Reattore spento dopo l'emergenza di ieri sera nell'impianto sloveno
Confermato che non c'è stata fuga radioattiva. Si riapre il 10 giugno
Centrale Krsko, l'allarme rientra
"Nessun rischio per l'Italia"
Paura per una nuova Chernobyl. Greenpeace: "Un avvertimento"
Ue: "Il sistema di allerta ha funzionato e ha garantito trasparenza"
La centrale nucleare di Krsko
ROMA - L'allarme è rientrato, ma la paura rimane dopo l'incidente di ieri nella centrale nucleare slovena di Krsko, a soli 130 chilometri in linea d'aria da Trieste, che ha indotto la Commissione europea a Bruxelles a mettere in moto il sistema di allerta comunitario sui rischi radioattivi.
La centrale riapre il 10 giugno. Ieri sera l'esecutivo comunitario ha fatto sapere che l'emergenza è rientrata. Oggi un portavoce della Commissione ha ribadito che "la situazione è sotto controllo". La centrale, annuncia oggi Predrag Sirola, direttore tecnico dell' impianto, riaprirà il 10 giugno.
La dinamica dell'incidente. Riguardo alla dinamica dell'incidente, la Novak ha spiegato che ha riguardato "una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento primario dell'impianto, ma non è stata riscontrata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente circostante". La direzione ha inoltre precisato che la centrale è stata fermata a titolo precauzionale, per consentire al personale di stabilire le cause dell'inconveniente e di effettuare le opportune riparazioni. L'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ha fatto sapere che non c'è pericolo, ma sta comunque tenendo d'occhio la centrale di Krsko. Anche il governo tedesco, che in serata aveva subito mobilitato i suoi servizi di monitoraggio, ha confermato che non c'è stata alcuna fuga radioattiva.
Nessun rischio per l'Italia. Nel nostro Paese, in ogni caso, non vi è alcun rischio di contaminazione. Lo ha reso noto il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, che ha ricevuto rassicurazioni dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente. Anche se si riaccende la polemica sul progetto nucleare del ministro Claudio Scajola, con i Verdi che chiedono verifiche immediate su quanto realmente accaduto a Krsko.
Le polemiche. Non bastano le rassicurazioni a placare la paura di una nuova Chernobyl e a fermare le polemiche. In testa al fronte dei critici, ci sono le associazioni ambientaliste. Greenpeace è tornata
alla carica, ribadendo il "no" al nucleare. Per loro l'incidente alla centrale di Krsko è "un avvertimento" sui pericoli rappresentati dall'atomo. Aspre critiche alla Slovenia soprattutto dalla vicina Austria: il ministro dell'Ambiente, Josef Proell, ha chiesto spiegazioni a Lubiana per non essere stato informato correttamente sull'incidente. Gli sloveni lo avrebbero segnalato come una "esercitazione" e non come una situazione di emergenza reale. "Ciò mette in discussione la nostra fiducia nel sistema di allerta sloveno", ha detto Proell, aggiungendo che solleverà la questione al prossimo consiglio dei ministri della Ue in Lussemburgo.
Il sistema di allerta europeo. Intanto il portavoce della Commissione Ue e responsabile dell'energia, Ferran Tarradellas, ha precisato che "la Slovenia non era obbligata ieri a notificare l'incidente alla centrale nucleare". Le regole previste dal sistema di allerta rapido, infatti, prevedono "l'obbligo in caso di incidente grave", mentre quello della Slovenia è classificato come "evento insolito", cioè come emergenza nucleare di livello più basso. Tarradellas nega, tuttavia, che ci sia stata una "sopravvalutazione" da parte della Slovenia o della Commissione stessa. Anzi, rivendica il funzionamento "trasparente" del sistema di allarme nucleare. Il ministro sloveno all'ambiente Janez Podobnik ha invece criticato la gestione della comunicazione, sostenendo che lanciare l'allarme a livello comunitario "è stato un errore". Per le autorità europee quello di ieri è stato invece un test. "Per la prima volta la Commissione ha deciso di comunicare al pubblico questa notifica", ha detto Tarradellas, spiegando che il commissario europeo all'energia Andris Piebalgs considera il nucleare "una fonte di energia che deve garantire trasparenza".