Una notte senza sonno,
un cavallo senza briglie.
Una corsa, una sgroppata e il fiato grosso, alla fine.
Porta chiusa, porta aperta.
A volte ci vuole così poco.
Annaffiamo i nostri dolori da un balcone
senza guardare troppo.
Finchè arriva il giorno che invece di farlo dal balcone scendi perdio e ci cammini in mezzo.
Un bel giardino di disperazione, in cui ti calzi a pennello.
Con una canzone che in tutta una vita non è mai MAI stata la tua, a volte le cose prendono una piega che -avresti pensato?
No, mai.
I conti con una scelta sbagliata, una fortuna che hai paura non ti appartenga,
uno sbaglio che stai commettendo e lo sai.
E con tutto il tuo merda di buon impegno non sai come rimediare.
So essere dura, carogna.
Dolce, sensibile.
So portarmi dietro la gente, so come fare a farmi seguire.
So organizzare gli altri, ma non so per niente organizzare me stessa.
Butto la testa altrove per non metterla dove dovrei.
Finchè arriva la notte - stanotte - che devi tirare la riga e non sai più dove hai messo i conti..
Vorrei - lo giuro lo vorrei - sedermi, e avere vicino qualcuno che sappia davvero prendermi in braccio, e camminare per me.
Perchè io sono stanca - vaffanculo, mille volte vaffanculo - ora, adesso, non ce la faccio più..