Nel presepe la moschea "dello scandalo"
Il parroco di Oregina, don Prospero, bersagliato dalla Destra: "Ho riprodotto la Palestina di oggi, dov´è lo scandalo?" Il simbolo dell´Islam nel presepe di una parrocchia scatena ire e plausi
«E´ una moschea di otto centimetri, quella nel mio presepe: all´onorevole Borghezio non piace? E va bene! Però mi deve spiegare perché, se il Papa va in una moschea com´è accaduto, io non posso metterne una piccolina nel presepe...». Sorride Don Prospero Bonzani, parroco di nostra Signora della Provvidenza in via Vesuvio, da sempre uomo di frontiera nella chiesa genovese, definito "pretucolo" dall´europarlamentare leghista extralarge anche nell´integralismo che non gli lesina parole di fuoco per aver scelto, appunto, di mettere una piccola moschea nel presepe allestito in chiesa; e chiedendo alla Curia di prendere provvedimenti.
Lui, don Prospero, non si scompone; ironizza sugli anatemi di Mario Borghezio («E´ grazie a gesti come questo di pura imbecillità che molti aprono gli occhi e riescono, finalmente, a capire dove ci porterebbe l´ossequio vile e strisciante all´invasione islamica» dice il leghista e lui ribatte: «Se lui non mi stima mi fa un piacere, così posso dire di fare altrettanto»). E spiega: «Ce l´ho messa perché nella Palestina di oggi ci sono moschee, chiese, sinagoghe, tanto che, se guardate bene, troverete anche una menorah, il candelabro a sette bracci; e quella che io e i giovani della mia parrocchia abbiamo voluto raccontare è la Palestina che abbiamo visto andando laggiù. Quella dove si vedono, e stavolta alti tre metri e non otto centimetri, i murales dei palestinesi a Betlemme che disegnano un soldato israeliano disarmato da una bambina». A don Prospero non dispiace essere scomodo.
Ma è un po´ sorpreso perché la moschea rispunta nel presepe parrocchiale per il terzo natale e in passato c´era stata una sola protesta vibrata ad alta vice durante la messa da un fedele che ne chiedeva la rimozione. Poi, stop. «Ho chiamato in Curia quando ho letto delle polemiche e loro mi hanno segnalato che La Padania gli aveva dedicato tre pagine. Capite? Tre pagine al mio presepe», riprende don Prospero. Ma perché una tale sollevazione? Tra l´altro la Lega Nord, giusto due giorni fa, ha regalato presepi in piazza De Ferrari come "arma" contro la realizzazione della moschea... «Io credo che, alla fine delle discussioni, la moschea a Genova si farà, perché così deve essere - risponde il parroco di Oregina - Per il resto, penso che la gente che non ha una precisa e consolidata identità cattolica, si preoccupa di ogni possibile alternativa; se la loro fede fosse reale, non accadrebbe. E´ la disinformazione delle persone che non si rendono conto che, oggi, Gesù entrerebbe nella moschea.
Così come ha fatto il Papa, peraltro». Ma c´è anche la sollecitazione di Borghezio alla Curia perchè si faccia sentire, e un preciso riferimento alla "vicinanza" tra Bonzani e Tettamanzi («il pretucolo di Genova può stare tranquillo: non gli mancherà il plauso dell´arcivescovo di Milano che, quale fautore della moscheizzazione della sua città, troverà certamente questa bella pensata molto ?solidale e progressista´» si legge nella note del capodelegazione leghista a Strasburgo). «Che piacere, Tettamanzi è un amico - ride don Prospero - per il resto, a settant´anni e malato da anni come sono, che mi mandino anche a fare il sacrestano... ».
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(24 dicembre 2008)