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La truffa dell'Euro

  1. #31
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da Half shadow Visualizza il messaggio
    Non ho mai sentito dire che l'Italia importa elettricità ed altri beni dall'estero solo da quando abbiamo l'euro e non mi risulta che per questo i costi siano diminuiti, anzi... Quindi senza farmi 3000 seghe mentali io penso che avere una nostra moneta non cambi assolutamente nulla per gli scambi coi paesi esteri, anche perché sicuramente il pagamento non sarebbe in contanti, basta non applicare tasse sui cambi e se davvero la lira si è svalutata così tanto e non è più possibile aggiustare la valuta e farla tornare quella che era prima di quel maledetto 1 Marzo 2002 basta modificare i costi della vita e di conseguenza anche i compensi, con una nostra moneta non credo che ci sarebbero grossi problemi.
    ommamma!

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  2. #32
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
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    Infatti ho scritto all'inizio del mio post che non so se sia vero oppure no, "Holly" (ho scritto che volevo il mio nome per intero, sono necessarie le virgolette?) comunque adesso circolano altre notizie sulla rete, oltre a quella che ho postato prima.

    Ed in ogni caso vorrei concentrare la vostra attenzione su un punto relativo al ritorno alla lira. Avete presenti le inflazioni? Facciamo per esempio gli aumenti quasi continui delle sigarette, aumentano ogni volta di 20 centesimi se non sbaglio, quindi un aumento di circa 400 lire, stesso vale per altri prodotti e per i consumi, che magari invece aumentano di 1 euro alla volta. Perchè l'italiano ha permesso che venissero fatte tutte queste inflazioni? Perchè psicologicamente i numeri contano. Per un italiano non è lo stesso vedere aumentare il detersivo di 1 euro o vederlo aumentare di quasi 2000 lire. Per un italiano vedere un aumento di 2000 invece che di 1 è molto peggio, è un colpo più duro da digerire, stiamo parlando di 2 cifre che effettivamente sono le stesse, considerando la valuta, però non lo appaiono nella pratica al cittadino medio, anche i commercianti quindi starebbero più attenti ad aumenti del tipo. Ora, supponiamo come pensato da altri che al giorno d'oggi la lira sia svalutata e che siano necessarie 4000 lire per fare 1 euro... Sarebbe ancora meglio. Un aumento di 800 lire sulle sigarette farebbe incazzare più facilmente l'italiano medio, un aumento di 4000 lire sul detersivo anche. Anche un aumento di 800 lire sulla benzina ogni volta, invece che di 20 centesimi. Poi ovvio che la lira sia una moneta più debole dell'euro, ma infatti una cosa che dovrebbero fare tutti gli stati europei sarebbe appunto di uscirne, probabilmente dovrebbe proprio essere l'Italia la prima a dare l'esempio. Ogni nazione ha i suoi prezzi e le sue necessità di mercato, pensare di trovare una moneta comune è sbagliato come idea di base. Poi credo proprio che sia il caso di dirvelo, forse una cosa che vi spaventa è che credete che così si svaluterà lo stipendio di un dipendente. E perchè mai? La lira è una moneta, se è vero che adesso 1 euro vale 4000 lire se guadagni 1700 euro il tuo stipendio diventa di 6 milioni e 800.000 lire. Non saltano nemmeno gli scambi con l'estero, che problema c'è a pagare in lire invece che in euro? E poi è pur sempre possibile avere una doppia moneta, appunto per questo, ma il denaro che circolerebbe in mano agli italiani sarebbe la lira. Anche se questa è una cosa che sarebbe dovuta essere fatta fin dal principio per come la vedo io. Pensate anche ad una cosa, sapete quanto costa acquistare le banconote stampate dalla Germania? Beh, costa il 3%. Non so quanto costava stampare le lire in Italia, però che costasse fino al 3% non credo. Pensate anche a questo, riaprire la zecca italiana porterebbe nuovi posti di lavoro. E la nostra sovranità monetaria ha sicuramente una sua importanza, in un momento di grave crisi economica come questo. Senza contare che non ci hanno dato la possibilità di scegliere tramite un referendum, ovviamente io ero minorenne all'epoca, però già allora non avevo visto di buon occhio l'avvento dell'euro, avrei quindi ovviamente votato no, sapevo già che i cambi erano troppo complicati e che avrebbero causato confusione nella maggioranza dei cittadini e che la cosa ci si sarebbe ritorta contro. E poi scusate, ma che senso ha dire che l'80% dei votanti non capisce una mazza? Hanno comunque il diritto di decidere, nonostante tutto. Così come molte volte hanno deciso di votare il PD o Berlusconi. Dire che l'80% non capisce una mazza equivale a dire che non ci dovrebbe essere il diritto al voto, perchè non tutti i votanti ovviamente sono economisti o gente che segue la scena politica. Spesso e volentieri la gente vota a caso, senza conoscere niente del partito che sta votando. Non per questo si toglie il diritto al voto. Certo, meglio sarebbe stato se ci fosse stato un referendum sull'entrata nell'euro, lo so Elaine Marley che secondo te non c'entra un tubo "l'euro cattivo" ma la crisi economica veramente e te lo dico io perchè mi ricordo perfettamente qual era la situazione economica della mia famiglia e di altre che mi erano vicine (e l'ha detto anche Annie Lennox) è iniziata a partire dal 1o Gennaio 2002 quando sono iniziate le prime inflazioni. Non so su quali dati tu ti basi, ma ti assicuro che nel 2001 non c'era nessuna crisi finanziaria, almeno non era stata avvertita dalle famiglie e nemmeno dai commercianti e dalle imprese dei servizi, in quanto i costi erano quelli. Ti faccio un esempio, nel giro di 4 anni le sigarette avevano avuto un aumento esiguo, mi ricordo che nel giro di 3 anni le sigarette che fumava mia madre erano passate da 4100 lire a 4200, quindi 5 centesimi di euro in 3 anni. Gli aumenti odierni mi sembrano più massicci, non credi? Come fare a dare la colpa all'euro cattivo? Perchè semplicemente ha dato il via ad una catena di inflazioni che ha diminuito (e non di poco piano piano) il potere di acquisto degli italiani, italiani che si sono visti costretti anche a far crescere il mercato dell'importazione cinese a causa dei suoi prezzi competitivi, le aziende italiane hanno piano piano chiuso e sono anche saltati i posti di lavoro. La crisi economica ha avuto inizio nel 2002, mi pare evidente. È anche salito lo spread. Io non sarò un economista, ma di quanto è aumentato lo spread dagli anni '80 agli anni '90? Di quanto è aumentato invece a partire dal 2002 ad oggi? Non lo so, ma chissà perchè sono portato a dire che in qualsiasi dato l'Italia è peggiorata da quando è stato introdotto l'euro. A questo punto, dato che non ci hanno dato la possibilità di scegliere se entrare o meno nell'euro, io spero che ci diano almeno la possibilità di uscirne. Mettiamo caso fossero esatte le previsioni per lo meno sapremo con chi prendercela, con noi stessi, adesso invece non credo proprio che sia così, noi non abbiamo scelto niente, siamo state delle pecore che accettavano ciò che succedeva. E si è visto com'è andata. Vorrei vi rendeste conto cosa ha comportato per molte nazioni europee entrare nell'euro, noi siamo messi peggio della Spagna, ma come mai tutti questi paesi impoveriti? In Italia date la colpa agli italiani perchè non capiscono una mazza e sono dei pecoroni, volete dire lo stesso degli spagnoli o dei grechi? Oppure l'euro è stato un passo più lungo della gamba?

  3. #33
    alias Annie Lennox Elaine Marley
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    Ci rinuncio.
    Ognuno ha le proprie idee, ma io un minimo so cosa sto dicendo, tu parli per quello che ascolti in tv o per quello che dicono i vecchietti tra una partita a briscola e l'altra.
    Secondo me non sai manco perchè abbiamo deciso di entrare nel "mondo dell'euro."
    (2001 perchè, per le mie minime conoscenze faccio un raffronto con gli USA e in quel periodo c'era forte liquidità, ergo molti prestiti, molte concessioni economiche, molti soldi gestiti male fino ad arrivare a qualche anno dopo, con tassi esagerati e la crisi imminente).
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  4. #34
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Elaine Marley Visualizza il messaggio
    Ci rinuncio.
    Ognuno ha le proprie idee, ma io un minimo so cosa sto dicendo, tu parli per quello che ascolti in tv o per quello che dicono i vecchietti tra una partita a briscola e l'altra.
    Secondo me non sai manco perchè abbiamo deciso di entrare nel "mondo dell'euro."
    (2001 perchè, per le mie minime conoscenze faccio un raffronto con gli USA e in quel periodo c'era forte liquidità, ergo molti prestiti, molte concessioni economiche, molti soldi gestiti male fino ad arrivare a qualche anno dopo, con tassi esagerati e la crisi imminente).
    Da italiano medio che non capisce una mazza sarei proprio curioso di sapere perchè questa cosa la sai solamente tu o quasi. E quanto di veritiero possa esserci. Per intenderci, se mi citi delle fonti è meglio. Spiegamelo allora perchè siamo entrati nell'euro e spiegami a cosa serve avere una moneta forte e perchè con una moneta debole gli scambi con l'estero sono tanto problematici con essa. Perchè che tu critichi il mio livello d'informazione mi può anche stare bene, ma purchè tu chiarisca le mie lacune, vedi l'esempio di Wittmann che si è limitato a scrivere "Ommamma!", io con il suo "ommamma" non ci faccio nulla...

  5. #35
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Da italiano medio che non capisce una mazza sarei proprio curioso di sapere perchè questa cosa la sai solamente tu o quasi. E quanto di veritiero possa esserci. Per intenderci, se mi citi delle fonti è meglio. Spiegamelo allora perchè siamo entrati nell'euro e spiegami a cosa serve avere una moneta forte e perchè con una moneta debole gli scambi con l'estero sono tanto problematici con essa. Perchè che tu critichi il mio livello d'informazione mi può anche stare bene, ma purchè tu chiarisca le mie lacune, vedi l'esempio di Wittmann che si è limitato a scrivere "Ommamma!", io con il suo "ommamma" non ci faccio nulla...
    Perché magari le studia queste cose?
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    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  6. #36
    alias Annie Lennox Elaine Marley
    Uomo 35 anni
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    Da italiano medio che non capisce una mazza sarei proprio curioso di sapere perchè questa cosa la sai solamente tu o quasi. E quanto di veritiero possa esserci. Per intenderci, se mi citi delle fonti è meglio. Spiegamelo allora perchè siamo entrati nell'euro e spiegami a cosa serve avere una moneta forte e perchè con una moneta debole gli scambi con l'estero sono tanto problematici con essa. Perchè che tu critichi il mio livello d'informazione mi può anche stare bene, ma purchè tu chiarisca le mie lacune, vedi l'esempio di Wittmann che si è limitato a scrivere "Ommamma!", io con il suo "ommamma" non ci faccio nulla...
    Dovrei farti una lezione di economia.
    In ogni caso la moneta unica è sempre stato un bisogno importante per l'Unione Europea da quando gli stati si sono uniti nella Comunità, questo perchè era necessario avere forza politica (cosa che non avvenne mai) quindi si decise di propendere per quella economia sperando che poi piano piano ci sarebbe stata anche forza politica.
    La differenza dell'Italia con il resto degli stati "forti" dell'Europa è che noi siamo delle chiaviche in fatto di economia, dagli anni '80 in poi non c'è stato controllo della spesa pubblica, ce ne siamo fregati del debito, con la conseguenza che negli anni abbiamo creato dei disavanzi enormi.
    Quando si è deciso di unire economicamente l'Europa, l'Italia non rientrava nei parametri europei, ora..immagina un Paese senza forza politica, senza forza economica (la lira valeva un cazzo in Europa) e immagina un Paese fuori dalla moneta unica che possibilità di riprendersi poteva avere.
    Quindi la possibilità era quella di unirsi nel mercato della moneta unica, cercare di rientrare nei parametri dopo tot anni in modo tale da poter avere aiuti finanziari un futuro grazie alla comunità.

    Ti ho fatto una sintesi enorme, in realtà ci sarebbe molto altro da dire, ma scriverti tutta la storia dell'Unione Europea è abbastanza lungo, ci sono molti fattori che intervengono e non ho il tempo materiale per scriverti tutto.
    Mi spiace se tu credi che l'Euro sia una merda, io credo che questa moneta ci abbia salvati in qualche modo, visto che in Italia difficilmente abbiamo la capacità di gestire l'economia.
    Ovviamente l'introduzione dell'Euro ha portato anche altri problemi, non lo nego, anche perchè l'Unione Europea non è così forte come si possa immaginare, però trovo veramente stupido ora come ora, in un periodo di crisi tornare alla vecchia moneta, perchè si toccherebbero diversi ambiti e si creerebbero altre perdite che noi, italiani, non possiamo permetterci.

    Ogni volta che studiavo storia dell'economia in Italia e in Europa mi rendevo conto come noi italiani risultiamo sempre gli stronzi di turno incapaci di fare fronte a qualsiasi problema, tornare alla Lira vorrebbe anche dire uscire dal mercato dell'Euro, e senza forza moneta mi chiedo come sia possibile rialzarci economicamente.
    Non è una cosa matematica (se 1 euro quasi 2mila lire allora se torniamo alla lira possiamo comprare di più) e ci sono anche elementi finanziari che intervengono, per non parlare dei tassi di interesse, di cambio, del ruolo delle banche, del debito pubblico etc.
    Tu la fai facile, ma davvero questo perchè ti lasci abbindolare dai politici che giocano sull'ignoranza della gente, e non intendo ignoranza negativa, fino a qualche anno fa pure io non ne capivo niente, ora che sto studiando mi rendo conto che ci pigliano sempre per il culo.

    Poi io ne capisco poco, anche perchè so solo quello che leggo e quello che studio, sono sicura che altri saprebbero spiegarti meglio di me.
    Chiedo scusa per eventuali errori, ma sono al lavoro e scrivo di fretta.
    A Loller156, Holly e Half shadow piace questo intervento

  7. #37
    Vivo su FdT Loller156
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    Gnocca e intelligente!
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  8. #38
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    Dovrei farti una lezione di economia.
    In ogni caso la moneta unica è sempre stato un bisogno importante per l'Unione Europea da quando gli stati si sono uniti nella Comunità, questo perchè era necessario avere forza politica (cosa che non avvenne mai) quindi si decise di propendere per quella economia sperando che poi piano piano ci sarebbe stata anche forza politica.
    La differenza dell'Italia con il resto degli stati "forti" dell'Europa è che noi siamo delle chiaviche in fatto di economia, dagli anni '80 in poi non c'è stato controllo della spesa pubblica, ce ne siamo fregati del debito, con la conseguenza che negli anni abbiamo creato dei disavanzi enormi.
    Quando si è deciso di unire economicamente l'Europa, l'Italia non rientrava nei parametri europei, ora..immagina un Paese senza forza politica, senza forza economica (la lira valeva un cazzo in Europa) e immagina un Paese fuori dalla moneta unica che possibilità di riprendersi poteva avere.
    Quindi la possibilità era quella di unirsi nel mercato della moneta unica, cercare di rientrare nei parametri dopo tot anni in modo tale da poter avere aiuti finanziari un futuro grazie alla comunità.

    Ti ho fatto una sintesi enorme, in realtà ci sarebbe molto altro da dire, ma scriverti tutta la storia dell'Unione Europea è abbastanza lungo, ci sono molti fattori che intervengono e non ho il tempo materiale per scriverti tutto.
    Mi spiace se tu credi che l'Euro sia una merda, io credo che questa moneta ci abbia salvati in qualche modo, visto che in Italia difficilmente abbiamo la capacità di gestire l'economia.
    Ovviamente l'introduzione dell'Euro ha portato anche altri problemi, non lo nego, anche perchè l'Unione Europea non è così forte come si possa immaginare, però trovo veramente stupido ora come ora, in un periodo di crisi tornare alla vecchia moneta, perchè si toccherebbero diversi ambiti e si creerebbero altre perdite che noi, italiani, non possiamo permetterci.

    Ogni volta che studiavo storia dell'economia in Italia e in Europa mi rendevo conto come noi italiani risultiamo sempre gli stronzi di turno incapaci di fare fronte a qualsiasi problema, tornare alla Lira vorrebbe anche dire uscire dal mercato dell'Euro, e senza forza moneta mi chiedo come sia possibile rialzarci economicamente.
    Non è una cosa matematica (se 1 euro quasi 2mila lire allora se torniamo alla lira possiamo comprare di più) e ci sono anche elementi finanziari che intervengono, per non parlare dei tassi di interesse, di cambio, del ruolo delle banche, del debito pubblico etc.
    Tu la fai facile, ma davvero questo perchè ti lasci abbindolare dai politici che giocano sull'ignoranza della gente, e non intendo ignoranza negativa, fino a qualche anno fa pure io non ne capivo niente, ora che sto studiando mi rendo conto che ci pigliano sempre per il culo.

    Poi io ne capisco poco, anche perchè so solo quello che leggo e quello che studio, sono sicura che altri saprebbero spiegarti meglio di me.
    Chiedo scusa per eventuali errori, ma sono al lavoro e scrivo di fretta.
    Niente male questa esposizione, i miei complimenti. Sta di fatto però che ho proposto anche la doppia moneta in Italia, inoltre mi sento di contestare un paio di cosette, a me sembra che invece i politici difendano l'euro, quindi non mi smebra che sia l'informazione pubblica a generare malcontento, ma che semmai sia il popolo stesso ad aver messo in giro l'opinione attuale cha bbiamo di questa moneta, per intenderci, io ho votato Grillo ma l'euro lo odiavo prima che me lo dicesse lui. Poi comunque una cosa che hai detto mi fa pensare che non sia cambiato nulla. L'italia comunque coi suoi rincari ha fatto esattamente quello che ha fatto con la lira, sta rendendo l'euro una moneta debole, ci vogliono 7 euro per comprare un detersivo. È lo stesso fuori dall'Italia? Te lo chiedo perchè non lo so. È possibile che l'euro in qualche senso ci abbia salvato in qualcosa, ma l'Italia sarebbe davvero in una situazione peggiore di adesso senza? Poi ti ripeto, statisticamente per un italiano è diversissimo vedere aumentare un prodotto di 1 (euro) invece che di 2000 (lire) per questo prima che arrivasse l'euro i rincari erano molto più rari e soprattutto più contenuti. Non è lo stesso per me, perchè io i conti continuo a farli in lire, ma o mi adeguo o non mangio se non acquisto quello che mi danno ai prezzi che fanno loro. È probabile che tornare alla lira adesso potrebbe rappresentare un problema, però c'è da tener conto che potrebbe anche avere i suoi vantaggi, è possibile che corrisponda ad un risparmio stamparci personalmente le nostre banconote e creerebbe posti di lavoro aggiuntivi. Invece gli euro chi li stampa? La Germania immagino, la Germania riscuote quindi le tasse sulle banconote che vende all'estero ed ha una zecca che dà lavoro ai tedeschi. Non mi sorprende che siano lo stato con l'economia più forte, essendo loro a capo dell'Europa sono lo stato che ha più mansioni ma che guadagna anche di più. Da questo punto di vista a mio parere la Germania ha la sua sovranità monetaria, l'euro è una moneta tedesca che viene comprata dagli altri stati europei, a mio modo di vedere le cose. Per questo non hanno problemi. La Spagna però li ha, quindi la crisi non è colpa unicamente della mentalità italiana e la Grecia prima aveva dei debiti, è entrata nell'euro sperando di contare sugli altri stati di cui entrava a far parte, ma mi sembra che l'aiuto non ci sia stato o per lo meno non è stato sufficiente. A questo punto mi chiedo se sia vero che l'euro ci ha dato degli aiuti, viene detto che sia così, ma ci sono le prove?

  9. #39
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    LA PRESTIGIOSA RIVISTA MICROMEGA, SCHIANTA L'EURO E L'UNIONE EUROPEA! lunedì 13 gennaio 2014 Micromega, la rivista di filosofia e politica, diretta da Paolo Flores d'Arcais, senza alcun equivoco collocata a sinistra nel panorama editoriale italiano, per la prima volta pubblica un lungo articolo CONTRO L'EURO! Leggiamo. "Mantenere lo scudo dell’euro come valuta internazionale di scambio, ma tornare subito alle monete sovrane nazionali: è l’unica via per salvare l’economia dei paesi rovinati dalla moneta unica europea, cioè tutti tranne la Germania. Per Enrico Grazzini, si tratta semplicemente di recuperare lo storico progetto del Bancor, avanzato da Keynes a Bretton Woods. Prima, però, le forze politiche devono capire – una volta per tutte – che l’attuale euro-sistema non è che sia “in crisi”: al contrario, è stato progettato esattamente per funzionare così, cioè premiando solo i tedeschi a danno di tutti gli altri. Obiettivo finale evidente: indebolire l’Europa sulla scenario geopolitico. «Oggi perfino Romano Prodi, l’uomo politico che ha fatto entrare l’Italia nell’euro, riconosce che l’Europa è un disastro, una minaccia». La Germania «impone all’Europa una sorta di nuovo Trattato di Versailles». Neoliberismo sfrenato, estremistico. Risultato: milioni di famiglie sul lastrico, aziende in crisi, catastrofe sociale ed economica. Innanzitutto - scrive Grazzini su “Micromega” - occorre «riconoscere che questa Ue è diventata esattamente il contrario di quella auspicata dai padri eurocostituenti». Ovvero: «Non è più un progetto di libertà, di democrazia, di cooperazione e di pace tra i popoli, ma il preciso disegno di centralizzare rigidamente l’economia dei paesi europei sotto la guida tedesca per imporre politiche neoliberiste di smantellamento delle economie nazionali a favore del capitale del nord Europa, Germania in testa». La dimostrazione più recente del miope disegno egemonico tedesco? «E’ il progetto fasullo di “unione bancaria”», appena approvato dai ministri delle finanze dell’Unione. Grazie all’intervento del tedesco Wolfgang Schäuble, che ha rifiutato ogni meccanismo di mutualizzazione dei rischi con copertura di fondi pubblici, il progetto peggiora drasticamente la situazione: «I privati (azionisti, obbligazionisti e i correntisti con più di 100.000 euro) si faranno carico in prima persona delle difficoltà delle banche in crisi, poi interverranno i fondi nazionali creati grazie a nuove tasse da applicare alle banche stesse, e infine tra dieci anni interverrà anche in ultimissima istanza un minuscolo fondo europeo sempre di origine bancaria». In questo modo, cioè «senza alcuna copertura pubblica di livello europeo», secondo Grazzini «appena una banca sarà percepita come in difficoltà, i correntisti, gli azionisti e gli obbligazionisti fuggiranno, creando una spirale perversa di fuga. Il caso Cipro insegna». Così, in modo deliberato, «si incentiva il meccanismo di panico che condanna le banche dei paesi deboli a vantaggio delle banche dei paesi forti». Wolfgang Münchau, prestigioso editorialista del “Financial Times”, considera l’accordo per unione bancaria «un esercizio per prolungare il congelamento del credito bancario» in Europa. Con questo accordo – che secondo Münchau non avrebbe dovuto neppure essere siglato dai governi dell’Eurozona, come del resto anche quello del Fiscal Compact, perché è suicida – i governi del sud Europa «si sottomettono senza condizioni ai desiderata tedeschi». Sicché, l’unione bancaria «rischia di diventare un boomerang pericolosissimo e di fare precipitare le crisi bancarie». Anche le cosiddette “riforme strutturali” peggioreranno ulteriormente la situazione, continua Grazzini. La neoeletta premier Angela Merkel vuole imporre il suo progetto di austerità grazie ad accordi di programma per rendere “più competitiva” l’Europa – con lo smantellamento della sanità, dell’istruzione, la drastica compressione degli interventi pubblici, dei salari e delle pensioni, la diminuzione delle tasse per le corporations. «Gli accordi per le dolorose riforme strutturali, impopolari e del tutto inutili, verranno addirittura finanziati dalla Ue. Chi però non farà i “compiti a casa” andrà incontro a sanzioni automatiche imposte dalla Ue e dalla Troika – Ue, Bce, Fmi. In questa maniera si vuole imporre la sottomissione dei paesi europei». Di fronte a questo, si erge un ostacolo scoraggiante: la totale inconsistenza della politica, che in Italia non ha ancora “capito” quello che sta succedendo. «Puntare a riformare l’Unione Europea cedendo ancora quote di sovranità in campo istituzionale, finanziario ed economico, costituisce un errore madornale: significa stringere la corda alla quale gli europei si sono impiccati». Il sistema dell’euro, aggiunge Grazzini, «non è riformabile in queste condizioni politiche e in tempi compatibili con l’avanzare della crisi e della disoccupazione». Ma purtroppo – ed ecco il nostro grande problema – sembra che il ceto politico dirigente della sinistra «non sia all’altezza di comprendere la nuova realtà». Vendola «sogna ancora gli eurobond e la mutualizzazione dei debiti», e punta ad aderire (ancora senza risposta) al gruppo dei partiti socialisti europei che, a suo tempo guidati da Tony Blair e Gerhard Schröder, sono proprio quelli che più di altri «hanno promosso la deregolamentazione dei mercati finanziari e del lavoro». A sinistra di Sel, anche in Italia si tenta coraggiosamente di creare una lista di sostegno ad Alexis Tsipras, il dirigente di Syriza candidato della sinistra radicale europea alla presidenza della Commissione Ue. «Il gruppo della sinistra europea di opposizione è molto più realistico e critico verso l’euro, la Ue e le larghe intese italiane, tedesche e greche. Tuttavia anche la sinistra europea sembra orientata a mantenere la moneta unica, ovviamente riformata». Così però l’opposizione alla politiche di austerità potrebbe diventare poco credibile agli occhi di una opinione pubblica sempre più esasperata dalla crisi, obietta Grazzini. «Beppe Grillo e il “Movimento 5 Stelle” attaccano frontalmente la Ue e l’euro ma poi non sanno ancora quale soluzione realmente proporre, a parte il referendum: in effetti il M5S sembra sicuro che prima o poi l’euro si spaccherà e che l’Italia sarà comunque costretta a uscire dalla moneta unica». Il grande pericolo è che «mentre la sinistra non capisce il dramma in cui si sta ficcando l’Europa – e, anche quando è al governo, come in Francia, fa infuriare la sua base elettorale popolare imponendo tagli al welfare e al lavoro – la destra, e soprattutto la destra estrema, quella peggiore e razzista, guadagna milioni di voti protestando contro l’euro e il capitalismo finanziario». Scenario prevedibile: «Silvio Berlusconi e Matteo Salvini punteranno astutamente la loro campagna elettorale soprattutto contro l’euro. Non è difficile ipotizzare che grazie alla protesta contro l’euro e Vendolale tasse potrebbero rivincere le elezioni. E’ quindi urgente che la sinistra riconosca finalmente che questa Ue e questo euro non hanno sbocco». Per Grazzini, l’unica soluzione è il ritorno – immediato – alla sovranità monetaria. Per evitare un’uscita improvvisa dall’euro, che secondo l’analista metterebbe ulteriormente a rischio le nostre disastrate economie, basterebbe mantenere anche l’euro «come moneta comune di fronte alle altre valute internazionali, come il dollaro e lo yen». «E’ ovviamente un’operazione non facile, ma sarebbe meno dolorosa che continuare su questa strada senza sbocchi dell’euro attuale». La Germania ovviamente si opporrebbe. Ma poi, rinunciando all’euro come moneta unica, «non dovrebbe più temere di pagare per le altre nazioni, e l’opinione pubblica europea ne sarebbe felice». In sostanza, «si tratterebbe di convenire un sistema di cambi fissi aggiustabili tra le monete nazionali, avendo come riferimento l’euro come moneta comune (l’euro-lira, l’euro-marco, l’euro-peseta)». La Germania «potrebbe così ritornare al suo beneamato marco gestito dalla arcigna Bundesbank», ma anche gli altri paesi europei «potrebbero ritrovare la loro autonomia in campo economico». Si tratta di una soluzione decisiva e risolutiva, perché «i paesi più deboli potrebbero inizialmente svalutare la loro moneta per riequilibrare la bilancia dei pagamenti, rilanciare l’occupazione e ridurre i debiti, e i governi europei potrebbero decidere politiche espansive per uscire dalla crisi e abbassare il rapporto debito-Pil». Moneta sovrana: benzina necessaria per uscire dalla gabbia dell’euro, che produce soltanto la tragica spirale di contrazioni – consumi, redditi, credito – nella quale stiamo precipitando. Grazzini vede strategico, di fronte a un simile scenario, il ruolo della futura Bce: la banca centrale farebbe da «camera di compensazione per le transazioni europee», come la Clearing Union progettata da Keynes, e metterebbe in piedi un meccanismo per penalizzare «sia i paesi con eccessivi surplus commerciali – come la Germania – che quelli con deficit strutturali delle bilance commerciali, come l’Italia e i paesi del sud Europa». Deficit e surplus sarebbero tassati in proporzione alla loro dimensione e alla loro durata. Obiettivo: «Ridurre le posizioni creditrici e debitrici della bilancia dei pagamenti, fino ad ottenere tendenzialmente un saldo zero». Quello è ovviamente il punto contro cui la Germania «sparerebbe a zero». Ma, grazie al meccanismo di compensazione con penalità simmetriche, «il commercio nell’area euro potrebbe aumentare in maniera equilibrata per tutti». Il nuovo euro, insomma, «funzionerebbe come una unità di conto», proprio come il Bancor di Keynes, e «non come riserva di valore». Sarebbe una “moneta virtuale” e un “paniere” delle monete nazionali europee. «La valuta comune sarebbe gestita dalla Bce e utilizzata per tutte le operazioni con i paesi extraeuropei», con l’impegno a mantenere tassi finanziari stabili. Il “nuovo euro” «rappresenterebbe la barriera comune di fronte alla speculazione del mercato monetario internazionale: questo sistema garantirebbe la necessaria flessibilità interna e la stabilità monetaria verso il resto del mondo, dal momento che un “paniere di valute” è certamente più stabile di una moneta unica». Secondo analisti come Daniela Palma e Guido Iodice, questo tipo di “euro del futuro” «salva il mercato unico e la possibilità di una costruzione politica più solida dell’Unione Europea». Inoltre, la “moneta virtuale europea” «non richiede trasferimenti fiscali o unificazioni dei debiti dei singoli Stati, superando le principali obiezioni oggi poste alle soluzioni di tipo “federale”». Enrico Grazzini torna a rivolgersi direttamente alla politica, cioè all’unica leva democratica a nostra disposizione per tentare di salvare l’economia dall’euro-catastrofe: «Perché le forze della sinistra europea e il “Movimento 5 Stelle” non propongono questa soluzione?». Già, perché? Persino Prodi, massimo “padre” dell’euro, oggi si mostra “pentito” e propone un asse con Francia e Spagna per fronteggiare la Germania. Ma senza ancora riconoscere che il passaggio obbligato resta quello del ritorno alla moneta sovrana, a disposizione dello Stato (e senza limiti) per affrontare le emergenze e dare ossigeno all’economia. Fonte articolo: Micromega - segnalazione: Libreidee.org.
    La rivista Micromega va bene o sono degli ignoranti anche loro? XD E riguardo al prodi pentito se fosse vero mi farebbe scompisciare dalle risate. XD

  10. #40
    Little Spongy Folletta
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    Qualcuno ieri ha visto la gabbia su la7? Io ne ho visto solo un pezzo perchè era già tardi ma parlavano di un documento della commissione europea in cui dichiarano il fallimento dell eurozona e prevedono che nel 2023 saremo tutti più poveri e piú disoccupati. Preciso che le due frasi a cui mi riferisco erano decontestualizzate e ovviamente il documento é in inglese, andrebbe letto tutto.. ma non credo che siano state storpiate troppo!
    Comunque sono rimasta colpita visto che nessuno ne ha parlato e nessun politico -che sono stati intervistati- conosceva il documento.
    Ps. Non ho letto tutto il topic ma mi sembrava inutile aprirne uno nuovo.. E soprattutto io non sono contro l'euro, però mi sembrava una notizia da divulgare.
    Sul profilo di twitter del programma é stato linkato il documento..

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