Il presepe è ormai diventato oggetto di sfoggio, durante il periodo Natalizio. Immaginiamo di cancellare il consumismo dalle nostre menti. Dedichiamoci alla pura essenza del Presepe. Concentriamoci sul suo messaggio iniziale. Facciamo un salto nel Presepe. Un Presepe autentico, reale, che ci renda partecipi e ci motivi a dare sempre il meglio di noi stessi, per rispetto di quel Bambino. Per rispetto del nostro Dio.



Un presepe vivente noi ce lo immaginiamo come l’interpretazione della scena autentica della venuta di Cristo. Il Presepe si presenta più articolato rispetto all’antica realtà perché il nostro presepe è più ricco di oggetti, decorazioni e personaggi aggiunti, poi, con il trascorrere del tempo per dare quel grande effetto che oggi è presente nelle nostre case.
Una tenera erbetta, fatta di muschio ricoperto di brina luccicante, risale per il pendio e ricopre sassi dorati e terreni un tempo inariditi dal sole. Via via che ci avviciniamo alla capanna i sassi muschiati lasciano spazio ad un vegetazione fitta e rigogliosa. Le lunghe fronde di alcune palme mature fanno da sfondo al nostro scenario e una soffice neve leggera ricopre il tutto, sciogliendosi quasi ad un minimo tocco.
I pastori, ricoperti di polvere e di stanchezza, non possono fare a meno di andare a dare un’occhiata al Bambino. Nei loro volti bianchi e segnati da mille sofferenze si riflettono i loro animi puri che, con estrema dolcezza adoreranno il Cristo. Lentamente, sorretti da quei loro bastoni ricoperti di fatica e di lavoro, gregge al seguito, giungono lentamente alla capanna, diffondendo per la valle un piacevole brusìo sottomesso.
Il cielo è colmo di angeli, creature mandate da Dio e venute in terra per adorare Gesù. I loro canti melodiosi salgono fino alle stelle ed echeggiano nella volta celeste. Muovono con estrema dolcezza le ali dorate, posando sguardi gioiosi sulla scena e movimentando i boccoli dorati, splendide cornici di quei volti così fiabeschi.
Lungo la strada polverosa, viandanti e zampognari chiacchierano allegramente, diretti verso la piccola capanna. Tantissimi altri personaggi arricchiscono la scena, tutte piccole parti di quel grande quadro divino.
Una calma profonda avvolge il tutto. Sorrisi e risate rallegrano l’atmosfera.
Più su, una stella luminosa brilla alta nel cielo. Essa è la guida perfetta di tanti che seguiranno la sua scia per giungere al Cristo.
Ecco ci siamo. Siamo arrivate. La scena che ci si presenta davanti ci lascia senza fiato. La capanna stessa emana una luce calda e dorata. Una gioia immensa ci pervade.
La giovane Vergine è china sul suo piccolo. Boccoli color ebano cadono morbidi sulle sue spalle. L’azzurro mantello che la avvolge si gonfia e sventola da solo, nonostante non tiri un alito di vento. Suoni dolci, luci soffuse, profumi. San Giuseppe emana un’incredibile aurea di saggezza. La sua postura austera e dolce, allo stesso tempo, è la cornice perfetta per il suo viso animato dalla gioia e dalla calma. Il piccolo Cristo agita le braccia nella sua mangiatoia. La sua pelle morbida e bianca è straordinariamente calda.
Tutto merito del bue e dell’asinello. I due animali stanno inginocchiati al suolo in un profondo inchino, mentre con il loro alito caldo e pulito donano calore come possono al piccolo Re.
Piccole capre si avvicinano. Ora sono giunti anche i pastori. Con grande rispetto e devozione si inchinano e offrono i loro umili doni, frutto di tanti sacrifici. Una stella brilla in cielo. Piccoli rumorini vengono dal gregge. E dolci luci e suoni e felicità dal Presepe giungono a noi, ci trasmettono gioia e ci rendono migliori.
Noi lo abbiamo capito il vero significato del Natale. Ci auguriamo che almeno in questo giorno non si parli di violenze, malattie, assassinii, rapimenti, suicidi.
Il nostro augurio va a tutto il mondo. Va a tutta quella povera gente che soffre e a coloro che non hanno un tetto. Alle donne straziate, ai bambini poveri. Ai ragazzi smarriti e plagiati dalle droghe. A coloro che hanno perso la fiducia in sé stessi e nei propri cari. Che il nostro augurio arrivi anche a tutti quei bambini rapiti, ma più di tutti a i loro rapitori. Ci auguriamo che capiscano davvero di aver sbagliato e che si pentano dell’azione commessa, riconsegnando alle loro famiglie quelle vittime innocenti. Auguri a coloro che a Natale perdonano. Che promuovono la pace e la solidarietà.
E auguri a te, lettore, che questo Natale ti porti la pace e che infonda gioia e coraggio nel tuo cuore e in quello delle persone che ami.
Il Natale è un Festa meravigliosa. Auguri!