non ho capito con esattezza la domanda.. vuoi sapere se (ad esempio) due casse da 80 watt con annesso amplificatore degli anni 80 sono meglio o peggio di un paio di casse da 80 watt con annesso amplificatore di ultima generazione?
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non ho capito con esattezza la domanda.. vuoi sapere se (ad esempio) due casse da 80 watt con annesso amplificatore degli anni 80 sono meglio o peggio di un paio di casse da 80 watt con annesso amplificatore di ultima generazione?
le considerazioni sono molteplici..
se ti dicessi che una macchina degli anni 80 è meglio di una macchina moderna cosa mi risponderesti?..vorresti sapere i modelli..
beh..
tieni presente che se delle casse sono degli anni 80 dubito che siano state sempre in funzione.. ergo l'isolante si deteriora.. ergo la qualità viene compromessa..
diciamo in linee generali che gli aspetti positivi dei sistemi moderni sono molti di più degli aspetti negativi..
ma è anche vero che se prendi un sistema majestic moderno e lo paragoni ad un harman kardon vecchiotto.. il secondo spadroneggia ^^
altra analisi da fare è sui nuovi diffusori.. ora ci sono dei diffusori grandi come le comuni casse da PC ma in grado di offrire una pressione sonora incredibile!..
quelle sono casse di nuova generazione..
andando oltre bisognerebbe vedere CHE TIPO di diffusori.. ovviamente ogni categoria di diffusori ha avuto un'evoluzione differente.. i diffusori da piazza all'inizio erano fatti secondo metodologie che ora sono assurde.. che li portavano ad una pesantezza e una scarsa comodità incredibili.. tutto per offrire un suono migliore.. il più delle volte con scarsi risultati
la risposta infine.. è DIPENDE.. non si può rispondere ne sì ne no.. anche se il mio giudizio personale pende dalla parte dei nuovi sistemi.. amio parere spettacolari
Viaggio nel Mondo del Line Array
Ormai molti grandi marchi dell’audio professionale, ed anche meno grandi, hanno progettato e realizzato un impianto audio Line Array. Cosa sta succedendo? Alcuni parlano di una vera svolta epocale, altri manifestano molto meno entusiasmo e parlano di una moda destinata a passare o ad integrarsi con altre tecnologie.
Certamente se ne fa un gran parlare, così un dubbio, se si escludono pochissimi “adepti ai lavori”, attanaglia ed assilla nel profondo il popolo dell’audio: “ma che è ‘sto lainarrèi ?”.
A dire il vero quasi nessuno confessa ad altri questo dubbio, anche perché tutti hanno una vaga idea dell’argomento e molti credono di saperne abbastanza per ritenersi edotti; ma è proprio dalle idee vaghe che nascono gli errori più grossolani e le castronerie più divertenti.
Abbiamo quindi pensato che non fosse cosa inutile provare a fare un po’ di chiarezza sull’argomento e dare qualche informazione in più sui princìpi della tecnologia line-array, nella speranza di essere sufficientemente chiari, e quindi utili, ai nostri lettori. Non volendo scrivere un trattato scientifico per ingegneri (che, in quanto tali, non hanno bisogno delle nostre delucidazioni) ci si perdonerà qualche semplificazione, certamente indispensabile ai fini della chiarezza.
Nella seconda parte daremo inoltre uno sguardo ad alcune soluzioni proposte al mercato da diversi marchi.
Line-Array... questo sconosciuto
Partiamo dalle parole. “Array” lo traduciamo con “disposizione”, “Line” – non ci vuole la laurea – con “linea”. Riferita a delle sorgenti acustiche, la definizione quindi indica semplicemente la loro “disposizione lineare”, normalmente verticale. Insomma niente di esoterico, si tratta anzi di una realtà già conosciuta da molto tempo, tanto che lo studio forse più esaustivo sull’argomento risale al 1957 con la pubblicazione del Dr. Harry Olson.
Ma inziamo a chiarire qualche punto: cosa succede quando si dispongono delle sorgenti acustiche in line array? Quali sono i vantaggi, ai fini pratici, di questa soluzione?
Come tutti sanno la direttività di un singolo altoparlante varia con la frequenza: un 15” alle basse frequenze sarà praticamente omnidirezionale e la sua direttività aumenterà via via che aumenta la frequenza riprodotta. Posizionando uno sull’altro, sulla stessa superfice piana, due di questi altoparlanti e pilotandoli con lo stesso segnale, si otterrà un tipo di direttività diversa: infatti ci sarà una zona in asse dove si verifica una interferenza costruttiva e la pressione sonora aumenta di 6 dB, ed una zona fuori asse in cui si produce un fenomeno di cancellazione che comporta chiaramente una forte diminuzione della pressione sonora.
Questa interferenza distruttiva è detta “combing”. In pratica un line array è una linea di diffusori disposti secondo precisi criteri in maniera tale che le interferenze costruttive si verifichino dentro l’asse dell’array mentre le interferenze distruttive, cioè il combing, siano rivolte verso i lati.
Quindi, mentre tradizionalmente il combing è stato considerato indesiderabile, in un line array si utilizza il combing in senso positivo, perché senza combing non ci sarebbe direttività.
In parole semplici otteniamo una diffusione maggiormente direttiva in senso verticale, mentre sul piano orizzontale l’apertura rimarrà la stessa del diffusore. Possiamo quindi avvicinare la forma del fronte d’onda generato non più ad una “porzione di sfera”, come quella generata da una sorgente puntiforme, ma ad una “porzione di cilindro”.
Chiaramente – e questo occorre averlo sempre ben presente – non bisogna immaginare nella realtà una figura geometricamente squadrata ma una somiglianza per approssimazione.
Questo fronte d’onda a porzione di cilindro avrà delle caratteristiche molto più vantaggiose da impiegare nel rinforzo sonoro. La prima e più importante è quella di diffondere la sua energia in maniera più direttiva, quindi su una superficie molto più ridotta, la metà, rispetto ad un’onda a porzione di sfera.
Quest’ultima infatti – immaginate un ombrello aperto – si propaga nell’aria aumentando le sue dimensioni sia orizzontalmente sia verticalmente, mentre l’onda a porzione di cilindro si “aprirà” solo in senso orizzontale e quindi conserverà più a lungo, nel tempo e nello spazio, la sua energia di partenza.
Se infatti un’onda “tradizionale” a porzione di sfera (da adesso, per comodità, chiameremo le due forme d’onda “sferica” e “cilindrica” lasciando inteso che si parla di “porzioni”) risponde alla ben nota legge del “quadrato inverso”, secondo cui la pressione sonora diminuisce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza percorsa, l’onda cilindrica perderà solo 3 dB di pressione acustica per ogni raddoppio della distanza.
Ma attenzione: questo fenomeno non dura per sempre, anzi, per certe frequenze dura solo pochi centimetri! Si verifica infatti solo entro una precisa distanza dal punto di emissione, distanza detta “campo vicino”; superata questa distanza si entrerà nel “campo lontano”, dove anche l’onda cilindrica si trasforma in onda sferica e comincia a perdere 6 dB di pressione per ogni raddoppio della distanza.
Il comportamento della propagazione in questi campi (fondamentale anche per la luce e le radiofrequenze) è stato studiato principalmente da due scienziati, rispettivamente da Fresnel e Fraunhofer, tanto che il campo vicino è anche detto “zona di Fresnel” ed il campo lontano “zona di Fraunhofer”.
Ma quando comincia il “capo lontano” e finisce il “campo vicino”? Che è come chiedere: quando la nostra onda cilindrica finisce di essere tale e si trasforma in una normale onda sferica perdendo quindi 6 dB per ogni raddoppio della distanza e non più 3 dB? A questa domanda ho sentito rispondere in vari modi, molti sbagliati o incompleti.
Infatti non si può definire un’unica distanza per un intero line array, perché il passaggio dal campo di Fresnel a quello di Fraunhofer dipende da due variabili, la lunghezza dell’array e la frequenza riprodotta.
Per accontentare tutti, i più avvezzi alle formule e chi non ha voglia di fare conti, riporto sia la formula matematica sia un disegnino esplicativo a prova di pigro.
La formula più facile è questa: (l^2)*f/690, dove “l” è la lunghezza dell’array ed “f” la frequenza.
Già che ci sono vi do anche quella un po’ più complessa ma più precisa:
dove “l” è sempre la lunghezza dell’array ed “f” la frequenza.
Uin=80Vrms
Distance=20m
f=480 Hz
http://www.soundlite.it/articoli/200...mages/fig3.gif
Un solo altoparlante:
la diffusione è quasi del tutto omnidirezionale.
Uin=80Vrms
Distance=20m
f=480 Hz
http://www.soundlite.it/articoli/200...mages/fig1.gif
Due altoparlanti troppo distanziati:
c'è un incremento di + 6 dB
in asse ma anche sui grossi
lobi laterali che si sono formati.
Si notano i buchi a 30°
Uin=80Vrms
Distance=20m
f=480 Hz-
http://www.soundlite.it/articoli/200...mages/fig2.gif
Due altoparlanti posizionati in "line array"
scompaioni i lobi laterali e rimangono + 6dB in asse.
Aumenta quindi la direttività
http://www.soundlite.it/articoli/200...mages/fig4.gif (a)
http://www.soundlite.it/articoli/200...mages/fig5.gif (b)
L' onda a "porzione di cilindro" (a) aumenta la propria
superfice esattamente di metà per ogni raddoppio
della distanza rispetto ad un onda a "porzione di sfera" (b).
E' per questo che la prima perderà solo 3 dB per
ogni raddoppio della distanza e non 6 dB: la sua energia
si distribuirà infatti su una superfice minore.
questa spiegazione (quella del post precedente) è meravigliosa
qualche immagine dei suddetti sistemi
http://www.toaelectronics.com/images..._array_mid.jpg
http://www.proto-1.com/filemanager/f...20Array611.jpg
http://img.alibaba.com/photo/2019550...ray_system.jpg
http://www.enasha.com/UserFiles/Imag...20speakers.jpg
:lol: non è difficilissimo.. basta entrare un po nell'ottica.. ti spiega come si progettano i sistemi più utilizzati oggi nei concerti.. ovvero il Line-Array.. :lolll:
tralasciando la spiegazione ho capito cosa sono e come funzionano... diciamo che secondo me erano sufficienti i disegni dell'onda e l'introduzione...:lol: il resto avanza...
montarli è pazzesco.. innanzi tutto si montano le torri .. le torri sono fatte di tubi di ferro che hanno tre nomi.. verticali, diagonali e correnti.. per montarle c'è la squadra degli arrampicatori che si imbragano e salgono sù..
montate le torri si inizia da una e si ci monta la struttura portante a cui è attaccato il motore che tira su le casse e i primi ganci..
si inizia con il primo elemento, si toglie dai Flight Case, in due la si solleva, la si aggancia e si procede con la seconda.. la seconda è agganciata alla prima tramite delle farfalle sui lati che si vedono anche in foto.. ogni volta che si mette un elemento si manda su il motore di un tot e le casse salgono.. quando si finisce (con la schiena a pezzi) guardi su e ti vengono i brividi per come è arrivato in alto il primo elemento.. fatto questo si ancorano :lolll:
Struttura di un altoparlante
Iniziamo col dire che un altoparlante ,per quanto posso sembrare identico ad un altro, può avere delle specifiche o meglio dei parametri che lo differenziano da molti altri, in poche parole come se facessimo l’esempio delle automobili,tutte hanno quattro ruote ,tutte frenano ma tra di loro hanno delle caratteristiche che le differenziano come: frenata migliore, accelerazione più lenta e cosi via.Ma queste differenze a cosa sono dovute?
Bé, non è facile intuire, per esempio il perché del BxL più alto o più basso, ma ci sarà meno difficile sapendo pezzo per pezzo e che funzione ha ogni singolo componente dell’altoparlante. Cercherò,in questa trattazione, di essere breve,diretto e coinciso in modo tale da far ricondurre,al lettore, il perché del cambiamento di questi parametri, da un altoparlante all’altro.Perché il metodo migliore per ricordare tutto c’ho che ci interessa è sapere il motivo per avvenga!
Quindi un pizzico di volontà un po’ di ingegno ed il gioco è fatto!
Buona lettura…
http://www.audioproject.it/parametri_file/image007.jpg
Come possiamo ben vedere, dalla foto soprastante, un altoparlante è formato dalle seguenti parti:
·Spider o centratore
·Traferro
·Parapolvere
·Cono
·Sospensione
·Bobina mobile
·Apertura
·Cestello
·Piastra polare
·Magnete
·Foro
Queste parti hanno dei scopi,a seconda del loro tipo di costruzione provocano dei cambiamenti dei parametri, e di conseguenza dei compiti ben precisi e sono rispettivamente:
·Spider o centratore: lo spider ha diverse funzioni ma ben due sono quelli principali.La funzione primaria è quella di fornire la forza principale di ritorno la cosi detta cedevolezza all’altoparlante e di centrarlo, occorre circa all’80%.E’ la rigidità dello spider che determina la frequenza di risonanza (Fs).La risonanza è in funzione della cedevolezza della massa ed è espressa per mezzo della seguente formula:
Fs= 1/(2Õ)Ö[Mms*Cms]
Dove Fs è la frequenza di risonanza in aria libera, Cms è la cedevolezza, Mms è la massa totale del diffusore (il peso dell’intero sistema del cono,bobina,spider e sospensione,più il carico della massa d’aria.·Traferro: è la parte dove c’è il passaggio di corrente generato dalla bobina mobile,questo passaggio di corrente genera una forza meccanica che è rappresentata dal prodotto BxL. Quindi più ci sono spire immerse nel traferro più il BxL è elevato. Questo rapporto è espresso in metri tesla per newton.La funzione secondaria consiste nel mantenere la bobina centrata sul polo e fornire una barriera che tenga la polvere lontana dall’area della apertura.
·Il parapolvere: o cupola,chiamatelo come volete, ha due compiti il primo è di proteggere la bobina mobile dalle particelle di polvere.Infatti queste potrebbero andare ad influenzare lo scorrimento della stessa.Pensate a tante particelle che si interpongono tra la bobina mobile ed il traferro, è lo stesso discorso del pistone che scorre lungo la canna,se ci va la polvere si rovina o addirittura si può ingrippare!
Il secondo è di linearizzare la risposta dell’altoparlante.
Il problema che può provocare il cappuccio è la ventilazione dell’aria,che serve a raffreddare la bobina,infatti se il cappuccio chiude ermeticamente questo può far surriscaldare la bobina mobile e allo stesso tempo crea una piccola camera acustica che con il movimento dell’altoparlante genera rarefazioni e compressioni che possono avere effetti negativi sul funzionamento dell’altoparlante,per evitare tutto ciò si installa un cappuccio con dei micro buchi in modo tale da ventilare la bobina ed ostruire il passaggio della polvere oppure si lascia il parapolvere ermetico e si applica un foro sulla parte magnetica.
·Cono: il cono ha il compito di comprimere l’aria e quindi è grazie alle sui compressioni e rarefazioni che vengono generati i suoni.Questo può essere di vari materiali il può comunemente usato è la cellulosa impermeabilizzata (carta resistente all’umidità).
In commercio esistono anche altoparlanti che non sono a cono ma si vede solo la cupola i cosi detti tweeter o medi a cupola.Gli altoparlanti a cono sono detti concavi invece quelli a cupola convessi.
La differenza che c’è tra quelli a concavi e convessi è:
Quelli concavi di solito hanno una efficienza maggiore nelle frequenzealte ed una elevata direzionalità. L’elevata direttività è data dal parapolvereche di solito è di un materiale più tosto duro.
Quelli invece convessi hanno una particolare capacità direzionalealle altee frequenze,però peccano in efficienza.
·Sospensione: la sospensione esterna di solito è realizzata in materiali come la: schiuma, tela trattata o polipropilene.La sospensione ha il compito di tenere di dare elasticità e centrare infine la bobina mobile nel traferro.Questo compito concorre circa il 20%.Impedisce anche i modi del cono e riflessioni di ritorno sullo stesso.
·Bobina mobile: la bobina mobile ha il compito di far muovere il cono in avanti ed indietro(compressione e rarefazione).Infatti la bobina,gia dal nome, è un avvolgimento di rame o alluminio avvolto su carta o alluminio, la quale attraversata da corrente genera un campo magnetico il quale ,opponendosi con quello del magnete, genera un movimento( cono che vibra e suona).
La costruzione di questa po’ avvenire in vari modi e materiali diversi. I modi più usati sono due e consistono nell’avvolgere in filo conduttore in modo normale o a sandwich.
·Apertura: irradia la bobina mobile con il campo magnetico della magnete.
·Cestello: il cestello è lo scheletro dell’altoparlante e sostiene tutte e le sue parti,magnete sospensione e cosi via.
I materiali più comunemente usati sono il ferro ed alluminio.
·Piastra polare: la piastra polare è la parte del traferro e sostiene tutta la struttura magnetica, in figura possiamo vedere vari tipi di costruzioni per la piastra polare e tutto il suo complesso.
Per riprodurre un suono perfetto la bobina si deve muovere in modo identico in tutte e due le direzioni(avanti e dietro) se cosi non fosse si potrebbero verificare delle forti distorsioni dovute appunto al movimento asimmetrico, per garantire questo movimento esistono tre tipi di costruzione la A,B ed C.
La costruzione di tipo C risulta migliore.
·Magnete: il magnete ha il compito di opporre forza al campo generato dalla bobina mobile.Il magnete può essere di materiali diversi,tipo: ferrite o neodimio,quest’ultimo ha un’alta permeabilità magnetica quindi più efficiente. Ciò significa che con il neodimio si può fare un magnete più potente e più piccolo.
·Foro: ha il compito ventilare la bobina mobile e non formare una piccola camera acustica,cosa che avrebbe senza apertura.
I parametri dell’altoparlante
I parametri rilevati dalle case costruttrici, con i relativi strumenti di misura, servono per determinare caratteristiche ben precise e queste ci servono per scegliere il trasduttore più adeguato alle nostre esigenze e quindi al tipo di box ideale.In questa pagina cercherò di spiegare cosa vogliono dire questi parametri, quindi il loro significato, e cosa determinano.
Fs:frequenza in aria libera.
Zmax:il massimo valore raggiunto dal modulo dell’impedenza ad Fs in ohm.
Re:resistenza della bobina mobile dell’altoparlante in c.c. (corrente continua).
Res:resistenza elettrica dovuta agli attriti meccanici delle sospensioni dell’altoparlante, in ohm.
Ro:è il rapporto tra Zmax ed Re.
Qms:fattore di merito meccanico del trasduttore in aria libera ad Fs.
Qes:fattore di merito elettrico del trasduttore in aria libera ad Fs.
Qts:fattore di merito totale del trasduttore in aria libera ad Fs.
Mms:massa meccanica in movimento,comprensiva della massa dell’aria spostata.
Mmd:massa meccanica del solo equipaggio mobile, cono e bobina, senza aria.
A:raggio del pistone.
Sd:superficie attiva del cono del trasduttore.
Xmax:massima escursione del cono in un solo senso mantenendo la linearità
Vd:volume d’aria spostato.
BxL:fattore di forza, è il prodotto tra la densità di flusso magnetico del tra ferro del trasduttore e la lunghezza del filo costituente la bobina mobile relativamente alla sola parte immersa.
Cms:cedevolezza meccanica delle sospensioni dell’altoparlante.
Vas:volume d’aria avente la stessa cedevolezza delle sospensioni dell’altoparlante.
Le:induttanza della propria bobina mobile.
Cosa determinano questi parametri?Fs: Frequenza alla quale il trasduttore oscilla maggiormente (se un altoparlante suona nella Fs c’è rischio che si spacca! perché raggiunge una oscillazione chiamata frequenza di infrangimento, stiamo nel caso del bicchiere che si rompe quando si fanno le prove audio per far vedere la potenza, infatti il bicchiere di cristallo si frantuma perché è stata raggiunta la sua Fs, il volume è relativo,molto relativo!).In breve cercherò di spiegare cosa vuol dire, per esempio, Qts e cosa comporta un Qts basso oppure alto.
Xmax:L’Xmax (Max Linear Excursion) rappresenta la distanza su cui la bobina può spostarsi in ciascuna direzione mantenendo la sua linearità senza introdurre distorsioni,e non l’escursione massima,quindi un woofer lo potete far lavorare oltre la sua Xmax ma mai oltre la sua escursione massima detta “Maximum Excursion Before Damage”, perché potrebbe danneggiarsi il tutto.
Comunque a parte tutto basta pensare che più un altoparlante si muove più la distorsione aumenta fino alla rottura.Bisogna anche tener conto che se si arriva ad valore pari a: Xmax + 15% questo introdurrà una distorsione di 3^a armonica fino ad un livello pari al 3%.importante!!Più l'Xmax è alta e più acquista forza nelle oscillazioni,quindi aumenta SPL!!Ricordo che P=F/S
l’Xmax a sinistra è migliore perché lascia costante il rapporto BxL, durante tutto il movimento,invece quella a destra se poco poco la bobina va fuori dall’Xmax il BxL diminuisce e di conseguenza la forza!
Zmax: Un altoparlante ha una sua impedenza Z che varia al variare della frequenza,infatti un altoparlante ha impedenza Z ad una certa frequenza non sempre!Chiameremo Zmax l’impedenza massima, che raggiunge un trasduttore, alla Fs.Dalle mie esperienze personali varia da 24 ohm a 256 ohm,più è bassa meglio è.
Re:Resistenza in corrente continua, più la resistenza si avvicina al valore di Z meglio è, la sua efficienza aumenta.
Qts: Determina la durezza del cono, infatti se vogliamo mettere un woofer a pannello(tipo il pannello della macchina) il Qts deve essere più vicino possibile ad 1,il Qts più è alto più
Lavora meglio in aria libera.Infatti ho potuto constatare che un woofer da 45 cm con Qts 0.24 in aria libera non si può pilotare con più di 2 watt!arriva subito a fine corsa,invece woofer con Qts da 0.36 ,sembra poco, ma la differenza c’è e non è poca.
Mms: Determina il peso di tutte le sospensioni e membrane in movimento, a parità di BxL, più l’Mms è basso e più il rapporto peso potenza è a nostro favore.Per esempio come se prendessimo un camion (la massa del camion nel caso nostro è l’ Mms) e ci mettiamo un motore di un cinquecento (il motore nel caso nostro è il BxL ,è lui che fa muovere in cono in avanti ed indietro,il motore di tutto) è logico che il motore cosi piccolo muoverà uno schifo il camion.Spero di essere stato chiaro.
Quindi altoparlanti Super leggeri e fattori di forza denominato BxL più alti possibili!!!!!!!!!!!!!!
Cms: Determina la cedevolezza,nel senso, che se la cedevolezza aumenta allora anche l’altoparlante risulterà più morbido.
Vas: Volume di aria avente la stessa cedevolezza.Dato che la cedevolezza è espressa con l’unità di misura n/m , che vuol dire che se sul cono imprimo una forza di tot neewton allora il cono si sposterà di tot mm(millimetri), infatti l’unità di misura della cedevolezza è di n/mm.
Non è il volume d’aria spostato alla sua massima escursione!
Le: Induttanza della propria bobina mobile, più il valore è alto più il suo BxL sarà alto, infatti Le determina ,diciamo, la “quantità” di spire che sono immerse nel magnete permanente (calamita o traferro).
quanti pensano di sapere la differenza tra Suono e Rumore?.. molti probabilmente..
alcuni definiscono il rumore come "un suono con caratteristiche errate".. ma è una visione mooolto superficiale della cosa.. altri definiscono il rumore con equazioni e calcoli kilometrici.. ovviamente ad uno che non se ne interessa risulta incomprensibile..
la differenza tra suono e rumore che trovo più appropriata e interessante da leggere è la seguente:
il rumore è quella parte di segnale INDESIDERATA.. cosa intendo per indesiderata..
supponiamo che stiate guardando la TV.. ad un certo punto la persona che vi sta di fianco pronuncia una frase:
"cambia canale"
in quell'istante è il cervello a decidere cosa è suono e cose è rumore.. se l'attenzione è prestata alla voce della persona di fianco il rumore in quell'istante sarà l'audio del televisore.. se l'attenzione è incentrata sul televisore il rumore è la frase pronunciata dalla persona di fianco..
un mio professore mi spiegò alcune cose di tecnica del suono in una maniera molto affascinante..
il nostro cervello è come un crossover variabile.. in grado di variare ogni secondo..
per un crossover che taglia le basse fraquenze ad esempio il segnale sopra la frequenza di cut (di taglio) è suono, quello sotto è rumore..
il nostro cervello fa la stessa cosa.. se ci sono 3 casse davanti a voi ed ognuna trasmette un segnaledifferente.. potrete con discreto successo determinare quale per voi è il suono ed eliminare dall'attenzione le altre due..
ecco perchè spesso il rumore è anche confuso col "disturbo"
Ma scusa, dicendo che il rumore è quella parte di segnale indesiderata implicitamente dici anche che è disturbo, no? Di fatto il rumore rende una comunicazione disturbata. La definizione che hai dato la intendi estesa a qualsiasi tipo di rumore o solo a quello sonoro?
no allora..
il disturbo provoca rumore
il disturbo non è rumore.. :lolll: una è la causa uno è l'effetto :lolll:
principalmente quello sonoro.. anche perchè l'argomento onde è davvero complicato.. ed io ne so poco (purtroppo)..
io do sempre spiegazioni dal punto di vista pratico.. per quello teorico ci vuole tempo e tanti studi (che spero di fare) :lolll:
per dare un idea dello studio, anche se superficiale di suono rumore questo è suono e questo è il rumore..
effettivamente alla prima riga di rumore (acustico) si legge "il rumore è un segnale di disturbo".. alla fine è l'italiano maledetto che ci frega.. in teoria dovrebbe significare che il rumore è provocato dal disturbo..
piccola domanda...
siccome sono completamente scemo e quando voglio fare un kick distorto lo voglio fare che berci come un muezzin incazzato, oso sovrapporre piu distorsori sul campione originale.
ora , quando ho ottenuto il suono desiderato, il campione é completamente piallato di dinamica. cosa parecchio brutta in quanto invece di spingere come un treno in corsa sembra mia nonna in bicicletta.
neppure dopo aver equalizzato tutte le altre traccie ed aver esaltato la frequenza fondamentale della cassa (64 hz) pare ci sia un miglioramento consistente.
che fare? esiste un metodo semplice per dare vigore a casse spompate? ovviamente sto parlando di progetti interamente vst. quando uso hardware il problema non sussiste...
perdonami.. ma parli di sorgenti WS o processori?
a sentire il problema, se ho capito bene, è solo questione di peak in protezione all'ingresso.. cioè.. se ti pialla l'onda (magari giù) l'unica soluzione è portare il campo visivo delle due semionde ad una scala più grande..
il come si fa dipende dalla sorgente.. se gestisci sul mixer ogni canale.. (spesso anche il supplementare che gestisce gli effetti) dovrai riequalizzare ogni traccia, ma partendo innanzi tutto dai valori di Gain.. equalizzare un segnale che già picchia di frequenze altrimenti diventa impossibile
se ho capito bene
perchè poi mi confonde quel "dare vigore a casse spompate" :roll:
nemmeno un impianto da concerto sistema un cattivo segnale in ingresso :roll:
:lolll: spiegati meglio.. se ho capito male :lolll:
ok, ho capito. una volta deteriorato il segnale é irrecuperabile. adesso lo so.
quindi dici che devo impostare sin dall'inizio dal campione originale l'area del lavoro per evitare picchi distruttivi del segnale? mmmh.... é fattibile ed ho anche qualche competenza per farlo... ma il problema a questo punto diventa che il campione processato suoni dinamico... ma basso di volume!!
guarda.. questo ragionamento parte da un discorso mooolto più piccolo.. e cioè.. su ogni traccia che devi suonare andrai comunque sempre avalutare il picco d'onda massimo che il segnale assume in TUTTO il campione..
se il campione in questione resta sotto un certo range per la quasi totalità ma ad un certo istante T tocca un picco più alto.. tutto il resto risente di quell'istante T.. ne DEVE risentire.. altrimenti quel picco esce fuori range.. e picchia.. va in protezione.. picchia in cassa o quel che sia..
quello che c'è da capire.. e mi scuso se magari tento di spiegare cose banali che già sai.. e se usi campionatori, sinth e WS è sicuramente così.. è che un segnale sporco è sporco anche a basso volume.. non tanto per i diffusori.. quanto per i processori a monte.. sono loro stessi che te lo forniscono storpiato in uscita..
un finale di potenza sopporta un certo ingresso.. se l'ingresso è troppo ampio piallerà l'onda.. idem per i mixer.. i processori.. gli equalizzatori a bande etc.. ;)
il mio consiglio è andare giù col gain..
se poi mi spieghi più nello specifico con cosa lavori.. posso dare un'occhiata :lolll:
che differenze ci sono come funzioni, qualità ecc. tra un mixer analogico e uno digitale?
bella domanda..
e non è nemmeno tanto semplice rispondere..
partiamo dal presupposto che non tutti sanno la differenza tra suono analogico e suono digitale..
ed effettivamente non fa proprio parte delle basi della tecnica.. anche perchè al giorno d'oggi i sistemi sono ibridi.. nella quasi totalità dei casi..
dunque.. se accendi il tuo stereo di casa.. se metti su le cuffie.. stai ascoltando un suono ANALOGICO.. poichè i componenti che son dentro le tue apparecchiature sono componenti analogici..
il suono analogico è dato da componenti analogici.. il suono digitale è dato da componenti DIGITALI..
i sistemi digitali lavorano su due valori 1 e 0.. quindi la componentistica all'interno di un mixer digitale sarà composta da componenti digitali per l'appunto.
ora..
i mixer comuni che vedi in giro sono mixer ANALOGICI..
i mixer digitali sono praticamente dei computer.. infatti hanno le uscite canalizzate sui bus.. e la possibilità.. che spesso si trasforma in dovere.. di utilizzare schede di espansione .. e HW esterno per avere il risultato desiderato..
questo è detto moolto in breve..
Sono appena arrivato e già trovo un topic adatto a me! Fico sto forum!! Anch'io faccio il fonico, o meglio, ho una piccola sala di registrazione, anche se non aperta al pubblico ma la utilizzo solo io.
Vi presento il mio diletto ultravintage mixer amplificato (nonchè modificato) e una delle 2 relative casse artigianali.
Se volete più dettagli sulla mia saletta o su quello che ho appena presentato non avete che da chiederlo.
per sollevare quel mixer ci vorrà Hulk Hogan :lol: non è pesantissimo?
caspita quando guardo mixer così mi rendo conto di che ***** di mestiere difficile era il fonico un po di tempo fa..
niente pulsanti di indirizzamento niente mute, niente preselezione delle uscite da canale.. niente di niente..
ma le slitte non ti fanno rumore?.. cioè. .quando muovi un fader non si sente lo sdrusciamento in cassa?.. caspita ho visto mixer molto più nuovi scoppiettare al movimento di una slitta di canale o di un potenziometro d'equalizzazione :lol:
cmq ti faccio il benvenuto nel forum.. e in particolare in quest'angolo che fin ora ho gestito io con le mie umili competenze ^^
IL RITORNO IN PUNTINA
una cosa poco affrontata. .e poco nota in questo mondo è il possibile ritorno in puntina.. cosa vuol dire :
oggi chi esercita la professione del Disk Jokey è spesso completamente a digiuno di tecnica sonora.. e ha imparato a memoria quei 4 cablaggi necessari a far sentire i giradischi..
spesso mi è capitato di sentire in alcuni locali un fastidioso Larsen in cassa.. a sentirlo uno tende subito a pensare al microfono.. ma guardandosi in giro e non vedendo microfoni l'unica via possibile è il ritorno in puntina..
effettivamente la puntina del giradischi ha al suo interno una membrana mobile che è sollecitata dai solchi nel vinile.. ma supponendo di avere una pressione sonora sufficientemente forte.. con frequenze in grado di muovere anche leggermente tale membrana ecco che si mette in moto il maledetto meccanismo del larsen..
per risolverlo è necessario operare in 3 punti:
1)
isolare in tutto e per tutto il piatto dalla superficie d'appoggio.. si vendono dei supporti in lattice che isolano bene i piedi del turntable dal tavolo e il problema delle vibrazioni è risolto
2)
spostare l'orientamento dei diffusori.. purtroppo molti DJ tendono a spararsi un diffusore principale in faccia illudendosi di migliorare i mix.. purtroppo questo oltre a rinoglionirlo completamente data l'impossibilità di modificare il volume del diffusore essendo parte integrante del suono finale crea anche un larsen in puntina odioso da sentire..
preferiremo dunque un paio di buone spie con volume indipendente.. magari da mettere su mute quando si vogliono avere 2 minuti di pausa per l'apparato uditivo.
3)
dare qualche click di peso in più al braccio (che sia esso dritto o tangenziale) del giradischi.. questo aumenterà di pochissimo l'attrito della puntina sul disco e ne limiterà i movimenti indesiderati..
particolare attenzione a questa ultima operazione.. fatelo solo se necessario.. troppa pressione infatti rischia di rovinare disco e puntina..
appena possibile volevo parlarvi del SERATO SCRATCH LIVE.. un sistema elettronico di mixing molto interessante
Il mixer in sè effettivamente non ha molte funzioni, soltanto quelle principali anche se all'epoca era considerato un buon mixer (tanto che è stato usato dai pink floyd in un tour dell'88). Il peso effettivamente non permette di trasportarlo tanto facilmente: è circa 40 kg. Una cosa utile di questo mixer è un ottimo equalizzatore grafico a 9 bande per ogni canale di uscita, cosa che non ho visto in molti altri mixer.
Nonostante ciò e gli anni ha un suono stupendo (questo grazie all'opera di una ditta specializzata in hi-fi di un mio carissimo amico, di cui se volete spiegherò poi), i fader sono perfetti, nessun rumore o "punti vuoti", solo alcuni knobs ogni tanto fanno qualche piccolo gracidio.
In ogni caso nonostante l'età e l'apparenza spartana mi permette di gestire egregiamente un gruppo intero in ascolto (come forse ho già detto è un mixer amplificato da 275W RMS @ 4Ohm REALI per canale) e anche in registrazione.
Il mixer era progettato come mixer per l'amplificazione di un palco e fidatevi che se nei numeri 275W per canale sembrano pochi nella realtà più di 3/10 di volume non si riesce a darglieli se non si vuole rompere vetri o timpani.
Per chi lo desiderasse posso continuare con una descrizione un pò più dettagliata del resto della mia sala prove...
P.S.: Non sono un disc jokey ma un audiofilo e tutti gli apparecchi che uso sono ottimizzati per l'ascolto al miglior livello possibile (per le mie finanze) e la registrazione allo stesso livello.
efettivamente devo darti ragione.. ultimamente si tende a dare per scontato che nei sistemi del genere si abbiano dei processori d'equalizzazione esterni.. e spesso nei mixer manca totalmente l'equalizzatore grafico.. figuriamoci averne uno per canale..
tuttavia nei digitali se ne ha uno per canale d'ingresso :nice: esplodendo il canale sulla plancia con l'apposito tasto :lolll:
senti, una curiosità ce l'ho..
sulla plancia frontale hai 4 indicatori a lancetta.. dalla foto non si vede granchè.. i primi due a sinistra sono gli indicatori del canale Right e del canale Left.. e i due più a destra? :roll:
Sono gli indicatori di segnale monitor 1 e 2, dei quali ci sono i 2 generali di fianco al generale L e R, e i volumi singoli per ogni canale, molto utile specialmente in registrazione oppure per la loro funzione originaria, ovvero da monitor ;)
aaaaaah.. quindi hanno (giustamente) separato gli indicatori master dagli indicatori monitor.. :lolll:
Infatti. guarda che è fatto molto bene quel mixer e ha dei connettori di una qualità che raramente si vede in giro...