Eravamo sul balcone dell'albergo a Roma, durante la gita scolastica, quando il mio migliore amico mi ha raccontato un fatto che gli è successo anni prima, di cui non ha mai fatto parola con nessuno(apparte genitori e parenti) e che sembra affligerlo veramente tanto...
Quello che era uno dei suoi più grandi amici gli è morto tra le braccia.
Una rissa banalissima, sfociata poi in vera violenza, finchè una delle persone coinvolte ha tirato fuori una pistola e ha sparato all'amico di E.(il mio amico).
Il problema? Come accade a molte persone lui se ne è assunta tutta la colpa. Dice di non essere riuscito a salvarlo mentre gli stava morendo tra le braccia e che avrebbe potuto evitare la tragedia. Ho cercato di dissuaderlo, di convincerlo che non era colpa sua, di fargli capire, con discorsi come "la vita è bella ecc", che se vive lo fa anche per il suo amico, ma lui non vuole darmi retta. E si tormenta.
A me fa male da morire vederlo così, ma la cosa peggiore è che mi sento inutile, poichè noto con dispiacere che non fa nulla per guardare avanti e cambiare il modo di vedere le cose.
Posso solo immaginare quanto deve essere doloroso e difficile continuare a vivere con un rimorso del genere. Come posso fare per convincerlo che non è colpa sua?
Io gli sto vicino il più possibile, mi sembra il minimo che posso fare.
GRazie in anticipo.