Attenzione mformatteo che la questione che si sta discutendo non è che esista o no il lavoro nero, ma se chi lavora al nero sia o non sia considerabile un "parassita" e quindi sia per questo non meritevole di assistenza sociale, legame con l'argomento del post che si pone il diritto di avere tutti un tetto sotto al quale vivere.
Sembrerebbe che per alcuni tale tetto sia un diritto a meno che non si sia dei parassiti e per questo immeritevoli di riguardi sociali.
Voler chiudere le porte del diritto a un tetto a una persona senza casa perché lavora al nero tacciandolo per questo di esser parassita mi sembra molto riduttivo.
Come ho detto più sopra occorrerebbe analizzare le situazioni una per una e giudicare così le persone e non per categorie.
Un individuo che si presta a fare tutti i lavori che gli vengono proposti, non può essere considerato un parassita, dal momento che svolge una funzione utile per la società e lo fa col massimo impegno. Se poi non paga le tasse è per una falla del sistema non per sua scelta. Qui si fa presto a parlare e ad affermare che un lavoratore al nero potrebbe rifiutare il lavoro nero per una questione di principio, ma 'sta cosa non la discuto nemmeno perché è ridicola. Si sta affermando che il manovale di mia conoscenza dovrebbe lasciare il figlio senza accudimento per non accettare di lavorare senza essere messo in regola. Le responsabilità delle cose che non funzionano diamole per favore a chi veramente le ha, non a chi si trova suo malgrado a pagarne le conseguenze!
Mi sembra invece che esista gente, anche tra chi interviene in questo post, che esalta questo sistema sociale ed economico e se la prende poi con la disonestà dell'altrimenti disoccupato che accetta un lavoro al nero definendolo "parassita": fa ridere!