Mediaset, Berlusconi chiederà l'affidamento ai servizi sociali
"Entro la prossima settimana depositeremo la richiesta", ha detto il professor Coppi, uno degli avvocati dell'ex premier condannato a titolo definitivo a quattro anni di reclusione (tre dei quali coperti da indulto)
L'intenzione è "di non ridursi all'ultimo". E quindi di depositare l'istanza di affidamento in prova ai servizi sociali per Silvio Berlusconi non a ridosso della scadenza dei termini, fissati per il 15 ottobre, ma entro la fine della prossima settimana (ripensamenti a parte). L'indicazione sul prossimo appuntamento giudiziario dell'ex premier, condannato definitivamente a quattro anni di carcere per il caso Mediaset, è arrivata da uno dei suoi difensori, il professor Franco Coppi. Grazie a una legge varata proprio con Berlusconi al governo, che prevede i domiciliari per gli ultrasettantenni tranne che per reati di eccezionale gravità (omicidio, mafia o terrorismo), l'ex presidente del consiglio ha evitato il carcere nonostante la condanna. A questo punto Berlusconi ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali per evitare gli arresti domiciliari.
L'avvocato Coppi, tornando a parlare di una sentenza "profondamente ingiusta" dopo che la Giunta per le immunità del Senato ha votato la decadenza dell'ex presidente del consiglio dallo scranno di Palazzo Madama, ha spiegato che la richiesta di misura alternativa alla detenzione domiciliare è in corso di stesura e dovrebbe essere pronta entro i primi giorni della prossima settimana. Il compito di redigerla è affidato a Niccolò Ghedini, lo storico avvocato di Berlusconi. "Stiamo raccogliendo il materiale da allegare" all'atto, ha preseguito Coppi. Un documento che però dovrebbe contenere solo "indicazioni di massima" sull'eventuale attività riparatoria che il leader di Forza Italia potrebbe svolgere. Ma a Roma e non ad Arcore, in quanto proprio qualche mese fa, in vista della sentenza di terzo grado per la vicenda dei diritti tv, l'ex presidente ha spostato la sua residenza a Palazzo Grazioli.
Stando al programma di queste ore, "se non ci sono cambi di indirizzo", la richiesta finirà così sul tavolo del pm dell'esecuzione, Nicola Balice, la prossima settimana, probabilmente nella seconda metà. Poi spetterà al tribunale di sorveglianza, che fisserà un'udienza alla quale parteciperà come rappresentante dell'accusa un pg, decidere se accogliere o meno l'istanza ed eventualmente stabilire, assieme a Berlusconi, i particolari dell'affidamento in prova.
L'iter, si prevede, sarà lungo e dovrebbe concludersi la prossima primavera. La posizione del Cavaliere (al quale è stato revocato il passaporto) non è fra quelle da definire con urgenza: è un condannato non detenuto e con una pena da scontare, al netto dei tre anni di indulto, di un anno. Riguardo invece alla rideterminazione al ribasso dei cinque anni di interdizione dai pubblici uffici inflitti in primo e in secondo grado all'ex capo del governo, sempre per il caso Mediaset, il processo si aprirà davanti alla terza Corte d'appello di Milano il prossimo 19 ottobre. E per quella data, secondo Coppi, non è escluso che la difesa presenti anche una memoria.
La Cassazione aveva ritenuto Berlusconi colpevole di aver frodato il fisco attraverso i contratti esteri di Mediaset. Cioè per aver gonfiato fittiziamente i costi di Mediaset, e di conseguenza abbattuto gli utili dichiarati al fisco, facendo credere di aver pagato 100 film americani che in realtà erano costati 50 o 30. La differenza fra il prezzo reale e quello finto finiva su conti esteri intestati a società offshore nei paradisi fiscali: conti che erano di proprietà personale di Berlusconi stesso. In pratica Mediaset gonfiava i prezzi con due obiettivi incrociati: pagare meno tasse e creare nero che finiva sui conti esteri del padrone. Nel processo Mediaset tutti i giudici dopo tre gradi di giudizio hanno dichiarato provato, "al di là di ogni ragionevole dubbio", che Berlusconi è stato l'ideatore e il beneficiario finale della frode fiscale.
Fonte: La Repubblica