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La truffa dell'Euro

  1. #41
    Diablo00
    Utente cancellato

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    Non esiste informazione in materia, i giornali sono politicizzati, chi scrive libri ed insegna all'università è schierato, a chi interessa veramente fare sapere la verità? L'euro era necessario in un progetto "stati uniti d'Europa", che voleva scimmiottare quelli oltre oceano.
    Piccolo problema: gli States sono nati quasi 250 anni fa e nel frattempo sono diventati una vera nazione, ovviamente con un modello federale che la gestisce, e l'identità nazionale è fortissima.
    Forse tra 250 anni anche l'UE potrebbe essere così. Di questo passo però, non ne passeranno neanche 50 per assistere al fallimento totale del progetto, con una nuova scissione (che di fatto c'è già e c'è sempre stata).
    Curioso poi che si possa credere ad un processo di integrazione quando solamente in Italia siamo profondamente divisi, per non andare a citare gli estremismi che possono esistere altrove (paesi baschi e Catalunyia), in tutta Europa.
    Sono solo fantasie. L'euro è stato creato da alcuni paesi per incularne altri. Indovinello: chi erano i primi e quali i secondi?
    Indizi sugli inculatori: iniziano per Ger e Fra e finiscono per mania e ncia.
    Indizio sugli inculati: in uno ci abitiamo, gli altri sono quelli del sud d'Europa, che costituisce chiaramente l'anello debolissimo della catena UE.
    E questo lo sapevano tutti, fin dall'inizio.

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  2. #42
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da Folletta Visualizza il messaggio
    Qualcuno ieri ha visto la gabbia su la7? Io ne ho visto solo un pezzo perchè era già tardi ma parlavano di un documento della commissione europea in cui dichiarano il fallimento dell eurozona e prevedono che nel 2023 saremo tutti più poveri e piú disoccupati. Preciso che le due frasi a cui mi riferisco erano decontestualizzate e ovviamente il documento é in inglese, andrebbe letto tutto.. ma non credo che siano state storpiate troppo!
    Comunque sono rimasta colpita visto che nessuno ne ha parlato e nessun politico -che sono stati intervistati- conosceva il documento.
    Ps. Non ho letto tutto il topic ma mi sembrava inutile aprirne uno nuovo.. E soprattutto io non sono contro l'euro, però mi sembrava una notizia da divulgare.
    Sul profilo di twitter del programma é stato linkato il documento..
    Ecco il documento di cui parlavo:
    http://ec.europa.eu/economy_finance/...ction_1_en.pdf
    Nell'ultima pagina si legge
    "Regarding the euro area's expected future performance relative to the US, annual average euro area potential growth rates, over the next 10 years, are forecast to be 1 ½% points lower than in the US (i.e. 1% versus 2 ½%). As to future prospects for euro area living standards, GDP per capita growth rates are expected to be only half those of the US. " [trad: Per quanto riguarda il futuro atteso della zona euro performance relativa agli Stati Uniti, media annua dell'area dell'euro i tassi di crescita potenziali, nei prossimi 10 anni, si prevede che saranno i punti 1 ½% inferiore a quello USA (ossia 1% contro il 2 ½%). Quanto al futuro prospettive per il tenore di vita dell'area dell'euro, il PIL pro tassi di crescita pro capite dovrebbero essere solo a metà quelli degli Stati Uniti.]
    Non ho trovato la frase che facevano vedere ieri a La Gabbia, la cercherò con calma.

  3. #43
    Ghajarya Annie Lennox
    Donna 147 anni
    Iscrizione: 20/9/2010
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    Quote Originariamente inviata da Diablo00 Visualizza il messaggio
    Non esiste informazione in materia, i giornali sono politicizzati, chi scrive libri ed insegna all'università è schierato, a chi interessa veramente fare sapere la verità? L'euro era necessario in un progetto "stati uniti d'Europa", che voleva scimmiottare quelli oltre oceano.
    Piccolo problema: gli States sono nati quasi 250 anni fa e nel frattempo sono diventati una vera nazione, ovviamente con un modello federale che la gestisce, e l'identità nazionale è fortissima.
    Forse tra 250 anni anche l'UE potrebbe essere così. Di questo passo però, non ne passeranno neanche 50 per assistere al fallimento totale del progetto, con una nuova scissione (che di fatto c'è già e c'è sempre stata).
    Curioso poi che si possa credere ad un processo di integrazione quando solamente in Italia siamo profondamente divisi, per non andare a citare gli estremismi che possono esistere altrove (paesi baschi e Catalunyia), in tutta Europa.
    Sono solo fantasie. L'euro è stato creato da alcuni paesi per incularne altri. Indovinello: chi erano i primi e quali i secondi?
    Indizi sugli inculatori: iniziano per Ger e Fra e finiscono per mania e ncia.
    Indizio sugli inculati: in uno ci abitiamo, gli altri sono quelli del sud d'Europa, che costituisce chiaramente l'anello debolissimo della catena UE.
    E questo lo sapevano tutti, fin dall'inizio.
    Quoto la parte inizale del tuo post:
    io non so davvero dove prendere informazioni che non siano di parte.

    Intanto si sono create due categorie: gli eurosostenitori e gli euroscettici.

    Io non capisco davvero se possa esistere una cazzo di via di mezzo.


    Vi propongo queste opinioni di 6 premi Nobel contro l'euro:

    Paul Krugman:
    Sin da prima della nascita dell'euro, Paul Krugman, economista di stampo keynesiano e premio Nobel per l'Economia nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica, ha manifestato la sua contrarietà all'euro sottolinenando nel 1999 "Adottando l'Euro, l'Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica". Non ha cambiato idea nel corso degli anni. Recentemente ha detto: "L'Europa non era adatta alla moneta unica, come invece gli Stati Uniti. Spagna e Florida hanno avuto la stessa bolla immobiliare ma la popolazione della Florida ha cercato lavoro in altri Stati meno colpiti dalla crisi, gli spagnoli non hanno avuto la stessa opportunità. Assistenza sociale, assicurazioni sanitarie, spese federali e garanzie bancarie nazionali sono di competenza unicamente del governo di Washington per tutto il territorio, mentre in Europa non è così. Questo è uno dei principali motivi della fragilità del sistema Europa, almeno fino alla creazione di una garanzia bancaria continentale. Teniamo presente che però l'Europa non è in declino, è un continente attivo e dinamico, ma ha sbagliato a scegliere la propria governance e le sue istituzioni per il controllo della politica economica. E' però ancora in tempo per rimediare..."


    Joseph Stiglitz

    Molto esplicito il pensiero di Joseph Stiglitz, altro economista di stampo keynesiano, vicino alle posizioni di Krugman, premio Nobel per l'Economia nel 2001: "Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l'euro".


    Amartya Sen

    Amartya Sen ha vinto il premio Nobel per l'Economia nel 1998. Non hanno dubbi sull'euro: L'euro è stato un'idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l'economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l'Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l'ultima cosa di cui ha bisogno l'Europa".


    Milton Friedman

    E' considerato il padre del neoliberismo. Fondatore della Scuola di Chicago negli anni '50. Pur essendo agli antipodi rispetto al pensiero keynesiano, Friedman condivide con molti economisti keynesiasni un'impostazione contraria alla moneta unica europea: «La spinta per l'Euro è stata motivata dalla politica, non dall'economia. Lo scopo è stato quello di unire la Germania e la Francia così strettamente da rendere una possibile guerra europea impossibile, e di allestire il palco per i federali Stati Uniti d'Europa. Io credo che l'adozione dell'Euro avrà l'effetto opposto. Esacerberà le tensioni politiche convertendo shock divergenti che si sarebbero potuti prontamente contenere con aggiustamenti del tasso di cambio in problemi politici di divisioni. Un'unità politica può aprire la strada per un'unità monetaria. Un'unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell'unità politica».


    James Mirrless

    L'ultimo a prendere una posizione netta sull'argomento è stato James Mirrless, premio Nobel per l'Economia nel 1996 "per i fondamentali contributi alla teoria economica degli incentivi in presenza di informazioni asimettrice". Invervenuto recentemente in Italia in un convegno presso l'Università Cà Foscari di Venezia ha detto: «Non mi permetto di suggerire politiche per mutare la situazione attuale e mi sento a disagio nel fare raccomandazioni altisonanti, perché non ho avuto il tempo di valutarne le conseguenze. Però, guardando dal di fuori, dico che non dovreste stare nell'euro, ma uscirne adesso. L'uscita dall'euro - ha spiegato - non risolverebbe in automatico i problemi dell'Italia, visto che, ad esempio, rimarrebbero le questioni derivanti dalle politiche adottate dalla Germania. Ma non è comunque corretto collegare le conseguenze di un'eventuale uscita da Eurolandia al venir meno della lealtà e fedeltà come membri dell'Unione europea. Finché l'Italia resterà nell'euro - ha aggiunto -, non potrà espandere la massa di moneta in circolazione o svalutare: ecco perché si impone la necessità di decidere se rimanere o meno nella moneta unica, questione non facile da dirimere, perché la gente toglierà il denaro dai conti in banca prima che questo accada. Probabilmente, dovreste sostenere il costo di un'eventuale uscita, come avvenuto in Gran Bretagna (che non ha mai abbandonato la sterlina, ndr), ma dovete essere pronti a pagare questo prezzo". Perché, se l'Italia tornasse in grado di svalutare - ha rilevato -, ci sarebbe sicuramente la possibilità di arricchirsi per chi togliesse in tempo i soldi dalle banche; ma, per la Gran Bretagna, è valsa la pena, perché poi ha avuto un andamento economico soddisfacente. Tutto ciò - ha completato il quadro - non comporta automaticamente l'aumento o la riduzione della pressione fiscale. Però, in una certa misura, raccomanderei misure di sostegno ai redditi, per aumentare il potere d'acquisto della popolazione. Ma solo temporaneamente».



    Christopher Pissarides

    Christopher Pissarides è un economista britannico cipriota, vincitore del premio Nobel per l'Economia nel 2010 per i suoi contributi alla teoria delle frizioni di mercato (search friction) nella ricerca ed offerta di un lavoro. E adesso entra a tutto tondo nel partito degli anti-euro. Inizialmente ha sostenuto la moneta unica e l'area valutaria europea. Fino poi, a cambiare idea in corso: "La situazione attuale non è sostenibile ancora per molto. E' necessario abolire l'Euro per creare quella fiducia che i Paesi membri una volta avevano l'uno nell'altro".


    Fonte: I sei premi nobel contro l'euro / Paul Krugman: «Italia ridotta a Paese da Terzo Mondo»


    Chi mi trova un articolo che mi spieghi perchè ci conviene l'euro come moneta, un articolo autorevole quindi niente fonti politicizzate, niente teorie personali, per cortesia me lo posti perchè io non ho trovato nulla sulla rete.

    Tanto per chiarire, l'articolo che ho postato non è riconducibile in nessun modo al M5S, dato che qui, a quanto pare quando si parla di mettere in discussione l'euro c'è sempre lo zampino maligno e populista di Beppe Grillo, quindi diventa tutto di parte e politicizzato, anche se in realtà le posizioni del M5S non sono per forza per l'uscita dall'euro, ma vabbè, questo passa la stampa oggi.
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  4. #44
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Annie, ottima risposta a chi dice che gli euroscettici parlano solo con la pancia e sono solo degli ignoranti populisti...
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  5. #45
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 20/7/2008
    Messaggi: 11,214
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    Che in realtà in cima ci fossero Francia e Germania si è visto anche con la spina europea, che appunto è fatta apposta per collegarsi perfettamente ad una preesistente presa francese o tedesca vecchio stampo e che hanno rifilato anche a noi (maledette spine francotedesche, che caaaaaate) ma soprattutto per rispondere a chi dice che la lira era una moneta debole, vorrei farvi notare che anche lo yen è una moneta debole in confronto al dollaro, euro o sterlina. Eppure non mi risulta che questo crei problemi con le importazioni, infatti a me è sembrata una mera tara mentale quella della moneta debole, che semmai invece ci rendeva competitivi per le esportazioni delle produzioni italiane, di cui tra l'altro eravamo fieri, invece così sono chiuse le fabbriche e quindi la disoccupazione è dilagata, senza contare che l'Italia è una nazione ricca di materie prime, che non ha bisogno di importare nulla o quasi, quindi entrare nell'euro è stato il nostro più grande sbaglio, inoltre è stato un pessimo affare perchè abbiamo voluto unificare la moneta anche se fiscalmente eravamo (e siamo) rimasti del tutto differenti.

  6. #46
    alias Annie Lennox Elaine Marley
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 22/4/2010
    Messaggi: 8,528
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    Io ripeto poi basta, ho sempre e solo detto che CI CONVENIVA ai tempi, e che ora come ora aggiungendo mille altri motivi purtroppo l'Euro ci sta rovinando, ma che non è la sola e unica causa.
    Però vorrei sapere come questi soggetti intendano tornare alla vecchia moneta.

    Tra l'altro "Un'unità politica può aprire la strada per un'unità monetaria. Un'unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell'unità politica»."
    è la stessa cosa che ho detto io, in Europa non si è mai avuta unione politica e si è cercato di ottenerla per via monetaria, è ovvio che senza delle basi alla lunga può solo peggiorare.
    Tutti gli altri commenti non fanno altro che confermare quanto detto da me in precedenza.
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  7. #47
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 20/7/2008
    Messaggi: 11,214
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    Elaine, lungi da me il volerti costringere a doverti difendere da quello che ti dirò, però nei messaggi precedenti non mi sembravi affatto protendere verso questa posizione riguardo all'euro, da quello che dicevi smebrava tu intendessi dire che ci conviene rimanerci anche adesso. Per come la penso io invece, tornarci adesso è un passo che richiede parecchia cautela, non saremmo dovuti entrarci e basta, per come la vedo io, guarda caso a parte 2 nazioni l'unità monetaria europea ha rovinato l'economia di tutti gli altri... Non è che sia cattivo l'euro, il problema è che fiscalmente le nazioni europee sono tutte diverse e forzare l'unificazione è stata una pessima scelta a mio modo di vedere le cose.

  8. #48
    alias Annie Lennox Elaine Marley
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 22/4/2010
    Messaggi: 8,528
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    Quote Originariamente inviata da Half shadow Visualizza il messaggio
    Elaine, lungi da me il volerti costringere a doverti difendere da quello che ti dirò, però nei messaggi precedenti non mi sembravi affatto protendere verso questa posizione riguardo all'euro, da quello che dicevi smebrava tu intendessi dire che ci conviene rimanerci anche adesso. Per come la penso io invece, tornarci adesso è un passo che richiede parecchia cautela, non saremmo dovuti entrarci e basta, per come la vedo io, guarda caso a parte 2 nazioni l'unità monetaria europea ha rovinato l'economia di tutti gli altri... Non è che sia cattivo l'euro, il problema è che fiscalmente le nazioni europee sono tutte diverse e forzare l'unificazione è stata una pessima scelta a mio modo di vedere le cose.
    Half porca miseria, è ovvio che ci conviene rimanerci, e i commenti postati da Annie lo confermano " Finché l'Italia resterà nell'euro - ha aggiunto -, non potrà espandere la massa di moneta in circolazione o svalutare: ecco perché si impone la necessità di decidere se rimanere o meno nella moneta unica, questione non facile da dirimere, perché la gente toglierà il denaro dai conti in banca prima che questo accada."

    Cioè non è difficile, ci è convenuto anni fa, ci sono stati mille problemi, la crisi e bla bla bla ora siamo nella merda cosa facciamo? Risolviamo il problema o torniamo alla Lira?
    Bisogna valutare pro e contro, e per ora un ritorno alla Lira non credo sia fattibile, ho già spiegato diverse volte.
    Non so più come farlo capire, voi la vedete una cosa automatica, io la vedo una cosa finanziariamente ed economicamente difficile da attuare ORA COME ORA.
    Se poi vuoi leggere bene, altrimenti continua a non capire.

  9. #49
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 20/7/2008
    Messaggi: 11,214
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    Sì ma non lo metto in dubbio. Che sia una cosa complicata è una cosa direi elementare, sta comunque di fatto che così come una volta siamo passati all'euro in maniera non esattamente comoda e semplice si potrà fare lo stesso per tornare alla lira. È probabile che saltino fuori dei problemi economici com'è successo con il passaggio all'euro, ma ormai da perdere non è che abbiamo chissà cosa. Secondo me il danno peggiore l'abbiamo fatto quando nell'euro ci siamo entrati, uscirne è possibile che porti a qualche diagio economico, anzi, possibilissimo, ma intanto potremmo anche iniziare a stilarla una lista dei pro e dei contro...
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  10. #50
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
    Iscrizione: 13/8/2007
    Messaggi: 4,944
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    Non è che il passaggio in una direzione è uguale al passaggio nell'altra. Come puoi dire che avremmo "qualche disagio" e non invece una catastrofe economica? Cosa ti spinge a dire che sarebbe una cosa fattibile?
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