La cinghia l’ho tirata e tirata; poi mi si è rivolta alla Lega Italiana per la Protezione delle Cinghie.
Facchini in giro non se ne trova: il lunario mi tocca sbarcarlo da solo.
Allora ho accettato di fare il Gesù Bambino nel presepio morente di Brumano, Valle Imagna (Bg). Per tirare i turisti in un paesino fuori dalle rotte dei Viaggi dell’Elefante, la Pro Loco ha messo su un presepio di malati terminali. L’afflusso c’è, perché i parenti corrono e ogni anno cambiano i protagonisti.
Il peggio è trovare il bue e l’asinello terminali.
Io sto bene, grazie; e mi tocco pure. Mi hanno preso perché gli avevano detto che sono un morto di fame. L’idea di lavorare in una mangiatoia già mi fa venire l’acquolina.
La compagnia non è di quelle tristi: è un bel giro di burloni, battute che ti fanno morire dal ridere. Tipo se uno muore durante le prove, si fa uno spuntino, approfittando che si è spento il terminale.
C’è anche la satira politica: quelli mori di capelli gli facciamo fare i portavoce, perché sono mori-Bondi. Bisogna dirla sottovoce, se no Forza Italia ti sega i fondi. Sarebbe un peccato far morire il presepio morente per colpa di Bondi.
Mi hanno preso dopo la selezione: il parroco diceva che per far recitare uno mezzo nudo a dicembre ci vuole del pelo sullo stomaco. Ce l’ho.
C’è di bello che mi tengono su a vin brulè e dopo mi cantano a squarciagola: “O bambino mio di vino!”. ‘Squarciagola’ fa venire in mente Jack lo Squartatore, ma qui è meno tragica: ci sono soltanto dei laringectomizzati.
Trinca e trinca mi puzza un po’ il fiato, ma mai come quello del bue e dell’asino, che li impasticcano a chilate per tenerli in piedi anche se stanno sdraiati. Per sentire meno mi metto i tappi nelle orecchie, però mi fanno massa col cerume e quando li tiro fuori vedo le stelle. In sé sarei anche in tema.
C’ho già la battuta pronta per far morire dal ridere i miei compagni di recita: gli dico che la faccio io, la massa di mezzanotte. Una massa da requiem.
Forse vien su a trovarci il sindaco di Shangai: Brumano ha 150 abitanti scarsi, allora per far pace hanno fatto il gemellaggio con un paese grosso della Cina. La Lega non voleva, perché sono rossi anche se sono gialli e fanno la concorrenza sleale. Dopo hanno detto va bene, ma no che vengono qui a venderci gli accendini fatti su come il Mao o come il Bertinotti. I cinesi non hanno fatto storie; vogliono solo vendere gli involtini plimavela insieme alla billa cinese blulè. Qualcosa bisogna lasciargli fare.
Siccome vengono su i cinesi, hanno fatto sapere che arrivano anche quelli del P.C.I.-M.L. di San Vito Lo Cascio (Tp); insistono a voler cantare ‘Per i morti di Reggio Emilia’ ma a noi ci pare macabro.
Il consigliere della Lega non voleva e ha detto che sono anche ignoranti come i carabinieri terroni, perché si mette prima il nome e poi il cognome: Emilia Reggio. Ma insomma, è tutto a fin di bene: l’importante è che non muoiono le tradizioni popolari.
Abbiamo invitato anche la Arcuri, perchè fa risuscitare i morti. Se mi salta addosso e mi bacia in quanto Gesù Bambino, non la denuncio per pedofilia.
La capanna ci abbiamo messo il numero civico 47.