yvette
Sai, spesso, le onde irate
foderano ogni tua graziosa traccia.
[Poiché l'arena non sia sale,
non sia più gesso frammentato.]
Arcieri che diventano scogli,
marinai decifrando mappe a testa in giù.
E tu sirena, rimuovendo i miscugli,
arrotondi onde piatte sorteggiando la tribù.
Ti eccedi. Sormonti.
Espressione contrariata. Di legno.
Un vecchio enigma mesopotamico.
Brocca di vino rosso.
In mezzo a tanto finto blu.
Sirena, ora rivelami, in questa grotta,
se il tuo costume raggiato
conosce di Schubert ogni singola nota,
o altalena i versi di un poeta maledetto amareggiato.
Perché le tue spalle bruciano ancora
sanno di iodio, di pescheria ambulante.
Trattieni l'impacciata respirazione,
ma il tempo ti mineralizza
e ridiventi una effigie marmorea.
Piccola viaggiatrice,
saprai che sui nostri palati,
palazzi arrossati,
il mare finisce.
Lucien
Iterare
Rieccomi ancora a guardare, onda,
la tua voce stanca di chi ha corso
e molto amato; sentirmi dire è strano,
da te, che tutto inizia e tutto si risolve
in quell'ora d'amore col Maestrale;
quel che io ho tacciato d'animale,
è per te vita che cambia e non evolve.
Ma io son dell'incerto e dell'umano
e ancor non so se bacio o morso
è quel che dai crudele alla tua sponda.
*Black_Rose*
E scivolarsi addosso...come onde impazzite in una tempesta di emozioni, paure, capricci e follie.
Alla deriva in un mare di compromessi...
Basterebbe remarci incontro...e lo sai.
Sapevi di questo cielo...
e io non sapevo di questa storia ,che si annega inesorabilmente, crudelmente e masochisticamente con le sue stessi ali...che non sapranno mai volare.
Ali che non ci aiuteranno mai a nuotare...
Questo cielo penetra i tuoi occhi...
salati come i miei...salati come quel mare che non conosce più la bonaccia di quei giorni...
Non conosce più la bellezza di quei sogni.