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Ddl intercettazioni

  1. #11
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Concordo solo sulla parte di decreto in cui si parla di non pubblicare nomi ed immagini di magistrati collegati a procedimenti penali, soprattutto di importanza particolarmente rilevante.
    E' anch'essa una parte del decreto, e la trovo sacrosanta.




    Tutto il resto può anche essere buttato a mare, per quanto mi riguarda

  2. # ADS
     

  3. #12
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Concordo solo sulla parte di decreto in cui si parla di non pubblicare nomi ed immagini di magistrati collegati a procedimenti penali, soprattutto di importanza particolarmente rilevante.
    E' anch'essa una parte del decreto, e la trovo sacrosanta.


    Tutto il resto può anche essere buttato a mare, per quanto mi riguarda
    Sì, ma in alcuni piccolissimi punti è anche accettabile, tipo quella che hai detto tu e il non gettare in pasto ai media prove utili ai fini dell'investigazione.

    Sono gli altri 3500 milioni di punti che non vanno bene

  4. #13
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Sì, ma in alcuni piccolissimi punti è anche accettabile, tipo quella che hai detto tu e il non gettare in pasto ai media prove utili ai fini dell'investigazione.

    Sono gli altri 3500 milioni di punti che non vanno bene
    Sì sì, infatti l'ho precisato

    Già in passato mi espressi male contro questo provvedimento....dato che non è cambiato granchè, CONFERMO il mio disaccordo....e dunque, per incredibile che possa essere, il mio essere d'accordo con te

    Sulla seconda cosa che hai detto però no....personalmente non ci trovo nulla di male nello s*******mento pubblico di un criminale. La legge sulla privacy in questo caso è più che lecito che venga buttata nel cesso

  5. #14
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Sì sì, infatti l'ho precisato

    Già in passato mi espressi male contro questo provvedimento....dato che non è cambiato granchè, CONFERMO il mio disaccordo....e dunque, per incredibile che possa essere, il mio essere d'accordo con te

    Sulla seconda cosa che hai detto però no....personalmente non ci trovo nulla di male nello s*******mento pubblico di un criminale. La legge sulla privacy in questo caso è più che lecito che venga buttata nel cesso
    Ma non se ciò può inquinare le prove e interferire con le indagini.

  6. #15
    Overdose da FdT
    Uomo 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Concordo solo sulla parte di decreto in cui si parla di non pubblicare nomi ed immagini di magistrati collegati a procedimenti penali, soprattutto di importanza particolarmente rilevante.
    E' anch'essa una parte del decreto, e la trovo sacrosanta.


    Tutto il resto deve anche essere buttato a mare, per quanto mi riguarda
    Così va meglio^^

    Comunque dai, a che servono le intercettazioni quando abbiamo le ronde?*_*
    Che mestizia..

  7. #16
    Mai più senza FdT RudeMood
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    "Quando uno si informa è molto più difficile prenderlo per il culo"

    In virtù di questo....Travaglio non doveva interrompere Lupi.
    Si interrompe, di solito, quando si teme il confronto
    Doveva semplicemente aspettare e poi prendere la parola...
    Ma vabbè... Sbagliare è umano

    Guardate tutte le 6 parti, se non l'avete ancora fatto








  8. #17
    Dovahkiin
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    Dare del comunista a Travaglio è il climax dell'ignoranza
    Uno che votava AN ed era amico di Montanelli


    Ah, che bello non poter essere querelati.


    Inserisco la parte che reputo più significativa.


  9. #18
    Dovahkiin
    Utente cancellato

    Predefinito Ddl intercettazioni, via libera alle sanzioni

    I lavori in commissione riprendono lunedì prossimo

    Ddl intercettazioni, via libera
    alle maxi-multe per gli editori


    È invece ancora da approvare l'emendamento che stabilisce le pene per i giornalisti


    MILANO - Via libera in commissione Giustizia del Senato alle sanzioni, contenute nel ddl intercettazioni, previste per gli editori nel caso di «pubblicazione arbitraria» di indagini e intercettazioni prima dell'udienza preliminare. Con la bocciatura degli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni, infatti, il testo prevede che la pubblicazione degli atti comporta, per editori, una multa da 64.500 a 464.700 euro. Contrariamente a quanto dichiarato da più senatori all'uscita, la Commissione Giustizia del Senato non ha ancora approvato invece l'emendamento del relatore Centaro che stabilisce le pene per i giornalisti che pubblicano «in tutto o in parte, anche a guisa d'informazione» atti o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata per legge la pubblicazione. Lo rendono noto il relatore Massimo Centaro e la Presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro.

    IL VIA LIBERA - La Commissione ha bocciato nel pomeriggio gli emendamenti soppressivi del comma che punisce gli editori che pubblicano gli atti dei procedimenti e le intercettazioni prima dell'udienza preliminare. Sono previste sanzioni pecuniarie da 64.500 euro a 464.700 euro. Per i giornalisti, invece, le sanzioni previste (ma ancora da approvare) sono le seguenti: una condanna fino a 2 mesi di carcere o un'ammenda da 2.000 a 10.000 euro, per la pubblicazioni degli atti anche per riassunto; una sanzione fino a 2 mesi di carcere e un'ammenda da 4.000 a 20.000 euro per la pubblicazione delle intercettazioni. Inoltre, è prevista la sospensione temporanea dalla professione.

    RIPRESE E REGISTRAZIONI - Condanne anche per chi compie riprese e registrazioni fraudolente (il cosiddetto «emendamento D'Addario»). Per quanto riguarda queste ultime, però, sono state approvate delle esimenti: non verrà condannato chi compirà questo tipo di registrazione o ripresa per motivi legati alla sicurezza dello Stato; se si tratta di un giornalista professionista nell'esercizio del diritto di cronaca; se realizzate nell'ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa.

    I TEMPI - I lavori in commissione Giustizia del Senato riprenderanno la prossima settimana. «Ho parlato con il presidente del Senato Renato Schifani e abbiamo deciso che la seduta notturna della Commissione giustizia sarà sconvocata» annuncia il presidente della Commissione giustizia di palazzo Madama Filippo Berselli. «Siccome sarebbe potuta durare non più di due ore, visto che domani (giovedì, ndr) c'è la riunione congiunta con la prima Commissione sul ddl anticorruzione, abbiamo deciso di convocare la notturna direttamente lunedì prossimo», prosegue Berselli. «I senatori della maggioranza sono stati dei veri soldati e hanno resistito per due notturne consecutive - sottolinea Berselli - e dunque non posso sottoporli ad un ennesimo tour de force solo per due ore e solo per fare pochissimi emendamenti, visto l'ostruzionismo dell'opposizione». «Pertanto - conclude - è meglio andare avanti ad oltranza lunedì sera».

    L'OPPOSIZIONE - «La battaglia in aula la faremo tutta - annuncia Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd - e comunque vedremo qual è il testo che arriva. Il ddl ha subito tante modifiche e contiene tante incoerenze che non ho ancora capito cosa verrà fuori». Ma a chi le chiede se lo scontro politico, una volta approvata la nuova legge possa proseguire con un referendum popolare promosso dall'opposizione, Finocchiaro risponde: «Questo non lo so». Netta la posizione dell'Italia dei valori: «Se anche il vicedirettore de Il Giornale riconosce che il ddl sulle intercettazioni taglierà completamente le gambe all'informazione - afferma il capogruppo Idv in commissione Giustizia al Senato, Luigi Li Gotti - è segno che quanto stiamo ripetendo da giorni è la pura verità: ma la maggioranza continua a far finta di nulla e prosegue imperterrita nel mantenere fermi i punti chiave del provvedimento. Insomma, quello che uscirà con ogni probabilità dalla Commissione rappresenterà un intervento devastante e un arretramento vistoso nella lotta al crimine».

    Ddl intercettazioni, via libera alle maxi-multe per gli editori - Corriere della Sera
    LIBERTA' DI STAMPA
    Ddl intercettazioni, il Pdl frena
    Sky annuncia ricorso alla Corte Europea


    L'opposizione insiste: "Il carcere c'è, eliminate l'intero articolo". Dal Giornale al Secolo, anche a destra crescono i "no". L'attore Carlo Verdone: "Norme di stampo iraniano". Di Pietro: "Peggio di Tangentopoli e si vogliono levare strumenti d'indagine". Radicali contro la norma a tutela del Vaticano. Perfino "Striscia la Notizia" si schiera


    ROMA - Aumentano d'intensità le proteste contro il ddl intercettazioni 1. Un testo che inasprisce le pene per i giornalisti che decidessero di pubblicare ugualmente gli atti di un procedimento o le intercettazioni prima del rinvio a giudizio. Una norma che aveva alzato un polverone e che, adesso, la maggioranza ha deciso di mettere nel cassetto: "Abbiamo deciso di ritirare l'emendamento che aggravava le pene per i giornalisti in caso di pubblicazione di notizie non pubblicabili. Galera non se ne farà mai nessuno - annuncia il senatore del Pdl, Roberto Centaro - Penso che questo possa stemperare tante polemiche". L'opposizione però insiste. "Deve essere abolito tutto l'articolo che uccide l'informazione" dice il senatore dell'Idv Stefano Pedica. "L'ipotesi dell'arresto c'è ancora" aggiunge il senatore del Pd, Felice Casson. In effetti nonostante l'eliminazione dell'emendamento rimangono le pene già approvate in Commissione Giustizia del Senato. Che prevedono il carcere per chi pubblica "atti o documenti di un procedimento penale, di cui sia vietata per legge la pubblicazione" o "intercettazioni di conversazioni o comunicazioni telefoniche". Resta stabilita la maxi multa per gli editori: andrà da 64.500 a 464.700 euro. Lunedì ripartirà l'esame degli ultimi in commissione Giustizia del Senato, poi il ddl dovrà passare al vaglio dell'aula del Senato, per poi tornare alla Camera.

    L'emendamento ritirato.
    L'emendamento ritirato, invece, prevedeva per i giornalisti in caso di pubblicazione di atti vietati l'arresto fino a due mesi o il pagamento di un'ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro. Qualora fossero pubblicate delle intercettazioni, la condanna prevista era sempre l'arresto fino a due mesi, ma con l'aggiunta di una ammenda dai 4.000 ai 20.000 euro. Stesse pene anche per chi pubblicava la foto o il nome del magistrato titolare del procedimento.

    Verdone: "Norme di tipo iraniano".
    Tante le reazioni negative, dalla stampa alla politica. Ma anche il mondo dello spettacolo si schiera. Secondo l'attore Carlo Verdone "sono norme di tipo iraniano, che potrebbero non farci più scoprire cosa succede in questo Paese, dove ogni giorno ce n'è una. E' vero qualche volta si è andati oltre nell'utilizzare le intercettazioni, coinvolgendo persone che non c'entravano, ma sono stati casi limitati".

    Si muove il mondo dell'informazione.
    Nel mondo della stampa comincia a crescere l'attenzione (leggi il blog). 2 E La battaglia si fa trasversale. Si schiera anche il Secolo, l'ex quotidiano di An: "Dove finisce il diritto di cronaca? Speriamo in un ripensamento". Nel testo si legge: "Tra errori e rettifiche il tempo stringe e restano molti punti controversi". Oggi sono state nette le prese di posizione del Corriere della Sera e dell'Unità. Repubblica.it ormai da due settimane dedica due articoli al giorno alla controversa legge. SkyTg24 annuncia che contro il ddl sulle intercettazioni chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo alla Corte europea dei diritti dell'Uomo. Il direttore del Giornale Vittorio Feltri parla di legge liberticida. 3 Perfino i conduttori di "Striscia la Notizia, dopo aver mandato in onda un servizio sulla violazione del codice della strada da parte dei giocatori del Cagliari, hanno detto: "Con la nuova legge, non avremmo potuto mandare in onda questo servizio". "Ma siamo sicuri -hanno continuato Ficarra e Picone- che questa legge non passerà".
    Ddl intercettazioni, il Pdl frena Sky annuncia ricorso alla Corte Europea - Repubblica.it
    Il ddl intercettazioni inizia a perdere pezzi, mentre il movimento di protesta continua a crescere e a rafforzare i suoi numeri. Il senatore del Pdl Roberto Centaro ha annunciato la decisione di ritirare la norma che introduce il carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni. Un annuncio che però l'opposizione smentisce chiedendo la rimozione dell'intero articolo di legge e non del semplice emendamento.

    Il pericolo bavaglio è quindi ancora presente. Proprio per impedire l'approvazione del ddl Alfano continuano le adesioni al fronte di protesta e oggi dalle 14 si svolge una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma. Il sit-in di fronte al Parlamento prevede l'allestimento di uno "speaker's corner" da cui sarà possibile esprimere il proprio dissenso di fronte agli altri manifestanti imbavagliati.

    Ieri l'emittente satellitare Sky ha annunciato il ricorso alle autorità europee perché "queste norme rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo". Persino il giornale di Alleanza Nazionale, Il secolo d'Italia titola con "speriamo in un ripensamento" e mette in evidenza le profonde spaccature presenti anche all'interno della maggioranza sui pericoli di questa legge.

    Oltre alla manifestazione romana sono attese anche altre mobilitazioni organizzate dal Popolo Viola che, in un comunicato rilasciato giovedì ha annunciato che "non solo sarà a Roma, ma registra l'adesione quasi unanime dei gruppi locali da cui è formato, tra questi Parma, Monza, Trieste, Napoli, Palermo, Genova, la Sardegna sarà in piazza Repubblica – davanti al palazzo di giustizia – a Cagliari, Il Popolo Viola Savona si imbavaglierà in piazza Sisto (Sv).

    Il Popolo Viola , con le sue realtà locali, ritiene prioritario sostenere la protesta contro l'ennesima legge ad uso di pochi che questo Governo vuole imporre in evidente prevaricazione dei diritti democratici nel nostro Paese".


    La protesta continua a montare anche in rete e sui social network, dove la partecipazione "dal basso" ha ormai raggiunto numeri di tutto rispetto. La Valigia Blu di Arianna Ciccone e Repubblica.it hanno lanciato l'iniziativa deipost-it boys "Basta una foto, e nascono i ragazzi del post-it: giovani che si vogliono opporre alla legge sulle intercettazioni. Un post-it sulla bocca e una frase: "Meno informazione = più corruzione", no alla legge bavaglio ".

    Sempre la Valigia Blu sostiene anche un'altra iniziativa per sollecitare il presidente della Repubblica Napolitano a non promulgare il ddl quando questo arriverà sul suo tavolo. La modalità scelta per manifestare è in questo caso è l'invio di centinaia di mail direttamente a Napolitano (in che modo viene spiegato sulla pagina dell'iniziativa).

    Nel frattempo le firme sul sito No Bavaglio hanno superato quota 92 mila (di cui 20 mila solo nella giornata di mercoledì) e tutte le pagine Facebook impegnate nella protesta vedono salire i propri iscritti: Libertà è Informazione, Popolo Viola, No al Bavaglio, Dignità dei giornalisti e rispetto dei cittadini .

    Gli interessi da tutelare sono i più diversi e non si può dimenticare il pericolo per blog e siti amatoriali di venire zittiti, come dimostrano i 35 mila iscritti alla pagina Facebook "Salva i Blog". La rete non ne vuole proprio sapere di bavagli.

    In piazza contro il bavaglio | L'espresso
    Ddl intercettazioni, passo indietro Pdl


    «Pene meno gravi per i giornalisti che pubblicano atti giudiziari»


    ROMA - Il Pdl annuncia un passo indietro sul decreto che riguarda le intercettazioni. Ma intanto la reazione da parte di editori e giornalisti ha un'improvvisa svolta con l'annuncio di Sky di voler ricorrere alla giustizia europea.


    «RIPENSAMENTO POSSIBILE» - «Sull’emendamento 1.2008 che prevede un raddoppio delle pene per i giornalisti che pubblicano arbitrariamente atti di un procedimento penale ci potrebbe essere un ripensamento della maggioranza. Vedremo lunedì, ne parleremo quando riprende il dibattito in commissione al Senato». Il senatore Roberto Centaro(Pdl), relatore del ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche, nel corso della video-chat del Corriere.it alla quale ha partecipato anche il senatore dell’Idv Luigi Li Gotti.
    PASSO INDIETRO - Centaro, prefigura un possibile passo indietro del governo e della maggioranza su uno degli emendamenti più contestati: quello che, rispetto al testo varato dalla Camera, porta da 30 a 60 giorni l’arresto previsto per i giornalisti mentre il massimo dell’ammenda sale a 10 mila euro (20 mila se ad essere pubblicate sono i testi delle intercettazioni). Il senatore Li Gotti ha accolto l’annuncio con soddisfazione: «Questo significa che la nostra insistenza alla fine può portare a qualche risultato positivo. Dopo il miglioramento dell’emendamento D’Addario (intercettazioni tra presenti utilizzabili dalle vittime di reato per esercitare il diritto di cronaca), ora si può ottenere un passo in più anche sulle pene previste per i giornalisti e, speriamo, anche per la durata delle intercettazioni».

    Ddl intercettazioni, passo indietro Pdl - Corriere della Sera


    Intercettazioni: Fieg contro sanzioni

    'Editori sotto pressione, ok modifiche ma punti critici restano'

    (ANSA) - ROMA, 21 MAG - Fieg in campo contro le sanzioni contenute nel ddl intercettazioni. Mettono sotto pressione gli editori, dice il presidente Malinconico.

    'Abbiamo il dovere di dire a voce alta che i punti critici per la liberta' di stampa da noi segnalati restano', precisa Carlo Malinconico, pur apprezzando 'le iniziative di moderazione delle ultime ore'. La Fieg insiste per l'eliminazione delle norme che rappresentano un intervento penalizzante per una categoria gia' duramente colpita.
    Intercettazioni, Usa: "Strumento essenziale per le indagini"







    Il Ddl intercettazioni, in discussione in Parlamento proprio in questi giorni, ha suscitato molte reazioni, anche in campo internazionale. Un forte presa di posizione arriva dagli Stati Uniti, precisamente dal sottosegretario al Dipartimento penale Usa, Lanny A. Breuer, che ha sottolineato il ruolo essenziale dello strumento delle intercettazioni: "Quello che non vorremmo mai è che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l'ottimo lavoro svolto finora" ha spiegato Breuer "Avete ottimi magistrati e ottimi investigatori". La dichiarazione è stata rilasciata da Breuer nell'ambito di una conferenza stampa tenutasi all'ambasciata americana a Roma, e ha seguito la notizia relativa a Sky, che ha annunciato, contro la legge sulle intercettazioni, il ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo.

    Intercettazioni, Usa: "Strumento essenziale per le indagini" - Giustizia
    Beh? Un abominio del genere e nemmeno un topic?

  10. #19
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

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    io sono abbastanza stanco, ormai.
    tanto per ogni cosa che dici ci sono i fascistelli pronti a replicare leccando il culo al nano bastardo, dicendo che è tutto ok, che lo fa per il nostro bene e per amore della patria.

    non vedo l'ora di fuggire da questo terzo mondo; è l'unica soluzione alternativa ad una bella bomba.

  11. #20
    Dovahkiin
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    Aww, ma qui si tratta d'ignoranza, cazz.

    Voltaire si starà rivoltando nella tomba

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