INVESTITO E UCCISO A 16 ANNI
DAL ROMENO UBRIACO
ROMA - Guidava ubriaco in compagnia dei suoi amici, connazionali romeni. E totalmente fuori controllo ha investito e ucciso con la sua auto un 16enne in bicicletta, prima di scappare. È una tragedia che cova tanta rabbia, quella avvenuta ieri sera Nettuno, comune sul litorale vicino la Capitale, quando un romeno di 35 anni, ha falciato un ragazzino prima di darsi alla fuga, senza neanche soccorrerlo. L'uomo, ricercato per alcune ore, si è poi consegnato ai carabinieri sentendosi braccato dai militari. Mattia, la vittima, è stata travolta intorno alle 21.30 mentre percorreva in bicicletta in via dei Frati, vicino casa sua, nei pressi della provinciale Nettuno-Velletri.
Improvvisamente l'auto pirata ha invaso la carreggiata, lo ha investito ed è scappata. Sul posto, dopo l'incidente, sono accorsi il 118 e i carabinieri della stazione locale, ma per il giovane ormai non c'era nulla da fare. Qualche ora dopo il 'piratà era in manette: l'uomo si è recato in caserma assieme ad altri suoi due connazionali di 41 e 37 anni che erano nell'auto con lui al momento dell'incidente. «Non l'ho proprio visto», si è giustificato il romeno 35enne, un operaio incensurato. Il conducente del veicolo, una Ford Mondeo priva di assicurazione, è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
Gli altri due romeni sono stati denunciati per omissione di soccorso. I familiari, ancora in stato di choc, chiedono «certezza della pena», affinchè chi è colpevole paghi davvero. In serata i suoi compagni e i suoi professori della scuola media Giuliano da Sangallo di Nettuno hanno organizzato una veglia di preghiera in chiesa. Molti i giovani presenti, in una silenzio discreto, come le loro lacrime. Il sacerdote nell'omelia ha rivelato che Mattia qualche giorno fa gli aveva chiesto di essere battezzato, dato che non lo era. Al termine un volo di palloncini bianchi dal sagrato, per salutare l'amico scomparso. Il ragazzo frequentava la terza media e questa mattina compagni di classe e professori hanno sospeso momentaneamente l'attività didattica per ricordarlo, ed hanno deciso di dedicare le lezioni alla sicurezza stradale. Ma ieri mattina nell'istituto prevalevano il dolore e la rabbia.
L'episodio ha creato molta preoccupazione: tanti ragazzi della zona percorrono in bicicletta quelle strade semiperiferiche, dove però le auto corrono troppo, fra via Capitan Canducci, via dei Frati, via San Padre Pio. Molte le professoresse in lacrime nel ricordo del loro alunno, come i compagni di classe di Mattia e tanti altri studenti che lo conoscevano. Per mezz'ora la palestra della scuola si è trasformata nel luogo del ricordo di Mattia ma anche delle raccomandazioni ai giovani sui pericoli in cui si pu• incappare sulle strade e sull'attenzione al Codice della strada. «Ogni ragazzo viene a scuola con la sua storia che quotidianamente condivide con noi - hanno detto i docenti - Come comunit… educante,assieme alla nostra dirigente scolastica, siamo profondamente addolorati per aver perso Mattia».
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