Tornano le tensioni in Medio Oriente contro gli Stati Uniti. In Egitto al Cairo è finita sott’attacco l’ambasciata Usa, mentre in Libia a Bengasi un cittadino americano è rimasto ucciso negli scontri contro il consolato degli Stati Uniti. La miccia che ha innescato proteste feroci contro gli americani è un presunto film sulla vita di Maometto, in lavorazione negli Stati Uniti e finanziato in parte da cristiani copti espatriati.
(per leggere l'articolo: http://www3.lastampa.it/esteri/sezio...o/lstp/468226/)
Allora, al di là delle solite considerazioni note e stranote (fondamentalismo islamico violento, sacrosanto diritto di ciascuno di dire come la pensa e solite menate), quello che mi e vi chiedo è: sappiamo tutti quanto gli islamici si irrobosiscano quando gli toccano il profeta, no? Abbiamo ancora ben in mente il genio Calderoli e quanto è costata quella vicenda? E' proprio necessario permettere ad un fondamentalista cristiano egiziano che vive al riparo delle mura USA di blaterare il suo odio islamico e procristiano?
Per me, senza ipocrisia, no. Fosse qualcosa di narrativo ok. Ma una propaganda cristiana contro l'Islam... no, la trovo paradossale.
Tanto comodo farla in suolo americano. Caro regista, vai al Cairo a girare la tua pellicola, difendi così le tue idee e attua quel martirio che i tuoi cristiani (non solo gli islamici) hanno lungamente professato.
In ultimo, ottima idea inimicarsi l'Egitto, uno dei pochi paesi "amici" dell'occidente. Geniale davvero.
Religione? Another epic fail