccogliere non solo i voti dei quasi 1.300.000 musulmani residenti in Spagna, ma anche quelli degli immigrati, che rappresentano il 10% della popolazione spagnola.
Mustafa Bakkach, che risiede da 15 anni in Spagna, dedica gran parte della sua attività al sostegno agli immigrati.
Il Consiglio islamico, ente di ispirazione sufi, è composto in maggioranza da convertiti spagnoli appartenenti alla Yamaa Islamica-Liga Morisca.
Moriscos vennero chiamati i 300.000 musulmani che restarono nella penisola iberica dopo l'editto di espulsione dei Re Cattolici e furono costretti a convertirsi al cristianesimo, per poi essere definitivamente cacciati nel 1609.
Nel bollettino interno, il Prune si propone con una vocazione chiaramente di ambito nazionale non solo per consolidarsi in una località o regione autonoma.
E considera l'Islam come base dei suoi principi nella sua attività politica, considerandolo un fattore determinante per la rigenerazione morale ed etica della società spagnola. Ma afferma, nello stesso tempo, il suo rispetto per la Costituzione spagnola e il rifiuto del terrorismo come strumento di lotta politica.
Iscritta come lista politica dallo scorso mese di luglio nel registro del ministero per gli Interni, la formazione ha sede in Granada e di recente ne ha inaugurata una nuova nelle Asturie, nel nord-ovest della Spagna, da dove nel 722 partì la Riconquista con la battaglia di Covadonga. Andalusia, Madrid, Catalogna, Estremadura, Valenzia e Murcia le comunità dove il nuovo partito spera radicarsi, a maggiore presenza di immigrati di origine musulmana, ma anche di spagnoli convertiti all'Islam.
L'esecutivo guidato da José Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato la firma di un accordo di reciprocità con Rabat che consentirebbe alla comunità marocchina di votare alle prossime elezioni municipali, qualora lo stesso diritto fosse riconosciuto agli spagnoli residenti in Marocco [ndr: capirai che scambio!].
Da parte sua, il Prune non aspira realisticamente alla conquista di Comuni, ma ad ottenere una discreta rappresentanza di consiglieri in alcuni dei municipi chiave spagnoli.
Secondo Abc, in ambienti governativi non si nasconde una certa preoccupazione, dal momento che si calcola siano attualmente 1.300.000 i musulmani residenti nel Paese iberico, fra spagnoli convertiti e immigrati provenienti da Nazioni islamiche, di cui 700.000 marocchini.
Ma potrebbero superare i 2 milioni di persone se si includono i clandestini. Il timore riguarda l'eventualità che il nuovo partito possa predicare la non integrazione in nuclei urbani con ampia presenza musulmana e che, nei comuni dove già rappresentano una maggioranza, i musulmani possano tentare di imporre i propri costumi, attraverso una normativa comunale.
La preoccupazione cresce - annota l'Abc - davanti al sospetto che dietro questo partito ci sia il Marocco, un Paese con interessi contrapposti a quelli spagnoli.
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