IL CONDONO: SI FA MA NON SI DICE
Lady Prodi, i Ds e gli altri, l'irresistibile fascino della sanatoria
Un conto sono le dichiarazioni, ufficiali, i comunicati da inviare alle agenzie, l'indignazione in favore di telecamera e di taccuino. Un altro sono i quattrini. Se si tiene a mente questo elementare principio, non stupisce più di tanto scorrere la lista di esponenti e simpatizzanti del centrosinistra che, dopo aver detto in pubblico tutto il male possibile dei condoni fiscali dell'odiato governo Berlusconi, in privato hanno dato mandato al commercialista di avviare le pratiche per sanare le più di*sparate situazioni contributive.
Il caso più recente è quello della signora Flavia Prodi, che nel novembre scorso ha usufruito della sa*natoria fiscale per la sua società immobiliare, la Aquitania srl: importo, ottomila e passa euro. Idem per Beppe Grillo: il comico genovese, novello Torquemada della sinistra moralista e giustizialista, ha usufruito del condono per ben due volte. A beneficiare della sanatoria, la sua impresa immobiliare (ne detiene il 99% delle quote) Gestimar srl, proprietaria di diverse costruzioni tra la Liguria e la Sardegna: Grillo si è avvalso del condono tombale, per gli esercizi degli anni 2002 e 2003: totale 461mila euro.
Non potevano mancare i Ds: nei giorni in cui il segretario Piero Fassino denunciava «il governo che sa fare solo una cosa: sanare l'illegalità», la Beta, maxi-immobiliare che possiede gli immobili usati come sede del partito, si assicurava un colpo di spugna sulle pendenze fiscali relative al biennio 2000-2001, effettuava il condono tombale per imposte di*rette ed Iva e chiedeva il condono per una vertenza col Fisco in merito alle imposte di registro. Stessa sorte per la finanziaria Se.Var., braccio operativo della Quercia (che ne possiede l’80%) per quanto riguarda l’organizzazione di eventi, feste e convegni il 30 aprile 2003 l'assemblea dei soci decise l'adesione al condono fiscale. C'è anche la Reggiana immobiliare srl, società di Reggio Emilia controllata dai Ds che il 28 aprile 2003 ricorse alla sanatoria. Parlando di Ds non si può poi tacere la vicenda dell'Unità. Negli stessi giorni in cui il quotidiano fondato da Antonio Gramsci sparava a palle incatenate contro la finanza creativa del governo di centrodestra - «devastazione dell'etica fiscale», «Finanziaria dello scempio» e «misura disastrosa che prelude all'Argentina» le espressioni più soft - la Nie (Nuova iniziativa editoriale), società editrice del giornale, prendeva una decisione storica: procrastinare l'approvazione del bilancio per aspettare il condono fiscale. Tre mesi dopo (era il 25 giugno del 2003), il via libera, preceduto dall'adesione alla sanatoria per Irpeg e Iva: costo 38.204 euro. Quando, poche settimane dopo, il governo prese in considerazione l'ipotesi di un nuovo condono nella ventura Fi*nanziaria, il giornale della Quercia, immemore o ingrato, riprese tranquillamente a parlare di «impunità» e di «neoliberismo».
Capitolo sindacale: La Cgil di Guglielmo Epifani («II condono è l'ulti*mo dei messaggi a favore dell'illegalità lanciati dal governo») deve un favore a Tremonti. I Caf Cgil di Lazio e Basilicata, secondo una delibera dell'assemblea dei soci datata 17 maggio 2003, hanno aderito al condono fiscale. Vicina alla sinistra è anche la casa editrice Editori riuniti, che ha aderito al condonò fiscale poco dopo il quotidiano II Popolo e le librerie Rinascita. Il record dei condoni è dell'agriturismo di Gubbio, in Umbria, di proprietà di Jacopo Fo, figlio del più noto Dario: mentre il padre denuncia «la dininformazione della tv sui condoni fiscali» Jacopo, evidentemente informatissimo, aderisce a sedici sanatorie edilizie sedici.
Secondo un'indagine dell'Eurostat, infine, su 183.482 società in qualche modo controllate dalla sinistra, hanno usufruito di due condo*ni 103.485 imprese, (pari al 56,4%), di un condono 72.893 società (pari al 39,72%), di nessun condono 7.104 aziende, pari al 3,9%: di queste, solo 101 hanno detto no per motivi morali o politici. Le altre semplicemente non sapevano avere tutti i crismi per usufruire della sanatoria ed hanno lasciato perdere. Magari sono ancora lì che si mangiano le mani