E' passato qualche mese e possiamo arrivare ad una conclusione: l'opposizione non esiste.
Emblematici i complimenti del PD a Berlusconi quando ha fatto marcia indietro sul reato di clandestinità. Ma generalmente non si sono visti oppoisizioni vere, crude, se non da parte del partito di Di Pietro.
Trovo che questo sia particolarmente curioso visto e considerato che finora centrosinistra e centrodestra si sono mossi nei loro governi in direzioni diametralmente opposte.
Dite che si sono svegliati una mattina e si sono trovati tutti magicamente (in linea di massima) d'accordo?
Lo trovo piuttosto improbabile, direi che l'ipotesi inciucio portata avanti dal partito di Storace si stia man mano delineando e che la differenza tra PdL e PD sia solo la elle.
Il problema di tale inciucio è che di fatto limita la scelta democratica del cittadino. Già la formazione di questi due colossi ha portato a tutto meno che al rafforzamento della democrazia, mi spiego: prendiamo l'esempio di AN, l'identità di questo partito è stato di fatto distrutta dall'annessione col PdL, spostandosi ad un centro che non gli è MAI appartenuti per gli ambiziosi obiettivi del suo leader Fini che dalla prossima legislatura potrà guidare il primo partito in Italia.
Gli elettori di AN dovrebbero votare PdL? E perchè? Il PdL non è certo AN, è di fatto un partito con tanto centro e poca destra. Emblematiche le ultime dichiarazioni di Fini oltremodo centriste.
Per quanto riguarda il PD è la stessa cosa, identità diverse mischiate in un unico colosso al solo scopo di accumulare voti e cercare di evitare la disfatta (poi verificatasi ugualmente) in queste elezioni.
La storia del voto utile è stata solo una montatura piena di retorica, la verità è che votare PD o PdL non cambiava assolutamente niente, il solo scopo del voto utile era tagliare fuori partiti minori che avrebbero potuto dare fastidio alla loro egemonia. Peccato che un successo così netto di Lega e IdV non fosse previsto....