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Delegittimazione della democrazia rappresentativa

  1. #1
    Vivo su FdT
    37 anni
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Predefinito Delegittimazione della democrazia rappresentativa

    Una delle nozioni più elementari della teoria politica parla del fatto che quando il terreno della competizione si sposta dai programmi politici alla sistematica denuncia di attività lobbistiche e alla segnalazione costante di dis-valori degli avversari la democrazia rappresentativa viene delegittimata attraverso la disaffezione alla politica stessa.

    Se queste parole vi ricordano un caso particolare state proprio pensando al "bel paese". Un esempio? Il recentissimo passato ci ha mostrato una competizione elettorale per le europee dove si è parlato di tutto meno che di Europa. Ma parliamoci chiaro, il fenomeno non è certo così recente, è un processo avviato ormai da anni acuitosi negli ultimi tempi.

    Quale può essere la causa? Non sono un politologo ma ho studiato come in una situazione di bipartitismo (poco importa se in Italia sia solo relativo, sta di fatto che un 60-70% degli elettori è diviso tra due partiti) il partito vincente sarà colui che riuscirà ad occupare il punto ideale dell'elettore mediano. Questo in pratica significa che PD e PDL tenderanno a far convergere i propri programmi verso il centro rendendoli di fatto molto simili. Di conseguenza l'elettore sarà irrimediabilmente confuso, o meglio, sarà irrimediabilmente indifferente. I partiti quindi cercheranno di attirare voti non sulla base delle proprie idee ma andando a sottolineare i disvalori dell'avversario.

    Ovviamente parlo per vie generali, le differenze tra i programmi ci sono, ma probabilmente molti elettori non sono sensibili a queste differenze. Facile lasciarsi imbambolare dai patetici media italiani: il gossip è la notizia, e il voto è il frutto del gossip in parecchi casi.

    Possibili soluzioni? A mio parere spezzare il bipartitismo artificiale che ci vogliono imporre e regole finalmente chiare e certe su chi può e chi non può far politica (vedi questione del conflitto di interessi, questione dei condannati ecc). Peccato che nella pratica tutto questo sia difficilmente applicabile -.-


  2. #2
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
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    Però, per non essere politologo te la cavi bene
    Io penso che sia interesse condiviso dai grandi schieramenti, di svuotare la battaglia politica dei suoi contenuti morali ed ideali per farne un semplice battibecco da comari di cortile. Questo allontana i cittadini dalla politica, lasciando mano libera a chi sta già al potere.
    In questo sono d'accordo che bisogna sfondare il bipartitismo, dando più fiducia ai partiti minori. Ma nella pratica credo che la situazione resterà sempre instabilmente stagnante.

  3. #3
    Vivo su FdT
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Però, per non essere politologo te la cavi bene
    Io penso che sia interesse condiviso dai grandi schieramenti, di svuotare la battaglia politica dei suoi contenuti morali ed ideali per farne un semplice battibecco da comari di cortile. Questo allontana i cittadini dalla politica, lasciando mano libera a chi sta già al potere.
    In questo sono d'accordo che bisogna sfondare il bipartitismo, dando più fiducia ai partiti minori. Ma nella pratica credo che la situazione resterà sempre instabilmente stagnante.
    Grazie, d'altronde mi sto laureando, devo pur dare l'impressione di aver imparato qualcosa eheh
    In ogni caso non so se ci sia volontà o meno, si possono fare supposizioni, quel che è certo è che lo svuotamento di contenuti della politica è anche dovuto ad un elemento meccanico innescato dai meccanismi che ho descritto precedentemente! Per il resto condivido la tua visione pessimistica, l'ottimismo l'ho purtroppo smarrito da un pezzo!

  4. #4
    Can che dorme Wolverine
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    Il bipartitismo in sè per me è un'ottima cosa, rende tutto più semplice e chiaro e mette in condizione chi vince di poter governare senza alcun problema e senza dover subire ricatti. Tutte cose assolutamente fondamentali.

    Il nostro purtroppo è in parte viziato da coloro che ne sono a capo che non sanno prendere bene in mano la situazione nè gestire bene il potere che hanno, e quindi causano sfiducia....la sfiducia causa frammentazione del voto....

    Ma non per questo si deve dare contro ad un concetto che invece sarebbe l'ideale per qualunque democrazia.
    Già la democrazia in sè è la forma più complicata e lenta di governo....se poi la frammentiamo pure troppo stiamo a posto.....

  5. #5
    Vivo su FdT
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Il bipartitismo in sè per me è un'ottima cosa, rende tutto più semplice e chiaro e mette in condizione chi vince di poter governare senza alcun problema e senza dover subire ricatti. Tutte cose assolutamente fondamentali.

    Il nostro purtroppo è in parte viziato da coloro che ne sono a capo che non sanno prendere bene in mano la situazione nè gestire bene il potere che hanno, e quindi causano sfiducia....la sfiducia causa frammentazione del voto....

    Ma non per questo si deve dare contro ad un concetto che invece sarebbe l'ideale per qualunque democrazia.
    Già la democrazia in sè è la forma più complicata e lenta di governo....se poi la frammentiamo pure troppo stiamo a posto.....
    Il tuo è il pensiero di gran lunga più diffuso, ma c'è un errore fondamentale in questo ragionamento e un elemento su cui riflettere.

    Partiamo da quest'ultimo, ti faccio una semplicissima domanda: in un sistema partitico è meglio avere un grande partito con due p più correnti contrapposte al suo interno, oppure meglio avere due o più partiti uniti e coesi al loro interno?
    Un esempio pratico e storico di grande partito con differenti correnti al suo interno è la DC. Gli esempi pratici di oggi sono PdL e PD, il primo ha saputo controllare la corrente di minoranza ponendo il suo leader alla terza carica dello stato, bisognerà vedere se sarà in grado di controllarla in futuro. Il secondo invece è già nel CAOS.
    Questi tipi di partiti potranno fare il bene del paese? Non do risposte, semplicemente c'è da riflettere.

    L'errore fondamentale di cui parlavo si riferisce alla convinzione comune che un governo forte sia preferibile ad un governo instabile. Do una notizia: non è vero! Non so quanti conoscano Lijphart, è un notissimo politologo che, dati alla mano, ha condotto uno studio su 30 democrazie consolidate, dimostrando di fatto, che governi magari instabili che cadono dopo poco tempo non sono peggiori di governi forti che rimangono in carica per tutto il loro mandato, sottolineando che, in parecchi casi, i risultati economici siano addirittura migliori. Il motivo? Una mano ferma è preferibile ad una mano forte. Dopo cinque anni che attuo una determinata politica economica se nei successivi cinque ne attuo una radicalmente opposta i risultati non saranno certo esaltanti. Se invece un governo formato dai partiti A-B-C cade dopo un anno e mezzo e si andrà a riformare una coalizione di governo tra i partiti C-D-E i risultati saranno senz'altro preferibile.
    Ulteriore prova pratica? Andiamo a vedere quando si è verificato il boom economico qui in Italia, le conclusioni arrivano da sole!

    Scusate la lunghezza spero di essere stato chiaro, anche io darkness ero della tua opinione prima di venire a conoscenza di determinati studi scentifici sul tema!

  6. #6
    Can che dorme Wolverine
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    Bè, onestamente non mi sento di essere molto d'accordo, steil.

    Pensa ad esempio agli Stati Uniti di Roosevelt, alla Gran Bretagna della Thatcher ed alla Germania di Helmut Kohl.

    Sono stati governi lunghi e stabili, "plurimandatari", e hanno attuato riforme fondamentali per i loro rispettivi Paesi. Dubito fortemente che, visti anche i periodi bui nei quali quei Paesi si trovavano nei rispettivi periodi, una successione di governi brevi e "caduchi" avrebbe saputo fare di meglio....l'instabilità non può essere un bene, MAI....


    Riguardo la prima domanda....purtroppo qui entra in gioco quello che ti dicevo, cioè l'"anomalia" italiana.....l'ideale sarebbe avere due partiti grossi e ben coesi, e per un po' ammetto che ho sperato seriamente sia nel PDL sia nel PD in questo senso, ossia che riuscissero a crearsi due identità vere e proprie, due anime in ognuna delle quali qualcuno potesse riconoscersi.

    Sono purtroppo stato deluso da entrambi, il PD perchè non sa fare una vera opposizione costruttiva nè portare avanti quel pochissimo di buono che potrebbero avere.....il PDL perchè troppe volte Berlusconi pensa più ai ***** suoi (e al ***** suo....) piuttosto che al resto. Apprezzo molto il suo piglio decisionista, ma dovrebbe essere usato NETTAMENTE meglio rispetto a quanto fa lui.....ed è per questo che mi sono orientato verso partiti piccoli.

    Ma non è una cosa che faccio volentieri....preferirei il bipartitismo PURO

  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Bè, onestamente non mi sento di essere molto d'accordo, steil.

    Pensa ad esempio agli Stati Uniti di Roosevelt, alla Gran Bretagna della Thatcher ed alla Germania di Helmut Kohl.

    Sono stati governi lunghi e stabili, "plurimandatari", e hanno attuato riforme fondamentali per i loro rispettivi Paesi. Dubito fortemente che, visti anche i periodi bui nei quali quei Paesi si trovavano nei rispettivi periodi, una successione di governi brevi e "caduchi" avrebbe saputo fare di meglio....l'instabilità non può essere un bene, MAI....


    Riguardo la prima domanda....purtroppo qui entra in gioco quello che ti dicevo, cioè l'"anomalia" italiana.....l'ideale sarebbe avere due partiti grossi e ben coesi, e per un po' ammetto che ho sperato seriamente sia nel PDL sia nel PD in questo senso, ossia che riuscissero a crearsi due identità vere e proprie, due anime in ognuna delle quali qualcuno potesse riconoscersi.

    Sono purtroppo stato deluso da entrambi, il PD perchè non sa fare una vera opposizione costruttiva nè portare avanti quel pochissimo di buono che potrebbero avere.....il PDL perchè troppe volte Berlusconi pensa più ai ***** suoi (e al ***** suo....) piuttosto che al resto. Apprezzo molto il suo piglio decisionista, ma dovrebbe essere usato NETTAMENTE meglio rispetto a quanto fa lui.....ed è per questo che mi sono orientato verso partiti piccoli.

    Ma non è una cosa che faccio volentieri....preferirei il bipartitismo PURO
    Per quanto riguarda il primo punto, chiarisco, non è il governo instabile a essere preferibile, ma la mano ferma rispetto a quella forte, probabilmente mi sono espresso male, mea culpa! Sottolineo inoltre che la mia non è un'opinione, è un dato di fatto supportato dai numeri, se sei interessato allo studio se cerchi su internet trovi il nome del libro dove il tutto è ovviamente spiegato molto meglio rispetto alle mie tre righe di prima!!! Sono contento che hai citato quegli esempi, sono anch'essi ripresi nello studio, attualmente non ricordo come Lijphart descriveva la loro crescita economica, è un corso che ho finito ad aprile e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, domani magari vado a rivedere quella parte in modo da soddisfare la tua curiosità!

  8. #8
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da steil12 Visualizza il messaggio
    Per quanto riguarda il primo punto, chiarisco, non è il governo instabile a essere preferibile, ma la mano ferma rispetto a quella forte, probabilmente mi sono espresso male, mea culpa! Sottolineo inoltre che la mia non è un'opinione, è un dato di fatto supportato dai numeri, se sei interessato allo studio se cerchi su internet trovi il nome del libro dove il tutto è ovviamente spiegato molto meglio rispetto alle mie tre righe di prima!!! Sono contento che hai citato quegli esempi, sono anch'essi ripresi nello studio, attualmente non ricordo come Lijphart descriveva la loro crescita economica, è un corso che ho finito ad aprile e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, domani magari vado a rivedere quella parte in modo da soddisfare la tua curiosità!
    Attenderò, per quelle parti, allora

    Però temo di non aver capito bene la differenziazione che fai (magari seguendo Lijphart, non so perchè non lo conosco ) fra "mano ferma" e "mano forte". Potresti chiarire meglio cosa si intende? Mi sembra un concetto abbastanza intrigante ed interessante

  9. #9
    Vivo su FdT
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    Attenderò, per quelle parti, allora

    Però temo di non aver capito bene la differenziazione che fai (magari seguendo Lijphart, non so perchè non lo conosco ) fra "mano ferma" e "mano forte". Potresti chiarire meglio cosa si intende? Mi sembra un concetto abbastanza intrigante ed interessante
    E' semplicissimo, l'Italia della prima repubblica ne è un perfetto esempio: la presenza costante della DC dava alla manovra economica una direzione costante senza stravolgimenti improvvisi ogni tot anni! E' un esempio perfetto, in quanto la DC non solo era la costante ma era anche il partito dominante del sistema!

    Si tratta semplicemente di mantenere una costante nella coalizione di governo, è spesso il caso di governi instabili: un governo cade e quello nuovo presenta un partito già presente nella coalizione precedente!

    Sottolineo inoltre che lo studio ha dimostrato che NEI RISULTATI governi instabili NON SIANO PEGGIORI di governi forti, non dice che siano migliori, dice solo che non sono assolutamente peggio e in alcuni casi studiati si sono rivelati addirittura preferibili!

    Domani cercherò di trovare un po' di tempo per riportare ciò che ti interessa ti confesso che l'ho trovato sorprendente anche io visto che la pensavo esattamente come te, ma numeri alla mano uno prende atto!

  10. #10
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    E' semplicissimo, l'Italia della prima repubblica ne è un perfetto esempio: la presenza costante della DC dava alla manovra economica una direzione costante senza stravolgimenti improvvisi ogni tot anni! E' un esempio perfetto, in quanto la DC non solo era la costante ma era anche il partito dominante del sistema!

    Si tratta semplicemente di mantenere una costante nella coalizione di governo, è spesso il caso di governi instabili: un governo cade e quello nuovo presenta un partito già presente nella coalizione precedente!

    Sottolineo inoltre che lo studio ha dimostrato che NEI RISULTATI governi instabili NON SIANO PEGGIORI di governi forti, non dice che siano migliori, dice solo che non sono assolutamente peggio e in alcuni casi studiati si sono rivelati addirittura preferibili!

    Domani cercherò di trovare un po' di tempo per riportare ciò che ti interessa ti confesso che l'ho trovato sorprendente anche io visto che la pensavo esattamente come te, ma numeri alla mano uno prende atto!
    Bè, è chiaro che di fronte ad un ipotetico governo totalmente fallimentare ma lungo, anche una successione instabile di governi decenti possa essere meglio, non lo metto in dubbio......ma per me è QUESTO l'unico caso particolare in cui questo concetto è valido, e cioè governo stabile ma veramente fallimentare su TUTTA la linea (pregherei lorsignori di non fare battutine, sto parlando in linea GENERALE e non sto criticando nulla e nessuno)....ed è un caso che si verifica poche volte a mio parere.

    Per il resto....non so, sarà che per carattere sono portato sempre a preferire un potere forte e stabile rispetto ad una successione di governetti di uno-due anni, pur con i rischi connessi.....rimango comunque molto scettico

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