Ricordate questo simpatico topic??
Bene, eccovi un articolo de "Il Gazzettino" di oggi (giovedì 26/06/2008)
Come è chiaro molti sinti [sempre quelli per i quali il comune (ovvero noi contribuenti) ha stanziato quasi 3 milioni di eurini) sono abituali frequentatori dei casinò.Sinti, richieste "indagini" al Casinò Presentata un’interrogazione al sindaco su ingressi e giocate dei residenti di via Vallenari nella Casa da giocoLa domanda è secca: «Risponde al vero che alcuni capifamiglia Sinti, residenti nell'attuale campo nomadi, frequentano abitualmente il Casinò di Venezia?». Nero su bianco, la domanda compare su una interrogazione che il consigliere comunale di Forza Italia, Saverio Centenaro, ha scritto ieri al sindaco di Venezia Massimo Cacciari. E non è l'unica richiesta di "indagini" sugli accessi - e sulle giocate - al Casinò di Venezia. Due settimane fa, il presidente del consiglio comunale Renato Boraso, già "censurato" per la sua partecipazione alle manifestazioni dei cittadini contro la realizzazione del nuovo campo in via Vallenari, ha inviato una letterina al presidente della Casa da gioco: la missiva è datata 11 giugno, ancora non ha avuto risposta, ma il quesito è lo stesso dell'interrogazione del collega Centenaro: in via riservata, l'azzurro Boraso chiedeva di sapere "quantità" e "numero di presenze" al Casinò di alcuni residenti Sinti. Perché, a quanto risulta, alcuni dei residenti in via Vallenari 19 e 19/A sarebbero giocatori abituali soprattutto di Ca' Noghera, ma anche di Ca' Vendramin Calergi: si parla, per alcuni Sinti abitanti nel campo di Favaro, di circa 150 ingressi complessivi dall'inizio dell'anno ad oggi. Per un paio di residenti risulterebbero venti, a testa, gli accessi nelle sale da gioco della società del Comune dallo scorso gennaio. Ingressi recenti. Ma anche ingressi registrati negli anni precedenti.
Renato Boraso non nasconde di aver mandato la lettera a Pizzigati: «Si dice che alcuni residenti Sinti siano frequentatori abituali del Casinò, se fosse vero allora credo che il Comune potrebbe chiedere una loro compartecipazione alle spese per la realizzazione del nuovo campo». Della serie: si faccia pure il nuovo campo, si costruiscano pure le 38 "casette" con pannelli solari nei quattromila metri quadri di area circondata dal verde in Via Vallenari, ma non sia esclusivamente Ca' Farsetti a finanziare l'intervento.
È lo stesso tasto su cui insiste l'altro consigliere comunale di Forza Italia. Il titolo della interrogazione firmata da Saverio Centenaro è a dir poco provocatorio: "Villaggio Nomadi: ingenti risorse per il Comune di Venezia e i capi famiglia frequentano abitualmente la sede dei Casinò?".
Centenaro ricorda che «tra gli obiettivi primari di questa amministrazione rimane la volontà della realizzazione del Campo Nomadi in Via Vallenari con un impegno di spesa di 2,8 milioni di euro. Le ragioni di tale intervento sono quelle di dare giusta dignità a coloro che per tradizione culturale vivono in comunità permettendo la permanenza in un luogo idoneo ed attrezzato. Da dichiarazioni dello stesso sindaco i "concittadini" Sinti si autosostengono regolarmente con la raccolta del ferro e piccole attività lavorative. E l'amministrazione municipale e comunale sostiene finanziariamente anche altri interventi, scolastici, di inserimento, di cooperative per interventi all'interno dello stesso campo». Insomma: il Comune già spende e spenderà quasi tre milioni di euro per la nuova struttura e allora, chiedono Centenaro e Boraso, è il caso di appurare se tra i Sinti ci sono anche dei frequentatori del Casinò. «Ogni intervento a favore della cittadinanza va correlato alle reali esigenze e disponibilità dei singoli», dice Centenaro. Che aggiunge: «Vengono segnalati comportamenti e possesso di beni da parte di quest'ultimi tali da far percepire ben altre entrate». Di qui la domanda: «Risponde al vero che alcuni capi famiglia Sinti, residenti nell'attuale campo nomadi, frequentano abitualmente il Casinò di Venezia?». E poi c'è la questione delle residenze. Il sindaco Massimo Cacciari ha più volte spiegato che i Sinti non vogliono andare ad abitare in condomini o appartamenti. E ha sempre detto che non si tratta di nomadi o "stranieri" ma di "cittadini veneziani", residenti in città da decenni. Da quarant'anni. Tutti? Boraso ha voluto verificare e, dai dati forniti dalla stessa Amministrazione comunale, l'esponente di Forza Italia ha accertato che non tutti i 149 residenti in via Vallenari abitano a Favaro da così tanto tempo: solo poco più di una decina ha residenza da una quarantina d'anni e circa altrettanti da quasi trent'anni. Tutti gli altri sono iscritti al civico 19 e 19/a di via Vallenari da meno tempo. Circa il 40% da 8 anni. «Ho voluto sapere - spiega Boraso - quanti sono veramente i Sinti veneziani e quanti, invece, sono arrivati a Favaro in tempi più recenti da altre città». Ossia da Trieste, da Udine, da Milano, da Candiana, da Prato, tanto per fare alcuni esempi. Dal Comune, intanto, nessun annuncio sull'avvio del cantiere in via Vallenari. «Quando cominceranno i lavori? Domani, dopodomani, fra dieci giorni...Decideremo noi quando iniziare», ha detto lunedì scorso Cacciari.
E noi dobbiamo costruirgli il campo?????? ???????
ma anche no
prima devono pensare agli italiani, poi possono pure pensare ai nomadi.
Quoto Coso in tutto e per tutto.
Signore e signori c'era un bel articolo anche oggi in cui c'erano anche prove certe di questo fatto.
Lo so che voi non credete neppure se vedete ma non potete negare sempre la realtà.
Oltretutto il fatto non è stato detto in maniera anonima da qualche psicopatico, ma sono state fatte interrogazioni in Comune e sono partite delle "inchieste".
Questo è link con tutti gli articoli pubblicati oggi
Poi l'articolo in cui gli stessi sinti ammettono che alcuni capi frequentano le case da gioco
«È vero, giochiamo al Casino'. Ma non è reato»Venezia
«Siamo indignati, da otto mesi siamo bersagliati di insulti e provocazioni. E adesso questa storia del Casinò. Ma cosa vuol dire: che se uno di noi frequenta il Casinò è un milionario? che se uno gioca la schedina del Superenalotto allora è pieno di soldi?». L'uomo, uno dei capifamiglia Sinti di via Vallenari, dice di essere certo: «Stanno facendo di tutto per farci sentire stranieri in un altro paese. Ma noi siamo italiani, siamo veneziani. Io lavoro, pago le tasse, vado a votare. Alcuni di noi hanno votato Forza Italia e Pdl e adesso guarda che accuse arrivano da esponenti di quelle forze politiche».
Lo sfogo avviene al telefono, dopo che via mail in redazione è giunta una lettera firmata "La comunità Sinti di via Vallenari". Niente nomi e cognomi, nessuna generalità: una firma collettiva. «Sì, la lettera è nostra, ci firmiamo sempre così: Comunità Sinti di via Vallenari. Vogliamo dire la nostra su questa storia delle indagini al Casinò».
«Apprendiamo da Il Gazzettino di questa mattina che alcuni di noi frequentano il Casinò di Venezia - recita la lettera - Apprendiamo, cioè, che alcuni compiono un atto assolutamente legale come frequentare una casa da gioco con l'intento di cercare, magari illudendosi, il colpo di fortuna che ti cambia la vita, come accade col Totocalcio o con le lotterie. Alcuni di noi, cioè, si comportano esattamente come migliaia di nostri concittadini veneziani e mestrini. Così come fanno altri cittadini italiani e stranieri».
Si può andare al Casinò? È vietato a un esponente dei Sinti? Ovvio che no: «Non ci risulta - scrive il Comitato di via Vallenari - che esista una norma che impedisca ai Sinti e a nessun altro, per fortuna, l'ingresso al Casinò e neanche di giocare al Totocalcio. Eppure siamo "indagati" e "sospettati" di tanto "crimine". Lo zelo con il quale alcuni politici, che peraltro sia detto per inciso alcuni di noi hanno sostenuto alle scorse elezioni, chiedono di "indagare" sui nostri comportamenti quotidiani, quello sì, ci sembra davvero sospetto. Da mesi subiamo insopportabili provocazioni di questo genere, con l'evidente obiettivo di screditare e infangare un'intera comunità. A quando l'accusa che siamo anche ladri di bambini?». Le richieste di "indagini" al Casinò da parte di Boraso, l'interrogazione di Centenaro, adesso la lettera al prefetto da parte del leghista Callegari sui carichi pendenti e sulla situazione patrimoniale/reddituale dei residenti in via Vallenari. I Sinti affermano: «Siamo gli ultimi a negare che fra noi possano esserci persone che sbagliano o che hanno comportamenti discutibili. Per una ragione molto semplice: siamo una comunità "normale". Siamo "più normali" di quanto si creda, nel bene e nel male. Alcuni di noi magari frequentano, appunto, il Casinò. Altri tentano la buona sorte giocando al superenalotto. È capitato che qualcuno abbia sbagliato anche penalmente. Ma solo a noi i comportamenti discutibili o le colpe anche giudiziarie di qualcuno vengono imputate come colpe di tutti, tali da far condannare la comunità in toto». La richiesta è che ci sia rispetto reciproco: «Sarà forse inutile, ma vorremmo chiedere maggiore rispetto. Nonostante tutto, nonostante le violente generalizzazioni, nonostante si violino senza nessun ritegno le nostre vite personali, noi cerchiamo di restare sereni, di aver fiducia nella nostra città e nelle sue istituzioni. Non vogliamo prestarci ai giochi demagogici e meschini di chi cerca di alzare irresponsabilmente la tensione. Costoro cercano lo scontro. Devono trovare, come risposta, soltanto comportamenti civili».
Non ho capito perchè i rom/sinti hanno diritto alle case mentre noi dobbiamo comprarla o pagare l'affitto. Io non contesto che si voglia aiutare la gente per il problema delle case, ma perchè loro vengono privilegiati rispetto agli altri? Perchè loro hanno diritto a una casa e io no? Questo mi dà fastidio. Poi spero vivamente che questi sinti siano persone che lavorano perchè se danno case a chi vive rubando anzichè darle a chi lavora allora si li mi in***** di brutto!