Barista in coma, colpito con un pugn o
per un bicchiere d'acqua
L'uomo, di 65 anni, aggredito dallo zio di un ragazzino tredicenne con cui aveva avuto un diverbio
MESSINA – Tutto per un bicchiere d’acqua. Un uomo di 65 anni, titolare di un bar di Messina, è ricoverato in coma per una grave emorragia cerebrale dopo essere stato colpito con un pugno al volto al termine di una lite nata per futili motivi. Venerdì un ragazzino di 13 anni era entrato nel bar chiedendo un bicchiere d’acqua. Ad una smorfia del titolare del locale, che comunque lo aveva accontentato, il ragazzino avrebbe reagito buttandogli l’acqua in faccia.
L'AGGRESSIONE - Il giorno dopo il barista lo avrebbe avvicinato e rimproverato sonoramente. A quel punto, ancor più indispettito, il minore è tornato alla carica spalleggiato da uno zio di 40 anni. Sarebbe stato quest’ultimo a colpire il barista che è stramazzato al suolo privo di sensi. Dopo il ricovero in ospedale i medici si sono riservati la prognosi e posto l’uomo in coma farmacologico. I responsabili dell’aggressione sono stati identificati domenica sera ed interrogati negli uffici della Squadra Mobile di Messina. La lite è avvenuta in un bar nella centralissima via Santa Cecilia anche se la polizia non ha ancora voluto fornire l’identità della vittima e dei due aggressori. Il maggiorenne rischia il fermo per lesioni gravi.
Alfio Sciacca