[QUOTE=Holly;2391380]pirandello?
esatto..
io sono
io io
io + io
io + gli altri
io + mary
io - mary
solo mary
[QUOTE=Holly;2391380]pirandello?
esatto..
io sono
io io
io + io
io + gli altri
io + mary
io - mary
solo mary
Questo discorso, che in buona parte condivido, potrebbe diventare anche più complicato se si comincia anche a chiedersi quale sia il VERO se stessi, se quello che noi CREDIAMO di essere oppure se è più vero quello che gli altri percepiscono di noi....
Sempre che non ci sia una conscia volontà di mistificazione, si intende, altrimenti non se ne esce più....
Ma se a volte mi stupisco io stessa di quello che faccio/dico/penso? Faccio tante cose che voglio e altrettante che non voglio, qualcuno riesce ad inquadrarmi per come io mi vedo e ci sono addirittura persone che oggi mi conoscono, secondo me, più di quanto non mi conosca io stessa.
Il punto, come già detto su, è che noi non siamo capaci di capire quale sia il nostro vero io. O meglio, di esserlo possiamo benissimo esserne capaci, secondo me però la reale introspezione, accurata, seria, non la fanno tutti.
Solo tre? Sei ottimista, amico
(o pessimista, dipende dai punti di vista)
Ma "i 100000" non si possono riassumere nell'idea che gli altri si fanno di te? Certo magari non ti comporti allo stesso modo con tutti ma a meno che tu non abbia profonde crisi di identità ogni volta che conosci qualcuno il tuo io rimane lo stesso. Cambia magari superficialmente per un breve periodo di tempo.
Non è tanto il proprio cambiare quanto la irriducibile soggettività della percezione che gli altri hanno di te. Per ogni singolo individuo con cui interagisci sei una persona diversa, a prescindere da come ti poni. Anche se le riduci all'idea che gli altri si fanno di te, stai comunque parlando di infinite possibilità. Se all'infinito dai un nome, non lo riduci all'unità, sempre infinito resta (o potenzialmente tale, come in questo caso).