Oggi l'annuncio del sindaco di Roma: "Dopo il parere della Commissione
porterò la proposta in Consiglio". Ma la figura del leader socialista resta controversa
Alemanno: "Avviata la procedura
per intitolare una strada a Craxi
Gianni Alemanno
ROMA - Nel corso della prima seduta del Consiglio comunale, lo scorso anno, l'allora neosindaco Gianni Alemanno annunciò la sua intenzione di intitolate alcune strade della capitale a personaggi politici del passato: Giorgio Almirante, Enrico Berliguer, Amintore Fanfani e Bettino Craxi. E oggi il primo cittadino rivela che l'iter, almeno per quanto riguarda il leader socialista, è già cominciato: "E' stata avviata la discussione - dichiara, a margine di un'iniziativa all'Auditorium - in sede di commissione toponomastica". Il che significa, aggiunge, che "appena avremo il parere lo porteremo in Consiglio".
E dunque presto a Roma si potrà passeggiare in una via Craxi. Personaggio senza dubbio importante, anche se controverso, della storia d'Italia. Nato a Milano nel 1934, morto latitante ad Hammemet ("esule, diceva lui) nel 19 gennaio del 2000, a 65 anni, Craxi è stato il primo esponente del garofano a ricoprire la carica di presidente del Consiglio. In due governo consecutivi, dal 1983 al 1987: un record di stabilità, ai tempi travagliati della Prima Repubblica. Con la famosa formula del pentapartito.
Politico decisionista, ispiratore della famosa "Milano da bere" degli anni Ottanta, protagonista di eventi clamorosi come la crisi di Sigonella con gli Usa (nel 1985 fece fuggire in Egitto i sequestratori dell'Achille Lauro), negli anni Novanta Craxi fu - come quasi tutti i suoi colleghi dell'epoca - investito in pieno dalla bufera tangentopoli. Nella seconda fase della tempesta giudiziaria che sconvolse l'Italia, quella in cui furono celebrati i processi, fu condannato due volte in via definitiva. Per corruzione nel processo Eni-Snai; per finanziamento illecito nella vicenda delle mazzette per la metropolitana milanese. In altri casi, la sua posizione processuale fu stralciata a causa della morte, avvenuta sei anni dopo la sua fuga nella villa di Hammamet, in Tunisia.
E adesso, l'iniziativa di Alemanno. Che sicuramente sarà accolta con soddisfazione dalla famiglia. Ma che potrebbe anche provocare qualche polemica. Perché, anche tanti anni dopo la sua avventura politica, la sua figura continua a divedere.
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