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  • L'inferno all'improvviso

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  • I passi della morte

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Visualizzazione risultati da 1 a 8 su 8

Gruppo A - scrittura creativa 2012

  1. #1
    cheshire cat Artemisia
    Uomo 73 anni da Firenze
    Iscrizione: 11/7/2006
    Messaggi: 34,748
    Piaciuto: 5419 volte

    Predefinito Gruppo A - scrittura creativa 2012

    L'inferno all'improvviso.
    Sento il caldo del sole battermi sull'elmetto. Guardando a terra noto che c'è solamente sabbia e cespugli secchi.
    Non ho capito cos'ha detto il caporale. Qualcosa del tipo: "Assenzio protetto", o era "Negozio sospetto"?
    In ogni caso seguo gli altri.
    Scruto tutti i volti.
    Subito noto il mio amico di cazzate, Cole. Ecco che sta di nuovo a ridere, credo stia sfottendo il caporale. Di norma avrei riso a queste minchiate...
    Oggi però qualcosa non va, non riesco a non rimanere serio, e attento. Qualcosa non va.
    Dopo 30 minuti di marcia si inizia a notare il logo del negozio, ben visibile.
    "SweetShop". Credo sia davvero banale come nome. Sarebbe stato meglio leggerlo nella loro dannata lingua.
    Eccoci, siamo davanti l'ingresso principale, Cole entra pre primo, ci darà l'ok per la via libera. (Procedure basilari)
    Non appena mise piede nella stanza udii un'esplosione mostruosa, e quasi immediatamente iniziai a vedere completamente bianco.
    "Ecco, sono morto" pensavo.
    E invece no, iniziai di nuovo a vederci, non bene, continuavo a sentire un fischio fastidiosissimo, e intanto vedevo bossoli che cadevano davanti ai miei occhi.
    Non appena riusciia stabilizzare i miei sensi, ancora stordito afferrai la mia M9 e iniziai a sparare a tutto ciò che sembrava minaccioso!
    O almeno è quello che provai a fare, colpii solamente scaffali pieni di torte, gelati, caramelle e dolci vari.
    Ecco il suono che mi aspettavo. Caricatore finito.
    Mi abasso e in fretta cerco un'altro caricatore. C'è un casino di sangue, cenere e bossili qua per terra. Cristo.
    Mentre tentavo di trovare il caricatore sentii delle urla, in modo confuso capii "Stanno irrompendo dal retro".
    Praticamente qualche secondo dopo il caporale mi indicò, e un'altro soldato mi spinse verso l'entrata dal retro. Non potevo dire di no.
    Con la pistola tenuta con entrambe le mani tremanti mi incamminai verso il corridoio. Nel centro di esso notai qualcosa di luccicante in mezzo a quel che sembrava una pozza di sangue.
    Avvicinandomi notai che erano delle piastrine militari. Ovviamente capii subito che erano di Cole.
    Adeso ero veramente incazzato, mi diressi verso la dannata porta. Convinto.
    Appena la aprii notai immediatamente una sagoma, di un uomo.
    Iniziai a sputar fuoco con la mia M9. 3 colpi sullo stomaco, 4 a vuoto, 2 in testa e l'ultimo dritto in gola.
    Appena realizzai chi era veramente il soggetto a cui sparai mi si gelò il sangue. Il volto di Cole era irriconoscibile.
    Caddi a terra, ranicchiato, dondolandomi avanti e indietro, mentre il rimorso mi mangiava dentro. Avrei potuto evitarlo. Avrei dovuto.
    L'ho ucciso.


    I passi della morte
    Eccoci qui, a tre passi dalla morte. Non guardarmi così, so che vorresti parlare, ma non puoi. Vorresti farmi cambiare idea, manipolarmi, ma stavolta non puoi. L’autopsia confermerà che prima di morire ti è stata somministrata una dose massiccia di anestetico. Forse ora hai capito quella che ti ho offerto non era affatto una caramella. I giornali pubblicheranno i dettagli sul caso, sulla tua vita e su come non meritassi tutto ciò. Sarai famoso. Tutti diranno che eri una brava persona. La gente ti ricorderà per sempre. Questa casa probabilmente diventerà un macabro museo. Eppure nessuno saprà mai la verità. Nessuno saprà perché sei morto. Ti dico tutto questo perché almeno tu hai diritto di sapere, prendilo come un regalo d’addio. Sai, quando sentivo storie simili alla tivù pensavo che si deve essere proprio pazzi per commettere omicidi del genere. Se ho cambiato idea a riguardo, o se semplicemente sono diventato pazzo, questo non lo so. Eppure eccoci qui, a due passi dalla morte. Io, tu e la nostra casa, avvolti nel segreto che ti renderà immortale. Il segreto di come ti ho ucciso, di come le mie impronte sparse per casa non hanno nessuna rilevanza, di come il mio alibi confermerà la mia completa estraneità ai fatti, di come, almeno una volta nella vita, ho fatto qualcosa che andrà oltre la tua solita disapprovazione.
    Sei contento Papà? Ancora mi chiedo perché ti faccio queste domande, tanto non puoi rispondere. Forse è perché ogni volta che ti rivolgo la parola scorgo uno strano brivido nei tuoi occhi: malinconico e triste, ma non terrorizzato. Hai forse capito il senso di tutto ciò? Hai realmente capito i tuoi peccati? Hai compreso che i tuoi giudizi negativi ti hanno portato alla morte? Hai capito che se sono un fallito è perché tu non hai mai creduto in me? Hai capito che distruggere tutti i miei sogni, non era poi una gran mossa? Probabilmente no, ma poco importa. Ormai stai per morire. Non fraintendermi, non sono un tipo vendicativo, è che la tua esistenza è diventata pesante per me. Ho provato in mille modi a farmi apprezzare ma, ogni volta, un fallimento totale. Ti bastava accompagnarmi a comprare un gelato per sentirti un buon padre? Davanti a tanta inadeguatezza, come potevo vivere? L’alternativa era il suicidio, ma fatto sta che hai cresciuto un figlio egoista. Sarai contento spero, i difetti che ti piaceva tanto rinfacciarmi, ti si stanno ritorcendo contro sotto forma di una lama affilata. Ed eccoci qui, ad un passo dalla morte. Nei film questo è sempre un momento solenne, spirituale, profondo; la realtà è diversa. La verità è che ti taglierò la gola, nei film ci sarebbe una musica d’impatto. La realtà è che sarà velocissimo, inesorabile; nei film la scena sarebbe girata in slow-motion. La realtà è che mentre faccio questi pensieri ti ho già ucciso, nei film c’è sempre tempo per un po’ d’introspezione psicologica, qui no, non c’è tempo nemmeno per il rimorso. La realtà è che in questo momento tu sei già morto, ed io non sono più un fallito cronico. Per quello che vale, mi dispiace Papà, nessuno dei due meritava tutto ciò. La realtà è che la vita non sempre va a finire come vogliamo.
    Ed eccoci qui, un passo dopo la morte.
    The smallest feline is
    a masterpiece.
    Leonardo da Vinci



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  3. #2
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
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    I passi della morte

  4. #3
    Moderatore 2.0 Canalfeder
    Uomo 27 anni da Barletta-Andria-Trani
    Iscrizione: 27/2/2008
    Messaggi: 12,195
    Piaciuto: 2822 volte

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    Voto anch'io I passi della morte.
    Il primo testo non mi è piaciuto, un casino di tempi verbali. (per tutto il brano il narratore corrisponde al personaggio, ad un certo punto la focalizzazione cambia (???)).

  5. #4
    Too Many Humans Oregon
    Uomo 33 anni da Venezia
    Iscrizione: 17/10/2006
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    I passi della morte

  6. #5
    Sono Micia freesoul
    Donna 25 anni da Roma
    Iscrizione: 22/6/2010
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    I passi della morte è il testo che preferisco ma anche l'inferno all'improvviso è carino

  7. #6
    Gio
    Gio
    Uomo 26 anni
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    I passi della morte, molto bello.
    Il primo sarebbe stato molto originale, ma è piuttosto confuso.

  8. #7
    Ghajarya Annie Lennox
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    Forse sono arrivata tardi -.- Cmq voterei il secondo!

  9. #8
    cheshire cat Artemisia
    Uomo 73 anni da Firenze
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    Passa il turno I passi della morte di @Randy Mellons
    Non passa il turno l'inferno all'improvviso di @BonsaiWeed
    Certo che avete usato dei titoli originali uno mi ricorda il titolo i passi dell'amore e l'altro amore all'improvviso XD ahuahuahu
    Chiudo U_U
    The smallest feline is
    a masterpiece.
    Leonardo da Vinci



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