Una persona che viene in Italia non è prima di tutto un "non italiano", è prima di tutto un essere umano e come tale che cerca un lavoro come lo cercano tante persone italiane. Se si vuole parlare di integrazione non si può pretendere che l'immigrato si matta a 90° e l'italiano non faccia na mazza per accettarlo. Così come non è accettabile il contrario.
E loro non si devono adattare a noi come che se nella loro cultura ci fosse qualcosa di sbagliato, e la nostra fosse l'unica realtà accettabile. Prima capiamo questo concetto, poi utilizziamo il termine integrazione.
Non è questione di giusto o sbagliato, è questione di compatibilità. Chi viene qui non può avere e mantenere usanze che siano completamente estranee rispetto a quella che è la nostra cultura...che gli piaccia o no non è giusto. Se io vado a casa di Tizio, mi adatto ai suoi comportamenti o PER LO MENO faccio in modo da adottare comportamenti che a Tizio non diano fastidio.
Ecco, loro hanno il DOVERE di fare lo stesso qui così come noi abbiamo il DOVERE di farlo quando andiamo in altri Paesi. Nulla più ma soprattutto nulla meno...
Si, certo. Tu sei mai andato a vivere in India per necessità? O in Cina? O in qualunque altro stato?
Sono proprio certa che noi italiani cambieremmo la nostra cultura nel giro di qualche mese e ci adatteremo alle usanze del posto.
Ma stiamo scherzando o siamo seri?
Io non mi adatto alla cucina che non sia quella di casa mia, figurati se mi adatto in qualche anno in uno stato estero con una cultura diversa dalla mia.
Ma non è questione di adattarsi o meno, qui non si sta parlando di questo, qui si dovrebbe parlare di tolleranza. Non mascherarla con cultura ed usanze diverse dicendo che è questa la motivazione.
Io sono favorevole ad una strategia di allineamento a livello europeo, anche se mi rendo conto che è difficoltoso visto che restiamo perennemente in bilico su tematiche prioritarie. Credo che non esistano delle ricette di integrazione prestabilite, ma senz'altro il Lavoro è una chiave che può essere sfruttata e può aiutare - se la persona/famiglia lo vuole - ad investire su altri beni (la casa, che non tutti i Rom considerano Prioritaria). Secondo me un intervento di concessione a 360 gradi rischia di essere troppo invasivo per loro, così come rischia di scatenare le reazioni dell'italiano medio (A loro si e a Noi niente). Se magari si spiegasse che determinati fondi europei sono destinati all'integrazione capillare di determinate categorie sarebbe meglio, ma non conviene pubblicizzare troppo lo stanziamento delle risorse. Molto meglio lasciar credere che son tutti nullafacenti e mangiapane a tradimento.
Ragazzi, non possiamo equiparare i clan rom ai clan di altre etnie presenti sul territorio italiano...rom e sinti sono un caso totalmente a parte. Nordafricani e slavi non hanno il nomadismo nel sangue come invece ce l'hanno gli zingari, che oltretutto sono dediti ad accattonaggio, furto, scippo e elemosina insistente più di quanto lo siano gli altri.
Provvedimenti che possono andar bene FORSE per altri, verso di loro sono molto meno utili, per via della loro cultura assolutamente incompatibile con la nostra.
@Annie Lennox, se la tua cultura è in CONTRASTO, e sottolineo IN CONTRASTO e non semplicemente differente, dalle usanze e dalla cultura del Paese in cui ti stabilisci, spetta a te ospite smussare questi comportamenti, non spetta al Paese adattarsi a te.
Ma io con "smussare" o meglio debellare certi comportamenti come l'accattonaggio, l'elemosina insistente e il nomadismo, il delinquere, sono completamente d'accordo con te, penso che non ci sia nemmeno da discuterne eh..e l'ho precisato anche in post precendeti.
Anche a me queste cose danno fastidio e sono in contrasto con la cultura italiana, anche se trovo che i senzatetto esistono anche qui, ma nessuno, guarda un po', ha mai sollevato questioni del genere per quanto riguarda il loro modo di vivere. Io credo fermamente che ci siano delle incoerenze di giudizio per quanto riguarda gli stessi comportamenti, o comportamenti simili, riguardo persone con nazionalità diversa. Ma alla fine il mondo è bello perchè è vario.
E non sto difendendo i rom in questo momento, difendo il concetto di integrazione usato alla cazzo di cane..
Senza aver nulla contro di loro, devo dire che sono i primi a non volersi integrare...Inutile dare soldi che poi andranno spesi in ferrari e collane d'oro da 1 chilo, invece di cercare di migliorare la loro situazione generale, che a loro sta piu che bene...
Ma chi gli impedisce di trovarsi un lavoro, comprarsi una casa e mandare i figli a scuola? Se non lo fanno è perché non vogliono. Capisco rispettare la loro cultura etc etc, ma l'istruzione è obbligatoria e di sicuro non vivono in maniera legale se non lavorano.
Molti sono anche piuttosto benestanti ormai, anche se nessuno li assumesse, potrebbero benissimo aprire una piccola attività imprenditoriale come fanno gli altri stranieri.
In quanto a rimandarli nel loro paese...sbaglio o alcuni sono italiani da svariate generazioni? Vogliamo mandarli in India o qualsiasi altro posto da cui vengono?
Quando la smetteranno di delinquere, guidare ubriachi ecc ecc ecc... allora forse li potrò considerare. ditemi che lo fanno pure gli italiani. lo so già.
ma i rom secondo me stanno bene cosi come sono, anche per loro scelta.