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Morta Oriana Fallaci

  1. #21
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da s@ve

    Il tuo esempio di morte dignitosa m'è venuto in mente mentre postavo quello di Sacco; invece sono d'accordo sul fatto che ci sia stata dignità; col ripensamento che ho avuto però con l'ultimo intervento (non avevo ancora letto il tuo), forse alla fine son tutte vite dignitose e non morti dignitose.



    Del Quattrocchi quel che obietto è l'uso strumentale che s'è fatto di quella morte, così strumentale da far dubitare che fosse realmente andata così.
    Questo è un altro possibile spunto di riflessione, però a quanto pare sul resto siamo d'accordo, capito

  2. #22
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da darkness_creature

    Questo è un altro possibile spunto di riflessione, però a quanto pare sul resto siamo d'accordo, capito

    Domenica allora piove o, meglio, visto che è brutto già oggi, succede qualcos'altro di insolito...

    ...va a finire che l'Inter vince!!

    Per salvarmi dall'OT do un cenno all'opera più importante della Fallaci, del 1975: Lettera a un bambino mai nato.


    Scritto nel 1975 in seguito alla perdita di un figlio, Lettera ad un bambino mai nato è un libro di non più di cento pagine, in cui Oriana Fallaci riesce a condensare il travaglio di una donna di fronte ad una maternità inaspettata. È un libro complesso, del quale il titolo suggerisce solo l'epilogo drammatico. Il lettore può esserne ingannato, e aspettarsi fin dalle prime pagine di assistere allo sfogo femminista di chi vuole far valere e imporre una posizione. In realtà non è così. Il libro ha il pregio di trattare un tema spinoso come quello dell'aborto lasciandolo però sullo sfondo, facendo emergere, invece, il tema centrale della maternità, che si snoda attraverso il dialogo di una donna con il bimbo che porta in grembo.


    Seguendo questo filo conduttore, come fosse un cordone ombelicale, si ricostruisce la vita, le paure e le gioie di una donna, senza un volto e un nome preciso, incarnazione dei sentimenti di chi come lei ha dovuto affrontare la scelta di essere madre. Accettare questo ruolo non è semplice. Per una donna sola la scoperta di portare in grembo un figlio può essere un ostacolo. È così anche per la protagonista, che inizia un estenuante e doloroso monologo con il figlio — e soprattutto con se stessa — alla ricerca di una risposta.

    È così che si scontra con la propria mente e soprattutto con il proprio cuore, che da subito la obbliga ad una scelta: accettare un figlio e impegnarsi a crescere con lui. Tra i due si instaura un legame particolare: da un lato ci sono affetto, amore, complicità, e dall'altro i litigi, contrasti e rimpianti di due esseri distinti ma uniti in un'unica persona. Ecco quindi la donna che si scopre madre nel seguire con la mente ogni minuscolo cambiamento del proprio ventre e del figlio, come per rendersi conto appieno della scelta fatta. Poi, subito dopo, la paura e la richiesta d'aiuto per continuare a scegliere la vita alla morte: «Come faccio a sapere che non sarebbe giusto buttarti via? […] darei tanto bambino perché tu mi aiutassi con un cenno, un indizio». E il bimbo sceglie: non verrà mai al mondo, lasciando che il rimorso e l'angoscia portino inconsapevolmente la madre a seguire un destino altrettanto crudele, rinunciare alla propria esistenza.

    Durante gli interminabili dialoghi, Oriana Fallaci riesce a fare emergere la paura di una donna di fronte alla propria vita e alla società. Attraverso altri protagonisti della sua vicenda, la realtà quotidiana viene sminuzzata e rivissuta attraverso l'ostilità del medico, la vigliaccheria del padre del bimbo, il femminismo dell'amica, la comprensione dei genitori, il sostegno della dottoressa, e la superficialità del datore di lavoro. Un intero mondo con cui confrontarsi. Ogni personaggio incarna un pezzetto di una verità mai univoca, che non esita a minare la certezza della scelta iniziale e a insinuare il dubbio.

    Nel libro emerge così anche il filone etico. Un'interminabile sequenza di domande che la protagonista ossessivamente pone a se stessa: a quale scopo soffrire? Perché il diritto all'esistenza di un essere appena abbozzato deve prevalere su chi è già vita? E ancora, quando la vita è vita? Il libro di Oriana Fallaci non prende mai posizione ed è questo il suo miglior pregio. Pur anticipato dal titolo, l'attesa dell'esito finale crea suspense grazie alla capacità della scrittrice di affrontare un tema moderno e scottante senza imporre una chiave di lettura. Anzi, nel finale, la scrittrice sembra volere interrogare proprio il lettore.

    Il nodo del libro infatti è il processo che la donna, dopo avere perso per sempre il figlio, si trova ad affrontare attraverso un sogno allucinato. Si trova proiettata all'interno di un tribunale, dietro le sbarre di una gabbia, mentre la propria coscienza viene processata. Tra i giudici, i sette protagonisti della sua vita e il figlio, ormai adulto. È allora che le posizioni si ribaltano: è quest'ultimo adesso ad avere tra le mani la vita della madre e a dovere emettere la sentenza.

  3. #23
    Angelique
    Utente bannato

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    esattamente quello che pensai quando si suicidò cecilia gatto trocchi...una in meno.

    non vedo che differenza ci fosse tra le due,entrambe pronte a sparare a zero su tutto e tutti senza un minimo di capacità critica e oggettività

  4. #24
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    La morte di Carlo Zima, uno dei miei personaggi preferiti, è stata dignitosa?


    Carlo Zima, soldato della I° guerra mondiale, fu catturato dagli asburgici. Uno di essi lo cosparse di acqua ragia e accese un cerino, lanciandoglielo contro. Carlo Zima, in preda alle fiamme, si lanciò contro il suo assassino e lo abbracciò forte, cosicché morirono insieme.



    Quando la vendetta diventa dignità!

  5. #25
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da Angelique
    esattamente quello che pensai quando si suicidò cecilia gatto trocchi...una in meno.

    non vedo che differenza ci fosse tra le due,entrambe pronte a sparare a zero su tutto e tutti senza un minimo di capacità critica e oggettività
    E' su te e altri come te che l'Islam conta.....sa che ce ne sono tanti....e che molti di questi sono al governo.....

  6. #26
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
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    Quote Originariamente inviata da DKNY
    Io invece (pur non essendo sempre daccordo col suo pensiero) apprezzavo i suoi toni forti e rudi. Le sue polmiche ti portano riflettere anche a lungo.

    Riposa in pace.
    anche io apprezzavo i suoi toni forti e duri, credo che a volte siano necessari!

  7. #27
    Matricola FdT
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    Quote Originariamente inviata da Angelique
    esattamente quello che pensai quando si suicidò cecilia gatto trocchi...una in meno.

    non vedo che differenza ci fosse tra le due,entrambe pronte a sparare a zero su tutto e tutti senza un minimo di capacità critica e oggettività
    Penso invece che avesse le palle per dire cose che molti pensano ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dire o scrivere, come dell'attacco che da qualche anno a questa parte l'islam stà portando al mondo occidentale.

  8. #28
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da s@ve
    La morte di Carlo Zima, uno dei miei personaggi preferiti, è stata dignitosa?


    Carlo Zima, soldato della I° guerra mondiale, fu catturato dagli asburgici. Uno di essi lo cosparse di acqua ragia e accese un cerino, lanciandoglielo contro. Carlo Zima, in preda alle fiamme, si lanciò contro il suo assassino e lo abbracciò forte, cosicché morirono insieme.

    Quando la vendetta diventa dignità!
    Questa non è semplicemente una morte dignitosa, è una morte da vero eroe! E parlo sul serio!

  9. #29
    Angelique
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da Astor12

    Penso invece che avesse le palle per dire cose che molti pensano ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dire o scrivere, come dell'attacco che da qualche anno a questa parte l'islam stà portando al mondo occidentale.
    niente da dire sui metodi,sono gli estremismi che non mi sono mai piaciuti

  10. #30
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da Astor12

    Penso invece che avesse le palle per dire cose che molti pensano ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dire o scrivere, come dell'attacco che da qualche anno a questa parte l'islam stà portando al mondo occidentale.
    La penso esattamente allo stesso modo

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