sicuramente si può, cioé forse sarai capace di farlo io, figurati altri.
Comunque in caso non si possa fare (cosa impossibile comunque, si puo fare tutto) si vede che potrebbere essere fantasmi xD
O andando sullo "scientifico" riflessi o chissà cosa..
Cioé io non ho mai detto che non è possibile, ai fantasmi ci potrei pure credere..
Anke secondo me i fanasmi esistono...poi ognuno la pensa come vuole....A pensare k ci siano dei fantasmi in giro k possono guardarti e k tu nn li possa vedere mi vengono i brividi....nn so voi....
cosa c'entrano?.. beh.. le illusioni ottiche illudono gli occhi e quella che è solo una cattiva esposizione dell'obbiettivo della macchina fotografica diventa (sempre per i tuoi occhi) il volto di un fantasma
io non so proprio cosa pensare...potrebbero essere vere come no
Prima di poter stabilire con certezza se qualsiasi foto che ritrae un fantasma è vera o falsa, bisognerebbe mettersi d'accordo su COSA siano i fantasmi in realtà, posto ovviamente che esistano. Non intendo la definizione "fantasma = anima di una persona morta" e sinonimi del genere. Intendo in senso fisico. Onde elettromagnetiche? Campi elettromagnetici strani? Fenomeni elettrici o cose simili? Interferenze di luce, cos'altro? La domanda sembra scema, ma lo è fino a un certo punto.
Mettiamo caso che un "esperto" trovi la foto di un presunto fantasma, foto che magari ha una forma particolare identificata come "fantasma" per reazione della pellicola, della macchina o di alcune sue componenti, a un fenomeno fisico come i campi elettromagnetici o le rifrazioni di luce. Come può essere sicuro che quello che vede è un fantasma vero e proprio, e non semplicemente un fenomeno fisico "naturale"? Non sappiamo esattamente COSA siano i fantasmi, nemmeno se esistano veramente. È come dire che l'ombra che proietto io in terra quando cammino sotto il sole in realtà è il mio alter ego ectoplasmico. Suona un po' assurdo, direi.
In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, sparì misteriosamente una bambina, che ancora oggi fa parlare di se: si tratta di Guendalina Malatesta vissuta nel Medioevo, ma conosciuta da tutti come il fantasma Azzurrina. Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L'albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura. Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di "Azzurrina".Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all'interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375 durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e giorni... Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla. Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d'estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina, la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni dell'evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall'Università di Bologna, si sente una voce di bambina piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.