Dice che è stato male interpretato, che non vuole «eliminare i più deboli» e chiede scusa se ha offeso qualcuno. Però l'ha scritto. Su Facebook. «Alla
Rupe Tarpea bisognerebbe tornare, altro che balle. Non c'è più selezione naturale», ha «postato» Joanne Maria Pini, compositore e docente di armonia al Conservatorio di Milano. Interveniva sulle dichiarazioni, poi smentite, dell'assessore all'istruzione di Chieri, Giuseppe Pellegrino, a proposito della necessità di non inserire i bambini disabili nelle scuole. «E se avesse ragione?», ha chiesto Pini in un forum. In tanti gli hanno risposto indignati. Ma lui si difende: «Volevo solo dire la mia. Alla faccia del politically correct».
LA DISCUSSIONE SU FACEBOOK - Domenica sera, quattro chiacchiere su Facebook, si parla della proposta choc di Pellegrino. Il papà di un bambino autistico commenta invocando «un soprassalto di dignità umana e civile» da parte degli utenti del forum. Anche Pini legge e lancia quella che definisce una provocazione: «E se invece fosse una cosa giusta? Già le classi sono troppo disomogenee, oltre che numerose. D'altronde la funzione della scuola oggi non è di infondere conoscenza, ma di standardizzare la testa della gente».
Eugenetica, selezione della razza, diritto alla sopravvivenza. Si apre il dibattito (che la civiltà pensava di aver superato da mezzo secolo). Un partecipante, scandalizzato, interviene: «Cos'è, un disabile non aiuta a "finire il programma"?». Botta e risposta, le frasi di Pini lasciano tutti basiti. Qualcuno gli dice di andare a fare il salumiere («sarebbe una gran fortuna per i tuoi allievi»), qualcuno gli dà del Mengele, gli altri commentano: «Si torna indietro di quarant'anni». Ed è a quel punto che scatta il commento più controverso. Pini chiede: «Indietro? Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare. Stiamo decadendo geneticamente. Ovviamente rispetto singoli dolori e situazioni personali, ma il discorso generale è questo. Oggi una pseudoscienza autoreferenziale senza bussole fa campare organismi che non dovrebbero. Datemi pure del nazista, se volete, cosa che non sono: sono invece una persona che ragiona. Liberamente».
LE REAZIONI - Reazione a catena. Di fronte ai commenti esterrefatti dei partecipanti, Pini non molla: «Prima della didattica viene la genetica, diceva mio padre, maestro elementare». Secondo il docente «stiamo vivendo nel periodo più triste della storia dell'umanità: tutto è contro natura».
Discussione a sette, lunghissima. E una risposta corale: «Professore, taccia». Interviene anche il giornalista e conduttore radiofonico Gianluca Nicoletti, il quale rilancia la questione sul suo blog (
www.gianlucanicoletti.it): «Vorrei sapere quale genere di armonia possa insegnare questo signore ai suoi studenti». Passa un giorno, la notizia rimbalza su Internet. Lui, Pini, si dice amareggiato: «Io razzista? È inconcepibile. Figuriamoci se penso che i disabili debbano essere buttati dalla Rupe Tarpea. Sono stato pesantemente insultato, ma il mio era solo un riferimento al mondo antico, quando i soggetti più deboli soccombevano. Resto però convinto del fatto che a scuola, adesso, siano penalizzati i migliori». È solo un parziale dietrofront. «Ma ho imparato la lezione: d'ora in avanti userò Facebook solo per svago».
«Troppi disabili nelle scuole » «Torniamo alla Rupe Tarpea» - Corriere della Sera