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P2P: Le major ci ripensano, non perseguiranno i "pirati"

  1. #1
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    Predefinito P2P: Le major ci ripensano, non perseguiranno i "pirati"

    P2p, le major ci ripensano
    non perseguiranno i "pirati"


    Svolta nella lunga battaglia che vede la Riia, l'associazione dei discografici Usa, opposta agli "scaricatori" di musica. I singoli utenti non verranno perseguiti legalmente, ma si interverrà sui provider per ridurre la loro banda web. Tra le polemiche di ERNESTO ASSANTE





    NELLA lunga battaglia che vede impegnati da diversi anni l'industria discografica e gli "scaricatori", i downloaders che usano le reti "peer to peer", c'è una grande novità: la Riia, la potente associazione dei discografici americani, ha deciso di cambiare strategia e di non perseguire più i singoli "pirati" come aveva fatto fino ad oggi, puntando invece a cercare accordi con gli Internet provider per colpire in maniera diversa chi scarica musica illegalmente.

    La strategia dell'attacco legale ai singoli, lanciata qualche anno fa con grandissima enfasi, e tesa a mettere paura ai downloaders, oltre che a colpirne parecchi, si è dimostrata del tutto inefficace, i numeri del peer to peer sono cresciuti, i download illegali sono ancora moltissimi, l'industria discografica continua ad essere in crisi.

    Secondo il Wall Street Journal, alcuni Isp non ancora identificati sembra abbiano accettato di "ridurre il servizio" a chi pratica il file sharing in forme eccessive. Né il Wall Street Journal né Cnet, o altre fonti giornalistiche sono riuscite a sapere cosa significhi esattamente "ridurre il servizio". L'unica "formula" nota (anche se criticatissima, anche dall'Unione Europea) è quella francese, ed è proprio quella che vorrebbero applicare anche negli Usa, formula che funziona in questo modo: i discografici avvertono l'Isp di aver individuato un possibile "scaricatore", il fornitore d'accesso manda all'utente un primo messaggio di allerta, quindi, se il comportamento non cambia, ne manda un secondo, poi un altro, e quindi, se l'utente ignora i messaggi e non smette, viene disconnesso dal sistema.


    Ma, hanno fatto notare i legislatori europei, se tutto questo avviene senza alcuna forma di processo, è impossibile negare l'accesso ad internet a un qualsiasi cittadino. Il che rende, almeno in Europa, difficile che la regola venga messa realmente in atto. Negli Usa il piano è sostenuto da Andrew Cuomo, procuratore generale dello stato di New York, che sottolinea che l'industria discografica non verrebbe a conoscere l'identità del trasgressore. Ma i responsabili della Eff, la Electronic Frontier Foundation, l'associazione che difende i diritti civili nel cyberspazio, ha immediatamente sollevato molti dubbi sull'applicabilità di questo piano, che renderebbe gli internet provider responsabili del controllo della rete stessa.

    Cindy Cohn, avvocato della Eff, ha detto: "E' un bene che la Riia abbia deciso di non perseguire più i singoli individui, non avrebbe dovuto nemmeno cominciare a farlo. Ma è molto preoccupante che oggi si vogliano creare delle "liste nere" di persone a cui viene negato l'accesso alla rete sulla base di una accusa ma senza alcun processo".


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  3. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Bè, certo non ci si poteva aspettare che le case discografiche stessero a guardare senza far niente

    Vedremo che succederà...

  4. #3
    obo
    .
    35 anni
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    la riaa, siae ecc... proprio non la vogliono capire eh.. finchè un cd costa 30€ e fa cagare nessuno mai se lo compra.
    io i cd belli li compro (e ultimamente non ci sono più cd belli), però ormai quando ci sono sconti/offerte perchè non posso andare avanti a spendere 30€ al mese per ascoltarmi della musica.

    ma tanto questa battaglia le case discografiche la perderanno, ormai anche gli artisti si sono resi conto che contro internet non possono far molto e quindi agevolano chi vuole scaricare mp3 pagando regolarmente.

  5. #4
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
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    io pirata incallito sto facendo la raccolta dei CD originali di ligabue.. ora che sono scesi di prezzo.. e per scesi intendo ch ei primi li trovi cmq in special price a 12 euro..

    secondo me dovrebbero provare..

  6. #5
    obo
    .
    35 anni
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    poi c'è da dire che spesso tante canzoni (ma stesso discorso per i film ecc..) in commercio non si trovano più e quindi internet è l'unica soluzione.

  7. #6
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    ma infatti molti cd cartoni e film vecchi non s trovano, internet è l'unica

    io sto iniziando a comprare cd ma se li trovo a prezzi modici...
    ne ho molti pagati € 4.99... se proprio devo ne spendo anche € 12...

    non vincerete mai

  8. #7
    Redhead Pride Lantis
    Uomo 40 anni da Estero
    Iscrizione: 21/10/2004
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    scusate...ma il murale su blockbuster è alquanto stupendo

  9. #8
    Sempre più FdT
    Uomo 55 anni da Firenze
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    Piaciuto: 5 volte

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    il problena non è se le major cambiano strategia, la vera questione è ridiscutere i diritti d'autore, il legittimo profitto, e tutte queste cose, che in senso lato saranno anche giuste, ma se uno va a vedere meglio, si accorge che servono solo ad un pugno di persone ha vivere di rendita

  10. #9
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    la riaa, siae ecc... proprio non la vogliono capire eh.. finchè un cd costa 30€ e fa cagare nessuno mai se lo compra.
    io i cd belli li compro (e ultimamente non ci sono più cd belli), però ormai quando ci sono sconti/offerte perchè non posso andare avanti a spendere 30€ al mese per ascoltarmi della musica.

    ma tanto questa battaglia le case discografiche la perderanno, ormai anche gli artisti si sono resi conto che contro internet non possono far molto e quindi agevolano chi vuole scaricare mp3 pagando regolarmente.
    Esattamente

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