Il ddl intercettazioni inizia a perdere pezzi, mentre il movimento di protesta continua a crescere e a rafforzare i suoi numeri. Il senatore del Pdl Roberto Centaro ha annunciato la decisione di ritirare la norma che introduce il carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni. Un annuncio che però l'opposizione smentisce chiedendo la rimozione dell'intero articolo di legge e non del semplice emendamento.
Il pericolo bavaglio è quindi ancora presente. Proprio per impedire l'approvazione del ddl Alfano continuano le adesioni al fronte di protesta e oggi dalle 14 si svolge una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma. Il sit-in di fronte al Parlamento prevede l'allestimento di uno "speaker's corner" da cui sarà possibile esprimere il proprio dissenso di fronte agli altri manifestanti imbavagliati.
Ieri l'emittente satellitare Sky
ha annunciato il ricorso alle autorità europee perché "queste norme rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo". Persino il giornale di Alleanza Nazionale,
Il secolo d'Italia titola con "speriamo in un ripensamento" e mette in evidenza le profonde spaccature presenti anche all'interno della maggioranza sui pericoli di questa legge.
Oltre alla manifestazione romana sono attese anche altre mobilitazioni organizzate dal Popolo Viola che,
in un comunicato rilasciato giovedì ha annunciato che "non solo sarà a Roma, ma registra l'adesione quasi unanime dei gruppi locali da cui è formato, tra questi Parma, Monza, Trieste, Napoli, Palermo, Genova, la Sardegna sarà in piazza Repubblica – davanti al palazzo di giustizia – a Cagliari, Il Popolo Viola Savona si imbavaglierà in piazza Sisto (Sv).
Il Popolo Viola , con le sue realtà locali, ritiene prioritario sostenere la protesta contro l'ennesima legge ad uso di pochi che questo Governo vuole imporre in evidente prevaricazione dei diritti democratici nel nostro Paese".
La protesta continua a montare anche in rete e sui social network, dove la partecipazione "dal basso" ha ormai raggiunto numeri di tutto rispetto.
La Valigia Blu di Arianna Ciccone e Repubblica.it hanno lanciato l'iniziativa dei
post-it boys "Basta una foto, e nascono i ragazzi del post-it: giovani che si vogliono opporre alla legge sulle intercettazioni. Un post-it sulla bocca e una frase: "Meno informazione = più corruzione", no alla legge bavaglio ".
Sempre la Valigia Blu sostiene anche un'altra iniziativa per sollecitare il presidente della Repubblica Napolitano a non promulgare il ddl quando questo arriverà sul suo tavolo. La modalità scelta per manifestare è in questo caso è l'invio di centinaia di mail direttamente a Napolitano (in che modo viene spiegato sulla
pagina dell'iniziativa).
Nel frattempo le firme sul sito
No Bavaglio hanno superato quota 92 mila (di cui 20 mila solo nella giornata di mercoledì) e tutte le pagine Facebook impegnate nella protesta vedono salire i propri iscritti:
Libertà è Informazione,
Popolo Viola,
No al Bavaglio,
Dignità dei giornalisti e rispetto dei cittadini .
Gli interessi da tutelare sono i più diversi e non si può dimenticare il pericolo per blog e siti amatoriali di venire zittiti, come dimostrano i 35 mila iscritti alla pagina Facebook "
Salva i Blog". La rete non ne vuole proprio sapere di bavagli.
In piazza contro il bavaglio | L'espresso