Ho capito il tuo ragionamento ma non mi ci ritrovo affatto.Originariamente inviata da Tyler Durden
Non riesco ad augurare la morte ad una persona solo perchè mi sta sulle palle, sarà perchè l'ho conosciuta presto vedendo i miei genitori morire ma non sopporto la leggerezza con cui la si augura a destra e a manca.
Eh ma da psicologa dovresti sapere che ogni persona ha una visione diversa della vita e della morte... e anche se non la si condivide è giusto rispettarla.
ma augurare la morte è una cosa, desiderare che non se ne parli per il fastidio che si prova da quest'ultimo evento è un'altra.
l'augurare la morte mi fa ridere come mi fa ridere qualsiasi cosa che si augura, perchè è una cosa che reputo priva di senso.. una convenzione che si è adottata col tempo.. ti auguro tante belle cose significa che speri che io abbia tante belle cose.. e allora? xD all'atto pratico si traduce in un niente.. è solo una formalità per intrattenere rapporti umani, il comunicare le speranze BUONE.. ovviamente non quelle cattive.. spesso assolutamente false o di circostanza.
ma, sorvolando su questa cosa, senza calarsi in discorsi che c'entrano poco..
il desiderare di non sentir più parlare di una persona è discretamente legittimo.
il chiamare coglione una persona prescinde (mi auguro) dal fatto che questa sia viva o morta, una persona deceduta non sarà un coglione ora che lo è perchè non ce n'è praticamente modo ma poteva esserlo quando era in vita e il fatto che sia morta non ne attenua il giudizio
I casi son 2: o hanno usato la salma per le messe nere (probabile, visto che non hanno chiesto un riscatto) o vogliono resuscitarlo per fargli condurre Sanremo, sperando che grazie a lui quel festival del ***** abbia più successo e ascolti dell'anno scorso.
Eh ma da psicologa dovresti sapere che ogni persona ha una visione diversa della vita e della morte... e anche se non la si condivide è giusto rispettarla.
E chi ti ha detto che non la rispetto?
Ho solo detto che la capisco ma che non mi ci ritrovo.
Poi comunque quì sono una ragazza come tante altre, la psicologa la faccio sul lavoro.
Mi spiace ma difesa d'ufficio di scarsissimo livello..
Uno perchè il commento è tutto tranne "rispetto per i morti",due perchè se anche si ritiene qualcuno un coglione non ci si dovrebbe mettere a fare le uscite da fenomeno quando qualcuno ne ruba/offende/ecc. il cadavere, e non per ipocrisia ma semplicemente per buon senso (e buon gusto).
Considerando poi che si è parlato più che altro dello squallido fatto di cronaca, e che nessuno avrebbe voluto ricordare quella persona perchè gli hanno spaccato la tomba (tutti, lui stesso e familiari, credo avrebbero volentieri evitato questa momentanea "ribalta"), dire che l'aspetto triste della vicenda è che si parla di quel coglione è da.
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Non confuta assolutamente la tesi per la quale se una persona è morta io posso tranquillamente continuare a dire che era un coglione.Mi spiace ma difesa d'ufficio di scarsissimo livello..
Uno perchè il commento è tutto tranne "rispetto per i morti",due perchè se anche si ritiene qualcuno un coglione non ci si dovrebbe mettere a fare le uscite da fenomeno quando qualcuno ne ruba/offende/ecc. il cadavere, e non per ipocrisia ma semplicemente per buon senso (e buon gusto).
Considerando poi che si è parlato più che altro dello squallido fatto di cronaca, e che nessuno avrebbe voluto ricordare quella persona perchè gli hanno spaccato la tomba (tutti, lui stesso e familiari, credo avrebbero volentieri evitato questa momentanea "ribalta"), dire che l'aspetto triste della vicenda è che si parla di quel coglione è da
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O che se una persona è morta dilaniata da cani rabbiosi impazienti di mangiargli gli occhi posso continuare a dire che era un coglione.
Aggiungendo alla ricetta il fatto che uno se ne può sbattere altamente i coglioni di quello che è successo, di cosa prova la famiglia, di tutto il male che c'è nel mondo e via discorrendo può avvenire che l'unica cosa che tocca realmente la suddetta persona è che si debba tornare a parlare di una persona che gli ha bellamente scartavetrato i coglionie di cui pensava di essersi liberato per sempre.
Puoi giudicare l'uscita come vuoi sia chiaro! Ciò non toglie che sia legittima.
Per te è sconcertante, per me è completamente indifferente, per un altro sarà la cosa più giusta che abbia mai sentito.
Se tu dici "tutti gli ebrei dell'olocausto erano degli imbecilli" l'affermazione è stupida per il concetto di fondo che è completamente immotivato (salvo motivazioni valide eh) non di certo perchè sono morti!
Tutto qua.
Non volevo mica dire che visto che il tizio è morto ci si debba tutti disperare o limitarsi ad elogiarlo, sono d'accordo che quella magari è ipocrisia..
Se poi mi dici "secondo me mike era un coglione" io ti posso dire che sono d'accordo o meno, non è un problema, e giustamente la morte non trasforma un coglione in un eroe..
Questo è perfettamente legittimo.
Se però ci si trova di fronte a una situazione di questo tipo, che sarai d'accordo è abbastanza particolare e inusuale, intervenire x dire che "la cosa triste è parlare di quel coglione" mi sembra un'uscita fuori luogo, inutile, irrispettosa e più che altro per fare il super-duro fuori dal coro.
Insomma secondo me era da evitare o cmq da fare in modo diverso, poi vabè è poi uguale non voglio fucilare nessuno.
allora..
c'è da specificare una cosa..
la frase è
"la cosa più triste di questa faccenda[...]"
allora se è sottointeso un "per quel che mi riguarda", ritengo che sia più che plausibile.. alla fine il ragionamento è quello che ho spiegato su, <<mi sta sulle palle, mettono su tutto sto teatrino e devo sentirne parlare anche ora che è morto da due anni, della bara e di lui non me ne frega niente, è questo quello che per me è un dramma>>
se poi si vuole intendere che è la cosa più triste in generale è semplicemente errato, perchè per moltissimi può essere triste il fatto che abbiano privato la sua famiglia del corpo, per altri il fatto che abbiano profanato un luogo religioso, per altri che l'hanno fatto proprio nel giorno in cui saturno è in asse con K-Pax e via discorrendo..
ma dobbiamo arrenderci al fatto che non tutti sono sensibili a ciò che urta la nostra sensibilità e nei limiti del possibile non possiamo parlare sempre tenendo presente ciò che urta la sensibilità di tutti..
Concordo con Tyler.
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