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Ddl sicurezza, si' del senato

  1. #21
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Berlusconi dimostra ancora una volta di essere un senza palle, non di non essere stupido....


    Punti di vista, immaginando per te cosa voglia dire "aver le palle"...


  2. #22
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio


    Punti di vista
    Ovvio, differenza fra chi pone l'accento sulla sicurezza ed il rispetto delle regole e chi la mette in secondo piano rispetto a troppe altre cose.....

  3. #23
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Ovvio, differenza fra chi pone l'accento sulla sicurezza ed il rispetto delle regole e chi la mette in secondo piano rispetto a troppe altre cose.....
    Nah, differenza tra chi nel dubbio mena e chi non si comporta da animale

  4. #24
    Sempre più FdT
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    che vuol dire turismo sessuale? cioè lo so... ma non capisco in che modo sia reato

  5. #25
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da Don Rodriguez Visualizza il messaggio
    che vuol dire turismo sessuale? cioè lo so... ma non capisco in che modo sia reato
    A quanto so, lo è nel momento in cui sono coinvolti/e minorenni, altrimenti non lo è affatto dato che in caso contrario si è adulti, vaccinati ed in grado di decidere

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    Nah, differenza tra chi nel dubbio mena e chi non si comporta da animale
    Te lo lascio credere, va troppo difficile far crollare questa visione estremamente semplicistica che hai.....

  6. #26
    Dovahkiin
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    Te lo lascio credere, va troppo difficile far crollare questa visione estremamente semplicistica che hai.....
    Resto felice nella mia semplicistica visione del mondo!

  7. #27
    Dovahkiin
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    Predefinito Ddl sicurezza

    Ddl sicurezza/ nel testo alla Camera arrivano anche i “presidi spia”, senza permesso di soggiorno niente servizi pubblici

    Il governo insiste: linea dura contro gli immigrati. Se poi l’immigrato è clandestino, l’intenzione è di rendergli la vita praticamente impossibile. Con misure molto discutibili sul piano dei diritti umani ma che godono di accertato consenso nell’opinione pubblica italiana. Approda oggi in Aula a Montecitorio il ddl sicurezza, tra polemiche e duri attacchi. Se esce l’emendamento dei “medici spia”, rimangono norme che certo non sembrano inaugurare una politica di integrazione. Prima tra tutte quella che obbliga i presidi a denunciare i clandestini che cercano di iscrivere i propri figli a scuola.
    Secondo le norme che l’attuale governo vorrebbe far passare, e su cui il ministro degli Interni Roberto Maroni vorrebbe anche fosse posta la fiducia, un immigrato senza permesso di soggiorno non potrebbe più denunciare i figli all’anagrafe, iscriverli a scuola e accedere a tutti gli altri servizi pubblici, pena la denuncia. Ovunque tranne negli ospedali. E anche qui. Ricordiamo che la norma subito ribattezzata dei “medici spia” era stata anch’essa inserita come emendamento al ddl sicurezza ma poi ritirata per la lettera di protesta sottoscritta da 101 parlamentari del Pdl, guidati da Alessandra Mussolini. Questo il solo punto su cui si è ceduto, su tutto il resto l’esecutivo, e la Lega in particolare, insistono sulla linea della durezza. Ripropongono, ad esempio, la tassa di 200 euro sui permessi di soggiorno, il reato di clandestinità, il prolungamento dei tempi di permanenza nei Cie dagli attuali 60 ai futuri 180 giorni (ma il ministro La Russa ha proposto di allungarli a 18 mesi) e l’istituzione delle ronde al servizio dei sindaci (emendamento già bocciato nel dl anti stupri).
    Una vita sempre più difficile quella che si prevede per gli immigrati in Italia. Una serie di divieti e condizionamenti che, come ricorda “La Repubblica” oggi, neppure una legge come la Bossi-Fini era riuscita a porre. Sembra che il governo, e la maggioranza, stiano cercando di creare delle vere e proprie classi sociali di “spioni”, che possano, o debbano per legge, denunciare gli immigrati clandestini. Prima i medici, ora i presidi. E non solo. Donatella Ferranti del Pd sottolinea come «con il nuovo reato, ogni incaricato di pubblico servizio, presidi, infermieri, dipendenti comunali, avranno l’obbligo di denunciare gli irregolari».
    Ma il Carroccio questa volta ha puntato i piedi, minacciando addirittura la crisi di governo. A Montecitorio la battaglia si preannuncia dura, tra l’opposizione che non farà sconti e un fronte interno alla maggioranza tra cui, proprio la Mussolini presenta venti emendamenti a partire dalla richiesta di sopprimere il reato di clandestinità.
    Viola Contursi
    LIANA MILELLA





    ROMA - Se ne vanno i medici-spia, ma arrivano i presidi-spia, quelli che, in quanto incaricati di pubblico servizio, saranno costretti a denunciare il clandestino che cerca di iscrivere il figlio a scuola. Senza permesso di soggiorno l’immigrato non potrà più fare nulla, né dichiarare all’anagrafe una nascita, né mandare a scuola i figli avuti fuori dall’Italia (visto che i nati qui non esisteranno neppure), né presentarsi negli uffici di stato civile, né accedere ai pubblici servizi (ospedali esclusi). Tutto quello che pure una legge severa come la Bossi-Fini consentiva agli stranieri irregolari viene cancellato dal ddl sulla sicurezza che domani andrà in aula alla Camera. Con il suo carico di ronde e di Cie a sei mesi. Tra lo scandalo delle associazioni cattoliche (Migrantes, Sant’Egidio, Acli) e le denunce dell’opposizione. Scatenata l’Idv che, con Antonio Borghesi, lancia l’allarme sul rischio dei presidi-spia («Non potranno far altro che sporgere denuncia di fronte a un reato perseguibile d’ufficio»). Allarme nel Pd dove Donatella Ferranti denuncia «un testo disumano con norme inaccettabili per i diritti delle persone». D’ora in avanti «con il nuovo reato, ogni incaricato di pubblico servizio, presidi, infermieri, dipendenti comunali, avranno l’obbligo di denunciare gli irregolari». Oggi, a Montecitorio, manifestano sindacati, associazioni cattoliche, Antigone, Sinistra e libertà.
    Ma il ministro dell’Interno Roberto Maroni pone un secco alto là: «O c’è un accordo pieno nella maggioranza o vado in aula con la certezza della fiducia. L’ho chiesto formalmente a Berlusconi che si è detto d’accordo». Memore delle due bocciature della permanenza lunga nei Cie al Senato e alla Camera, mette le mani avanti: «Voglio evitare il rischio del "non c’è due senza tre"». I suoi timori sono giustificati perché nel Pdl cova insofferenza. Alessandra Mussolini ha presentato in commissione venti modifiche (via il nuovo reato, via i medici-spia, via l’obbligo di presentare il premesso per tutto), ma è stata punita dal "servizio d’ordine" del Pdl: non fa parte delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, nessuno le ha ceduto il posto per consentirle di votare gli emendamenti. Firmati però da una dozzina di colleghi. Ecco la necessità di ricorrere alla fiducia.
    Se Maroni punta i piedi, il Guardasigilli Angelino Alfano incappa in una giornata nera per sedi disagiate e intercettazioni. Per la seconda volta la soluzione per obbligare il Csm a trasferire d’ufficio giudici e pm è stoppata in commissione e il sottosegretario Giacomo Caliendo la ritira («Se c’è la fiducia la riproporremo»). Va peggio per gli ascolti. Le aziende che li rendono possibili (120 in Italia, 2.500 occupati, 200 già licenziati), gravate da 450 milioni di euro non riscossi dal 2003, bloccano da ieri il servizio. Stop alle nuove installazioni, e tra una settimana, se non arrivano i soldi, fermo anche per quelle in corso. Inchieste di mafia e terrorismo a rischio. Alfano le convoca per oggi in via Arenula e preannuncia di aver trovato i fondi. Loro ribadiscono: «Se non c’è un piano globale di rientro rapido noi ci fermiamo». Giovedì scorso avevano inviato una lettera a Napolitano, Mancino, Fini e Schifani. «Per noi è una situazione di non ritorno, ormai il peso dei crediti è superiore al fatturato. Il senso dello Stato ci ha fatto lavorare fino a oggi, ma ormai non ce la facciamo più». L’Anm è solidale, le opposizioni attaccano: «La destra fa così perché vuole bloccare gli ascolti».
    Cinzia Gubbini ROMA
    La norma è rimasta lì, nascosta in quel generalissimo riferimento ai «pubblici servizi», in quell'articolo 45 che ha fatto scalpore perché introduceva l'obbligo per i medici di denunciare gli immigrati irregolari che si fossero presentati in ospedale a chiedere cure. Ma da settimane, ormai, le organizzazioni sindacali e le associazioni - laiche e cattoliche - che si oppongono al disegno di legge sulla sicurezza lanciano l'allarme: l'articolo 45 contiene un altro veleno contro la civile convivenza. E cioè l'obbligo per le scuole di denunciare le famiglie irregolari. Un'eresia per la scuola pubblica come oggi la conosciamo. L'obbligo all'istruzione è rivolto a tutti i minori di 16 anni presenti in Italia. Questo ha permesso alla scuola di essere, in questi anni, uno straordinario avamposto delle istituzioni pubbliche, oltre che un baluardo di democrazia. Ma ora, di soppiatto, il governo Berlusconi vuole far saltare il banco. Ieri a porre l'attenzione su questo «particolare» è stato un deputato dell'Italia dei Valori, il vicepresidente del gruppo alla Camera, Antonio Borghesi: «Questo provvedimento - ha aggiunto - contiene norme disumane che nulla hanno a che fare con il contrasto all'immigrazione clandestina. Sono norme che infieriscono impietosamente sulle donne e, in particolare, sui bambini. Ci ritroveremo, tra qualche anno, con una generazione di bambini fantasma, che vivono, respirano nel nostro paese, che potranno essere curati nei nostri ospedali ma che per l'anagrafe italiana continueranno a non esistere».
    Il pericolo - che, qualora fosse posta la fiducia alla Camera diventerà una certezza - risiede nella cancellazione di una frase contenuta nell'articolo 6 del Testo unico sull'immigrazione. In questo articolo si dice che i documenti inerenti al soggiorno devono essere sempre esibiti «fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo e per quelli inerenti gli atti di stato civile o all'accesso a pubblici servizi». Bene. Ora l'articolo 45 del disegno di legge sulla sicurezza stabilisce che il permesso di soggiorno debba essere presentato anche per gli atti inerenti lo stato civile e l'accesso a tutti i servizi pubblici. Ivi compresa, è la logica deduzione, la scuola. Non solo. Come spiega Sergio Briguglio, esperto di diritto dell'immigrazione: «Se il genitore dovrà esibire il permesso il preside sarà messo di fronte all'eventuale condizione di soggiorno illegale, del genitore non del figlio, e non potrà fare altro che sporgere denuncia trattandosi di un reato perseguibile d'ufficio». Due indizi fanno una prova. Il disegno di legge sulla sicurezza vuole che i presidi italiani si trasformino in spie.
    «Non avevamo dubbi che andassero a parare lì, e infatti da un mese abbiamo lanciato una petizione contro questo aspetto del disegno di legge sulla sicurezza», dice Mimmo Pantaleo, segretario della Flc della Cgil. «Per noi l'idea di una scuola aperta a tutti è un punto identitario. Le norme contenute nel pacchetto sicurezza sono razziste e odiose. E d'altronde si inseriscono all'interno di un preciso disegno: svilire il ruolo della scuola pubblica nella sua funzione di integrazione. Siamo pronti alla disobbedienza civile».
    Proprio stamattina, a partire dalle 10, si terrà un presidio a piazza Montecitorio promosso da Cgil, Arci, Acli, Federazione delle Chiese evangeliche e molti altri contro il pacchetto sicurezza. «La questione delle scuole ci sta particolarmente a cuore - dice Filippo Miragli, responsabile dell'Arci Immigrazione - anche se è difficile fare una classifica tra i punti che devono essere a tutti i costi eliminati: pensiamo al permesso di soggiorno a punti e al reato di immigrazione clandestina».
    Protesta anche il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima: «L'istruzione è un obbligo e un diritto per tutti i minori. E non lo diciamo noi, ma le Convenzioni internazionali». Contro l'obbligo di denuncia da parte degli insegnanti e di «chiunque svolga incarichi pubblici» si erano apertamente schierato i famosi 101 parlamentari del Popolo delle Libertà capitanati da Alessandra Mussolini. In una lettera indirizzata al premier sostenevano chiaramente che sarebbe stato «un errore imperdonabile» porre la fiducia sul ddl senza correggere l'obbligo per i medici di denunciare gli irregolari e per tutti i pubblici ufficiali. La battaglia sui medici è stata vinta. Per salvare gli insegnanti c'è ancora poco tempo

  8. #28
    Sempre più FdT
    Uomo 56 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
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    non sono belle misure, certopurtroppo siamo in una situazione un pò brutta, e anche per chi ci governa non è facileanche il sindaco di firenze(PD) ha messo in atto alcuni provvedimenti piuttosto discutibili, ma mica perchè è cattivo, ma perche anche lui non sa piu che pesci prendere

  9. #29
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
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    Ma che situazione un pò brutta, certo che se si crede a tutti i telegiornali apocalittici si cominciano a veder mostri dappertutto ma se uno apre gli occhi si rende conto che tutto va com'è sempre andato.
    Quanto ai delatori, credo che tutti gli interessati si avvaleranno della facoltà di non adempiere alle istruzioni del comitato per la purezza della razza

  10. #30
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Cioè, si è arrivato a STRAPPARE i figli dalle madri extracomuniatrie!
    Ma stiamo scherzando?

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