mah guarda..
se il lavoro fatto in fase preliminare è buono non dovresti avere particolari problemi in fase di equalizzazione finale.. se per finale intendiamo la fase in cui le tracce sono già "unite"..
è ovvio che se in fase preliminare si sbaglia qualcosa sulla frequenza X di una traccia, una volta unite non si potrà più lavorare su quella singola frequenza.. o meglio, si potrà fare ma bisognerà mettere in conto di star toccando tutte le tracce che la utilizzano.. ecco perchè basso e batteria possono entrare in conflitto.. la fase iniziale del "colpo" sulla cassa, non dista molto in frequenza da una traccia di basso..
se comunque ormai il danno iniziale è fatto è importante riuscire ad isolare quanto più possibile le frequenze.. con l'ausilio di equalizzatori a bande o meglio ancora di equalizzatori parametrici..
comunque a tal proposito ti posto un appunto di un tutorial
La cassa del set di batteria - o grancassa, come si diceva una volta - è uno strumento caratterizzato da frequenze basse, ma non solo.
La maggior parte del suono di un colpo di cassa è effettivamente nelle frequenze basse, ma ci sono anche altre componenti. Provando a dare un boost verso i 1000 Hz è possibile percepire uno "schiocco" in più nel suono, qualcosa che dà alla cassa una maggiore vitalità e può essere utile in molti mix.
In genere comunque è buona norma un po' di enfasi sui 100 Hz per la profondità e un lieve taglio 250-750 Hz per ridurre l'effetto "cartone".è ovvio che per fare questo devi avere un'accuratezza di equalizzazione (fisica ovviamente.. non virtuale) di MINIMO 32 bande.. meglio se da 64 in suIl basso elettrico è spesso equalizzato in modo sbagliato, e ciò è dovuto ad una effettiva difficoltà nell'integrare queste frequenze all'interno del mix.
Invece di enfatizzare le frequenze basse (con un tipico effetto da scossone ai vetri delle finestre), una buona idea può essere un taglio attorno ai 400 Hz per liberarsi dello spiacevole effetto causato dalle frequenze basse in molti locali, e dare invece un po' di boost attorno ai 1500 Hz per dare più presenza al suono. Il basso in questo modo si ritaglierà un suo spazio nel mix senza confondersi con altri suoni e ne guadagnerà in definizione, mantenendo (per i motivi già esposti più su) le proprie caratteristiche nelle frequenze basse.
Quanto detto vale naturalmente per le situazioni live. In studio il suono di basso va trattato in modo differente di volta in volta a seconda delle necessità del missaggio. Un consiglio che può valere in generale è di cercare con cura le frequenze che si "impastano" e provare a realizzare dei tagli corrispondenti sulla traccia di basso.