Il partito di Antonio Di Pietro ha tenuto oggi un happening contro il governo a Roma, per segnare l'inizio della raccolta di firme sul referendum abrogativo del lodo Alfano, la legge che garantisce l'immunità dai processi penali al premier Silvio Berlusconi.
Sempre nella capitale si è svolta un'altra manifestazione organizzata dalla sinistra radicale, scesa in piazza unita dopo la disfatta elettorale di aprile che l'ha estromessa dal Parlamento.
Durante la kermesse dell'Italia dei Valori, a piazza Navona, Di Pietro ha detto di "non volere aspettare domani per fare opposizione. Quando c'è una dittatura alle porte, si fa resistenza subito".
In piazza sono stati allestiti dei gazebo, così come in altre 3.500 piazze d'Italia, fa sapere l'Idv, sotto i quali è possibile firmare contro la legge sull'immunità.
Il lodo, che porta il nome del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ed è stato approvato in luglio con l'opposizione del centrosinistra, prevede che si sospendano tutti i processi penali in corso, in ogni fase o grado, per Capo dello Stato, presidenti di Camera e Senato, e presidente del Consiglio.
Per Di Pietro la legge, di cui chiede l'abrogazione, è stata concepita unicamente per evitare la conclusione del processo Mills, in cui il premier è indagato per corruzione giudiziaria. Il tribunale di Milano che lo stava giudicando ha chiesto nel frattempo alla Consulta di pronunciarsi sulla costituzionalità del provvedimento.
ALFANO: "DIFENDEREMO IL LODO IN PIAZZA"
Nel frattempo, sempre a Roma, era partito il corteo della sinistra radicale per protestare contro le politiche sociali ed economiche del governo. Il corteo, partito da piazza della Repubblica e arrivato alla Bocca della Verità nel centro storico, è stato organizzato da Prc, Pdci, Sd e Verdi -- i partiti che sotto la comune insegna della Sinistra arcobaleno sono andati incontro alla sconfitta alle elezioni dello scorso aprile. Secondo gli organizzatori hanno partecipato 300.000 persone.
La sinistra radicale ha detto che firmerà il referendum sul lodo Alfano, ma non altrettanto faranno i dirigenti della principale forza di centrosinistra, il Pd, che ritengono non efficace combattere Berlusconi sul piano della politica giudiziaria a colpi di consultazioni popolari.
Per nulla intimorito dalla piazza, anzi invocandone una della destra, Alfano ha commentato l'inizio della raccolta delle firme.
"Il referendum è un esercizio di democrazia che noi stimiamo e apprezziamo", ha dichiarato. "Ma difenderemo in piazza il lodo, perché pensiamo di avere fatto una legge giusta nell'interesse del paese".