Perché sono disabilitati per il momento Una questione logistica, nulla di più.
Nonostante abbia buona memoria, francamente, a parte una discussione su Dan Brown, io non ricordo.
E nonostante questo, non posso avere attenzione anche a quelle minuzie. La cosa toccava me in questo caso, nell'altro toccava un'altra persona e a me l'altro caso non riguardava... con l'altra persona il punto di vista l'hai espresso, con me no.
Francamente un libro scritto per far soldi è una cosa che io trovo estremamente contraria all'idea stessa di scrittura. Anzi, più che all'idea di scrittura (l'atto stesso di scrivere può avvenire per tanti motivi), proprio lo trovo qualcosa di estremamente contrario a una cosa bellissima. La scrittura è rapimento, come lo è la lettura, è una seconda vita, è l'atto più estremo di bovarismo e di donchisciottismo. Poi queste sono mie idee personali, per carità, ma io, personalmente, trovo una cosa pessima chi scrive con l'intento di far soldi, o, per lo meno, chi fa dell'arte in genere e in ogni sua forma, un commercio.
Un libro, una saga, una qualsiasi strategia per far soldi è un male perché è contraria ed è una cosa terribile all'idea stessa di rapimento artistico.
Avrò un'idea di artista molto romantica, lo so. Ma ho anche idea del confine fra bene dell'editoria commerciale e arte.
Un tale come Dan Brown (non voglio far polemica) ha inventato una marea di balle, spacciandole per vere, quando, nei romanzi cavallereschi e nella letteratura da cui lui sicuramente avrà tratto spunto, il Graal è un'immagine simbolica, nulla di reale. Lo trovo irrispettoso proprio nei confronti del lettore riempire un thriller scritto anche abbastanza decentemente con delle menzogne, scritte e non-documentate per vendere più copie.
Io non voglio imparare nulla dalla lettura. La palestra di vita non è il libro, è la vita.
Banalmente, come tutti i lettori, anche io non cerco nulla se non la storia.
Ma non voglio nemmeno abbassare la mia testa a storielle scritte male e scritte per accontentarmi, sia nei contenuti che nelle forme (di questo parlavo nell'altro post). Proprio perché mi voglio bene e perché stimo la mia testa, non voglio essere accontentata, non voglio che qualcuno abbia scritto quel che il lettore medio dovrebbe voler leggere. Questo è un male, ma un male brutto...
Poi sarò strana io, ma a me quel tipo di prosa non rilassa, innervosice.