Ma che diritto hanno i poliziotti a picchiare i detenuti?! Mica è stata stuprata la loro figlia, o mica è stato picchiato il loro figlio disabile! Che stiano al loro posto!
Ma che diritto hanno i poliziotti a picchiare i detenuti?! Mica è stata stuprata la loro figlia, o mica è stato picchiato il loro figlio disabile! Che stiano al loro posto!
No, le cose stanno diversamente. Se io so che in carcere mi torturano non mi faccio prendere vivo, e non ci penserei 2 volte ad uccidere per non lasciare tracce, e poi uccidere per non farmi prendere.... Il carcere oggi giorno in un certo modo "va incontro" ai criminali, altrimenti si torna al far west...
Gli abusi di potere in qualsiasi campo mi fanno troppo schifo.
E non li condivido nemmeno se destinati a detenuti che si sono macchiati di crimini gravi.
Ma tutti parlano da garantisti a detenuti che si sono macchiati di crimini odiosi ed efferati, non come il povero Cucchi vittima di gente repressa che lo hanno ammazzato perchè gli giravano le balle quella sera.
Ma qualcuno di voi garantista ha mai subito un crimine efferato o parlato con chi l'ha subito?
Sono d'accordo che il motto "occhio per occhio" non porti da nessuna parte e come lo completava Gandhi dicendo "rende il mondo cieco" ma esiste un limite passato il quale non si torna indietro e ne deve essere consapevole chi ne ha intenzione; se la punizione non è dura, durissima per certi soggetti allora non c'è nessuna possibilità di frenarli e frenare emuli; il mostro del Circeo che ha beneficiato del permesso premio ha stuprato e ucciso madre e figlia adolescente di un suo compagno di cella che l'aveva ospitato a casa, certe persone non possono e non devono essere reintegrate nella società, o le si lascia marcire in galera a regime duro (niente botte e soprusi, regime di carcere duro però) o le si sbatte ai lavori forzati dalla mattina alla sera e tutta la loro "energia" la impieghiamo diversamente.
Rispondendo a Unoqualunque dico: dico hai ragione, ma questa sarebbe una regola non scritta, una come tante del carcere, sai che c'è e non sai se ti tocca, è un buon deterrente per i piccoli pesci e per chi viene preso è una "grana" in più che gli toglie il sonno e lo fiacca psicologicamente, è già un modo per scontare in modo meno ovattato una condanna.
Ma se anche per un semplice 41 bis (regime di carcere duro per mafiosi) si lamentano e hanno fatto attentati per sottrarvisi, allora mandiamoli in albergo, costa meno, pasti a letto... se "hanno" le palle per fare certi crimini che le abbiano per subirne le conseguenze; se la stragrande maggioranza di noi si sveglia la mattina e fa il proprio dovere di persona civile anche in mezzo ad enormi difficoltà e problemi e non di pone di delinquere non è per paura della pena, ma è per rispetto verso gli altri e per senso del dovere, per avere una vita comune il più possibile civile.
Le sevizie in carcere sono quasi sempre L'UNICA pena severa che qui in Italia si riesce ad ottenere...
E mi dispiace ma se queste ultime vengono rivolte a stupratori, pluri-omicidi, boss mafiosi e altra gentaglia del genere, nonostante faccia qualche sforzo (forse...) non riesco proprio a dispiacermene, anzi.
Non sempre la giustizia inteso in senso alto arriva sfruttando la legge, a volte serve aggirarla o ignorarla.
Nessuno dice che non debbano pagarne le conseguenze, ma tra queste non è contemplato il maltrattamento, altrimenti la "civiltà" di cui tanto parli vale solo a metà.
Non è rispondendo con la stessa moneta che risolvi il problema.
A me la legge del taglione piace tanto, ma visto che nel nostro paese non è prevista provo solo schifo per chi si permette il lusso di seviziare le persone, anche se sono criminali della peggior specie. Sono in carcere, privati della loro libertà, mi sembra già abbastanza.
Però la legge del taglione continua a piacermi tanto.