nali
Onirica
Ma io, Charlotte,
vorrei vietare al sole
di distruggere i tuoi occhi
e permettere alle viole
d'alleggerire i tocchi
del tempo e della notte.
(Ma gli aquiloni in cielo
son farfalle di vetro assopite
come funambole sul filo
delle ebbre albe sfiorite)
Ma tu, oh sì, Dannata,
d'onirici canti m'ammalierai.
Oh, Sirena dei venti
(di sole i tuoi canti)
d'arcobaleni muti, tu, mi vestirai,
tra i raggi violenti
e i colori impazziti
tra suoni assopiti
e pensieri dormienti.
Ma io, Charlotte,
ti penso barocca e selvaggia regina,
(carnevale del cielo ti rende divina)
Miliardaria follia di un notturno d'estate,
(cortei di nuvole e capriole azzardate)
il vento leggero che incanta il mattino
porta il calore di un sole bambino,
che gioca sognante, gioca con l'aria,
spettacolo d'arte che varia
nel teatro dei giorni e delle stagioni
che portan con sé il volo di aironi.
Charlotte,
antico amore, antica grazia,
indossa ali di nuvole che il buio strazia
e gioca, Regina, gioca, Dannata...
Credi al rapido cambio di colori
di un cielo che si sbizzarrisce?
Non indossare ghiaccio e timori:
...la vedi e la senti la vita?
Impazzisce...
Gian
- Alla donna che non c'è -
Io non credo che la luce che scorgo
riflessa sul tuo volto e cromata
d'argento e lapislazzuli - quant'è bello
vederti ridente, giovane donna,
corpo e carne o volto d'avorio -
Io non credo che la luce che scorgo
scomposta in frange sottili
tra le feritoie delle balconate
- com'è soave il tuo corpo
steso e nudo, freddo sulla pietra -
Io non credo che la luce che scorgo
adombrata in giorni settembrini
tra cirri cumuli e nembi
- scendono regali le lunghe trecce,
nere, sui tuoi seni venerei -
Io non credo che la luce che scorgo
- giovane donna che ami - sia solo
la perfida lussuria d'un filtro d'amore
o una Durendal tra giovani corpi sedotti
e abbandonati nella coltre più verde.
Ma è solo una nube nera ad illudermi
che un raggio di sole filtrante
possa ridarmi la gioia di assaporare
il piacere d'amare.
Bigym
Piccolo raggio di sole
Rimembrar mi portan li pensieri miei
all'aurei momenti in cui
vissi con lei, per colei
che l'esistenza mutò
e sconvolse la mite dentro me;
o mio piccolo raggio di sol.
Attimi soavi e divini dal fato
mi furon dati, per inebriar
l'animo mio e sconvolger il cor
che arde ancor nel fiacco petto,
che molti danni sopportar dovette;
o mio piccolo raggio di sol.
Viva tengo la speme dentro me
tra le nubi che la vista oscuran
così vicino,così lontano,
portan la mente mia per riviver
una volta ancor la musa di codesta poesia;
o mio piccolo raggio di sol.
Sovente dolori e rancori accompagnan
la vita mea; tu, o dea,
per dodici lune mi sollevasti il gran masso
e con me volasti, su, sopra el ciel
fra le luci che forman il nome tuo;
o mio piccolo raggio di sol.
Un'ora sola viver ti vorrei ancor
per essere felice e sognar
una notte quel che vidi il giorno;
ritorna luce, ritorna dentro me a risplender
l'eterno buio; ti aspetto;
o mio piccolo raggio di sol.
Bobot
Ci sei (adesso)
Ci sei, adesso,
anche se non splendi,
mio sole indefesso,
e ti nascondi
tra lingue scure
d' astiosi nembi.
Fermo e fiero
li farai scagliare
scuse gonfie
di pioggia e livore.
Pietoso e altero,
al tempo stesso,
li vedrai passare,
con quella calma,
calda e fatale,
che accende il fiore
e colora il mare.
Come il verbo
che placa le grida,
o come un nerbo
che si fa strada
tra lacrime sole
salite al cielo,
ci sei,
cuore oppresso,
che le bufere
di tutto il mondo
sembrano battere
ed umiliare.
Stella che strilla
senza far rumore,
Di' che non hai smesso
di amare nel dolore.
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Piratessa
Estasi lunare
Uno sprazzo di luce,la luna,
bella e inconfondibile,
con la sua luce irradia tutto
e il cielo buio prende vita.
Nuvole bianche si stagliano
contro il cielo nero,
danzano,guidate dalla luna,
che muove i suoi fili nell'oscurità.
Ed io,immobile
con gli occhi all'insù
sono estasiata da questa meraviglia.
Cal Lightman
Animo
Tacita e furtiva ti avvicini al brillante astro
enigmatica dama del cielo.
Di misterioso manto avvolgi il creato
precipitando gli animi dei viandanti
nell'aura d'incertezza che tesse la tua essenza.
Ti osservai quel giorno, sotto un antica quercia,
provando amarezza per quella sorte
che destinasti al sole,
e capii in quel momento che niente rimane in eterno,
Né un pensiero,
né uno sguardo,
né il giuramento di due amanti
o il battito d'ali d'una farfalla
Tutto tace, prima o poi, e di quello che siamo stati
non rimane che una debole traccia
destinata anch'essa a scomparire.
Memore di quel giorno, su di un letto di morte,
accolgo la mia ultima ora.
L'ombra che oscurò il cielo quel giorno
scende ora sul mio cuore e, ad esso,
sussurra "fine"