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L'assistenza sessuale ai disabili

  1. #1
    Get behind me, Satan Mister White
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 21/6/2012
    Messaggi: 689
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    Predefinito L'assistenza sessuale ai disabili

    «Il sesso è un diritto». Spesso è così che si chiosa quando si parla delle difficoltà che le persone disabili incontrano nel vivere la propria sessualità. Sinceramente io non penso che il sesso sia un diritto. Credo che «la libertà di scelta» sia un diritto. Ma l’amore si può scegliere? Diciamo di sì. Non è certo però che l’amore decida di scegliere noi. Nell’amore si decide in due e questo non concede la totale libertà di scelta. Vale per tutti, disabili e non disabili.
    Tralasciamo per ora le difficoltà nell’incontrare una persona che ci possa amare se abbiamo unacondizione di disabilità, rispetto a chi è “normodotato”.
    Parliamo della sessualità. In questo ambito esistono differenti possibilità di scelta tra disabili e non disabili? Penso di sì. Qualcuno potrà obbiettare che anche chi non è disabile può avere difficoltà nel vivere pienamente la propria sessualità. È vero. Procediamo però per gradi: il primo avvicinamento alla sfera sessuale in genere è l’autoerotismo. Tempo fa mi scrisse un ragazzo di 22 anni, raccontandomi che non solo non aveva mai avuto rapporti sessuali ma che non poteva neanche masturbarsi. Il motivo? L’impossibilità di usare le mani e, soprattutto, la totale mancanza di privacy. Non essere autosufficienti significa anche non potersi chiudere in camera o in bagno da soli e subire sempre una presenza invasiva, in questo caso la madre. Questo vale anche per una donna disabile, ovviamente.
    La sessualità non è solo un bisogno fisiologico e anche se così fosse, decidere di soddisfarlo o meno, dovrebbe comunque dipendere da ognuno di noi. Si può rinunciare ai piaceri del sesso ma deve rimanere una propria scelta.
    Ci sono madri che masturbano i propri figli e li portano a prostitute. Pensate che siano situazioni rare e frutto di devianze? No, non è così. È solo l’amore di madri disperate nel vedere i propri figli altrettanto disperati. Non è perché non se ne parla che le cose non accadono. Le cose accadono lo stesso e accadono nei silenzi delle famiglie con figli e figlie disabili. Accadono al riparo dalle ipocrisie della gente, convinta che i disabili non sentano gli impulsi sessuali e che non abbiano voglie e fantasie.
    Se non puoi camminare esistono carrozzine manuali o elettriche per spostarsi. Se non puoi usare le mani ci sono i comandi vocali per il computer. Se vuoi guidare ci sono vari accorgimenti che te lo permettono. La tecnologia ha supplito molto alle incapacità fisiche di persone con disabilità. Non può però far nulla per altre necessità o, almeno, non tutto. In alcune nazioni (Danimarca, Svizzera, Olanda, Germania, America e, prossimamente, forse, in Francia e Spagna) è nata la figura dell’assistente sessuale. Un operatore o operatrice che aiuta i disabili impossibilitati a vivere la sessualità.
    Il pensiero di molti corre subito alla prostituzione. E’ un pensiero limitato per chi ha un’idea limitata della sessualità. La sessualità non è solo l’atto in sé o il semplice piacere fisico. E’ anche conoscenza di sé e della propria intimità. Un percorso lento e delicato, un complesso processo dicrescita emotiva che va affrontato con persone preparate, sia psicologicamente che nel saper trattare fisicamente le diverse disabilità.
    Prima di dare la vostra opinione su questa figura, chiudete gli occhi un istante e immaginatevi a 40-50-60 anni senza aver mai provato nessun piacere derivato dalla sessualità e che tutto questo non sia avvenuto per vostra scelta.



    Fonte: Assistenza sessuale ai disabili: è possibile in Italia? - Il Fatto Quotidiano
    Approfondimenti:
    Assistente sessuale per disabili: La storia di Mitia

    Avete mai sentito qualcosa sull'argomento? Cosa ne pensate?
    Secondo me la cosa andrebbe in qualche modo regolarizzata, addirittura in alcuni stati viene passata dal servizio sanitario nazionale.
    Quando ho letto alcune testimonianze alcuni genitori costretti a umiliarsi per "venir incontro" ai bisogni dei propri figli ho concluso che è un problema che va riconosciuto: che soluzione proporreste voi?

  2. #2
    Sower Eurasia
    Donna
    Iscrizione: 16/4/2012
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    E' un argomento troppo tabù perché se ne parli al bar bevendo un caffè, almeno nella realtà in cui vivo io. L'autrice dell'articolo ha le sue ragioni ma credo che parlare di piramide dei bisogni sia un attimo inappropriato quando mandi delle lettere in parlamento su una questione un po' delicata. Il problema dell'assistenza, qualsiasi tipo di assistenza, ha un enorme problema collegato alla sua regolamentazione. Ha fatto bene a mettere in luce un tabù. Ma..Nessuno le ha imposto di non fare ciò che fa. Chiedere un riconoscimento giuridico onestamente non la considero una priorità, ma si potrebbe fare già molto se a livello di cortile non la si considerasse una vergogna.

  3. #3
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
    Iscrizione: 13/8/2007
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    Sinceramente non sono d'accordo che venga passato dalla sanità nazionale. Voglio dire.. Ok alla figura professionale, ma che se la paghi la famiglia...

  4. #4
    Get behind me, Satan Mister White
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 21/6/2012
    Messaggi: 689
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    Quote Originariamente inviata da Sedna Visualizza il messaggio
    Ha fatto bene a mettere in luce un tabù. Ma..Nessuno le ha imposto di non fare ciò che fa. Chiedere un riconoscimento giuridico onestamente non la considero una priorità, ma si potrebbe fare già molto se a livello di cortile non la si considerasse una vergogna.
    Se non è riconosciuta allora è illegale con tutti i problemi che comporta: sfruttamento della prostituzione, evasione fiscale, previdenza sociale, possibili infiltrazioni della malavita etc.

    Non si può chiudere un occhio su un fenomeno così diffuso come non si dovrebbe farlo su mille altre cose (ad esempio la prostituzione).

  5. #5
    Alias Bonnie Tyler Joy Turner
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 28/5/2007
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    Oddio, da quando ne so, se uno ha una disabilità che gli impedisce di usare le mani, automaticamente perde anche le funzioni sessuali.
    Cioè, magari la voglia può sentirla con la mente, ma l'erezione o cosa non la sente proprio.
    I mielolesi ad esempio hanno le piaghe da decubito e non le sentono xkè hanno completamente perso la disabilità da una certa vertebra in giù.
    Poi ovvio, ci sono disabilità e disabilità eh.
    Certi disabili hanno l'erezione e vogliono far sesso, altri, completamente immobili, non sentono nulla a livello dell'organo sessuale.

  6. #6
    Sower Eurasia
    Donna
    Iscrizione: 16/4/2012
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    Quote Originariamente inviata da Mister White Visualizza il messaggio
    Se non è riconosciuta allora è illegale con tutti i problemi che comporta: sfruttamento della prostituzione, evasione fiscale, previdenza sociale, possibili infiltrazioni della malavita etc.

    Non si può chiudere un occhio su un fenomeno così diffuso come non si dovrebbe farlo su mille altre cose (ad esempio la prostituzione).
    Non ho scritto che va chiuso un occhio, ho scritto che - per come la vedo io - esistono delle priorità. E siccome nel nostro paese non si può intervenire senza soldi e questi soldi sono carenti nel settore assistenziale (già primaria competenza di comuni e province perennemente senza soldi) preferisco che vengano utilizzati per sopperire ad altre necessità. Se un disabile non ha la disponibilità economica di una sedia a rotelle, di un tetto sopra la testa, di mangiare, di essere istruito, dubito seriamente che potrà mai pensare alla legalizzazione della persona che lo sta masturbando. Non so se mi sono spiegata.

  7. #7
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da Loller156 Visualizza il messaggio
    Sinceramente non sono d'accordo che venga passato dalla sanità nazionale. Voglio dire.. Ok alla figura professionale, ma che se la paghi la famiglia...
    E questa è civiltà ?ma lo sai che in Olanda, Danimarca dove, come al solito, hanno legge piu progressiste delle nostre in materia di tutela dei piu deboli la terapista sessuale viene rimborsata dalla mutua ? Perchè garantire diritti sessuali a gay e non chi è disabile? La realizzazione sessuale è considerata fondamentale , in olanda, per cui bisogna essere coerenti anche a livello economico: mica tutti posso permettersela la terapista sessuale

  8. #8
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito

    Molto tempo fa proposi l'argomento nel topic sui Valori delle Prostitute.


    In uno Stato che funziona sarebbe una cosa da prendere in considerazione. Assolutamente.


    In Italia ci sono già troppi finti disabili che scroccano la pensione...figuriamcoi quanti finti disabili andrebbero a mignotte.
    PURTROPPO non ci troviamo nelle condizioni per farmi alzare il pollice su questa cosa...
    A Eurasia, Jo Constantine, Loller156 e altri 1 piace questo intervento

  9. #9
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 6,184
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    Molto tempo fa proposi l'argomento nel topic sui Valori delle Prostitute.


    In uno Stato che funziona sarebbe una cosa da prendere in considerazione. Assolutamente.


    In Italia ci sono già troppi finti disabili che scroccano la pensione...figuriamcoi quanti finti disabili andrebbero a mignotte.
    PURTROPPO non ci troviamo nelle condizioni per farmi alzare il pollice su questa cosa...
    uffa siamo alle solite perchè esiste il furbo , non si fa mai niente per l'onesto .....Se lo stato vuole puo anche trovare il modo di regolare con correttezza
    A Just* piace questo intervento

  10. #10
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    uffa siamo alle solite perchè esiste il furbo , non si fa mai niente per l'onesto .....Se lo stato vuole puo anche trovare il modo di regolare con correttezza
    Al di là di questo , non credo sia una priorità dare assistenza sessuale ai disabili quanto lo sarebbe la regolamentazione della prostituzione, tutta.
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