(ASCA) - Roma, 14 set - Nuovo attacco del direttore de 'Il Giornale', Vittorio Feltri, a Gianfranco Fini che si conclude con un avvertimento sibillino: attenzione a quelle inchieste del 2000 ''su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza nazionale. Meglio non svegliare il can che dorme''.
Feltri sviluppa il suo pensiero in un editoriale intitolato: 'Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento'. Spiega che dopo il suo primo articolo sulle 'deviazioni' del Presidente della Camera dalla maggioranza.
Fini e' intervenuto a Gubbio e a Chianciano compiendo ''passi verso l'uscita dal partito di cui non condivide niente''.
''Gli piacciono le coccole della sinistra'' ma ''se toglie il disturbo - scrive Feltri - dove va e con chi?''. Sarebbe bene accolto in un'area progressista - e' la riflessione di Feltri - dove pero' sarebbe subito ''sistemato in uno sgabuzzino'' e allo stesso tempi ''i vecchi camerati di An'' non lo seguirebbero. Potrebbe andare nel cosiddetto 'grande centro' con Casini e democristiani sparsi. Ma in questo caso, ''per non essere fagocitato da Casini'' Fini dovrebbe avere ''un partito suo''. Che non ha, ''ci sono la massimo trenta tra deputati e senatori'' che lo seguirebbero.
L'unica strada che ''assomiglia ad un sognio'' scrive Feltri, e' ''tentare di tagliare le gambe a Berlusconi''. Per questo obiettivo il presidente della Camera puo' contare su ''qualche aiutante nel centrodestra e nel centro e su molti aiutanti nel centrosinistra''. Si tratterebbe di ''sfruttare il privato di Berlusconi fino allo spasimo, confidando nella bocciatura del lodo Alfano e nel lavoro instancabile di vari magistrati su diversi fronti, incluso quello della mafia''.
Se l'operazione dovesse riuscire ''si presenterebbe l'opportunita' di creare una maggioranza allargata, ua specie di solidarieta' nazionale rivisitata e quindi un governissimo del quale Fini sarebbe il numero uno''.
Da qui muove l'avvertimento di Feltri. ''Ricordi che delegare i magistrati a far giustizia politica e' un rischio.
Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano su teoremi. Perche' oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al Presidente della Camera. E' sufficiente, per dire, ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di An per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme''. Inoltre, conclude Feltri, ''valuti Fini che, se la Lega si scoccia e ririta la sua delegazione, il voto anticipato e' inevitabile. Allora per lui, in bilico tra destra e sinistra, sarebbe una spiacevole complicazione''.
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Francamente delle faccende a luci rosse non me ne può frega' di meno.