Originariamente inviata da
Ezio Marò
Noi tutti sappiamo che cosa sia “forza chiara” cioè un filmato messo in rete contro la volontà di chi ne era soggetto. Dopo molti anni dalla sua comparsa credo sia doveroso compiere un astrazione dal fatto concreto e porre l’attenzione su ciò che rappresenta in generale “forza chiara”: un potere intrinseco del web che noi non siamo in grado di controllare, quasi fosse un primigenio anelito di quell’intelligenza artificiale che ha ispirato molti film fantascientifici come ad es. Matrix.
Come si manifesta questo potere? Qualcuno decide di mettere in rete un filmato, un immagine, uno scritto, un opinione politica, o anche dei semplici dati personali per iscriversi ad una chat o al sito in voga ed ecco che per una serie di meccanismi incontrollabili da parte di ciascuno, quella parte della sua identità sfugge al suo controllo e diventa proprietà di tutti e di nessuno e tutti ne possono disporre a loro piacimento, se vogliono. Questo avviene in pratica per le immagini, attraverso il peer to peer, e per i dati personali attraverso le banche dati dei siti cui ci iscriviamo che come è noto vengono scambiate, cedute, mostrate a nostra insaputa secondo i termini di contratto e le liberatorie che noi avalliamo nelle registrazioni senza (per lo meno è il mio caso) neanche leggere.
La prova lampante che questi scambi, vendite, esistano è la variegata pubblicità che ci arriva via e-mail segno che qualcuno possiede il nostro indirizzo di posta elettronica, un’ altra prova è che questa pubblicità tende curiosamente a riguardare i nostri principali interessi, es. io mi sono iscritto ad una bacheca annunci per trovare un chitarrista per la mia band, mesi più tardi mi è arrivata molta pubblicità in posta di strumenti musicali, anche dall’ america e dal giappone!
Ovviamente il problema non è l’invadenza pubblicitaria ma la mia identità. Tutto questo materiale che vaga in giro per il web se venisse filtrato da un grande motore di ricerca, potrebbe creare un simulacro di chi sono io e di cosa ho fatto nella mia vita senza che le mie obiezioni, i miei cambiamenti rispetto a quelle rappresentazioni possano avere voce in capitolo.
In effetti, non c’è bisogno neanche di un super-motore di ricerca in quanto potrebbe essere sufficiente digitare il mio nome e cognome od un mio noto nome d’arte in diversi motori per avere una biografia saliente della mia persona se ciò che mi riguarda è stato messo sul web, e quello sarei io per tutti e quello che è peggio fisso, immutabile, immodificabile persino dopo la mia morte. E’ questa la “forzachiara” del web, un potere intrinseco ed autonomo della rete distinto dalle singole volontà degli utenti, una forza in grado di condizionare in molti modi le nostre esistenze: chi fra 10, 20 anni potrà dirsi sicuro di non essere finito in qualche filmato divertente su you tube? Chi potrà impedire ai nostri futuri datori di lavoro di andarsi a documentare sul web per sapere chi siamo?
E se abbiamo partecipato ad un corteo antiproibizionista? E se una notte ci siamo ubriacati? E se abbiamo partecipato ad un dibattito in un forum anarchico? E se siamo stati ripresi in atteggiamenti imbarazzanti, in una via o a scuola o in un autobus?
L’aspetto più incredibile di questa vicenda, rimane senza dubbio il fatto che tutto ciò che va nel web vi rimane per sempre, anche dopo la nostra morte non esiste un server centrale in grado di rimuovere ciò che non è aggiornato, di sostituire, di rettificare: le informazioni sul web stratificano, sedimentano, tant’è che si possono trovare di già blogs, forum, siti aperti e mai chiusi con informazioni, opinioni, commenti che risalgono ad anni fa.
Il sistema del libero scambio di qualunque documento tra gli utenti innesca una catena di Sant’ Antonio che non avrà mai fine e rappresenta il pericolo più grande, poichè può portare quelle informazioni nelle mani sbagliate e questo è il principale rischio che a parer mio, stiamo correndo inconsapevolmente un po’ tutti noi internauti, in quanto in internet non ci sono regole e quelle poche che ci sono si applicano con molta difficoltà.
Credete come me che questo problema sia reale? Ci sono eventualmente antidoti possibili?