La leader dell'opposizione morta in ospedale dopo essere stata colpita durante un comizio. Altre 15 vittime
ISLAMABAD - Uccisa durante un comizio pre-elettorale, a pochi giorni dal voto dell'8 gennaio. Benazir Bhutto, leader dell'opposizione pachistana, è morta in un attentato suicida avvenuto a Rawalpindi. Nell'attacco hanno perso la vita almeno altre 15 persone. Secondo le prime ricostruzioni, ancora un po' confuse, un kamikaze ha centrato la leader politica alla testa con un colpo di arma da fuoco prima di farsi saltare in aria. Secondo la televisione di stato pachistana, invece, l'ex premier è stata uccisa da un cecchino che le ha sparato alla nuca. Alla notizia della morte di Benazir Bhutto si sono registrati scontri e manifestazioni di protesta in tutto il Pakistan, mentre alcuni dei principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda. Il presidente, Pervez Musharraf, ha rivolto un appello alla calma e ha convocato una riunione d'emergenza con i principali funzionari del governo (secondo la televisione del Qatar 'al Jazeera', è stato dichiarato lo stato di massima allerta in tutto il Paese).
FERITA AL COLLO - In un primo momento, subito dopo l'attentato, era sembrato che la Bhutto fosse rimasta illesa, così come era successo lo scorso ottobre a Karachi. Poco dopo, però, il marito ha reso noto che la leader politica era stata ferita gravemente al collo (probabilmente colpita da un proiettile). Alcuni minuti dopo, la notizia del decesso. E proprio il marito della Bhutto ha lanciato un'accusa esplicita: «È opera del governo» ha affermato Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan.
AL QAEDA - L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda. Secondo quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico da una località sconosciuta con AKI-Adnkronos International, è stato il numero due della rete terroristica, Ayman Al Zawahiri, a ordinare l'uccisione della Bhutto. «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani», ha detto lo sceicco. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.
DISORDINI - Dopo la notizia dell'uccisione della Bhutto, si sono verificati incidenti in diverse località pachistane. Migliaia di sostenitori del Partito del popolo (Ppp) dell'ex premier si sono diretti verso l'ospedale di Rawalpindi. I sostenitori della Bhutto hanno attaccato anche la polizia, tirando sassi contro gli agenti. Fuori dall'ospedale di Rawalpindi i 'fedelissimi' della Bhutto hanno iniziato a intonare slogan contro il presidente pakistano Pervez Musharraf. Alcuni sostenitori dell'ex premier avrebbero anche infranto i vetri dell'entrata del pronto soccorso. A Karachi, città natale della Bhutto, i sostenitori del Ppp hanno occupato le strade della città, incendiato copertoni e lanciato sassi contro le automobili. E la polizia ha usato gas lacrimogeni e manganelli per disperdere una folla inferocita riunitasi spontaneamente a Peshawar.
L'APPELLO DI MUSHARRAF - Il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha rivolto un appello alla pace. Condannando l'attentato, Musharraf ha anche chiesto al popolo di mantenere la calma per affrontare questa tragedia e «continuare a combattere contro il terrorismo».
- MULTIMEDIA
- Audio - «Assassinio per far saltare il piano americano»
- Video 1 - Le immagini dell'attacco
- Video 2 -Il ritorno in patria dopo l'esilio
- Video 3 - Chi era Benazir Bhutto
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