5 agosto 2009 - 13:47Che il Sud guadagni di meno
Calderoli ne spara un'altra delle sue: buste paga parametrate ma poi fa marcia indietro
di Redazione
Sarà la calura estiva, sarà che i leghisti sono sempre così originali, ma l'ultima sparata (perché guarda caso sono sempre e soltanto sparate) del ministro Roberto Calderoli riguarda le buste paga dei terroni. Questi maledetti nullafacenti che abitano il meridione (la Lega è partito di governo, ma i leghisti sono quelli dei cori razzisti di Salvini e delle posizioni fasciste di Borghezio) guadagnano troppo secondo il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
Troppo, rispetto al costo della vita che secondo i dati diffusi da Bankitalia è inferiore del 16,5 per cento rispetto al Nord. Così Calderoli l'ha presa larga e ha spiegato: «Alla luce della volontà espressa dal Governo di affrontare, una volta per tutte, la questione meridionale, anche attraverso la fiscalità di vantaggio, e ritenendo altrettanto necessaria e urgente la risoluzione della questione settentrionale, è evidente che andrà posta attenzione alle nostre proposte riguardanti le buste paga parametrate sul reale costo della vita nelle diverse aree del Paese».
A conti fatti su mille euro di stipendio di un lavoratore edile di Potenza, il suo collega di Brescia deve prendere 165 euro in più al mese. Il che vuol dire gabbie salariali, ovvero un sistema già in vigore negli Anni '60, secondo il quale i salari sono legati
al costo della vita in un determinato luogo. In pratica se gli affitti e il costo del pane di Napoli costano il 16,5% in meno rispetto a Milano, un operaio e un impiegato napoletano guadagneranno il 16,5% il meno di uno di Milano con le stesse funzioni. Guarda caso furono eliminate perché discriminatorie.
E infatti, dopo le sue affermazioni il ministro ha clamorosamente fatto marcia indietro e in un'intervista a Sky Tg24 ha precisato: «Nessuno ha mai parlato di gabbie salariali», spiegando che Tremonti "ha parlato di buste paga parametrate al costo della vita" e dando linee molto generali. Secondo il ministro Calderoli "il costo della vita deve poter incidere su quello che è il potere di acquisto".
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