LA VELINITE
IL MALE DEL MILLENNIO
Categoria a rischio: Sesso femminile.
Il ben noto Pissicologo Pizzicagnolo Dott. Ing. Lup. Man. Gran. Farabut. De Lykanthropis espone qui di seguito il suo parere riguardo a questo pericolosissimo male che rischia di decimare la già in via d’estinzione categoria di donne definita delle “pure” (Dal famoso detto: “Al mondo esistono le troie e le pure… Le troie so’ troie e le pure… pure!”).
COME SI EVOLVE LA GRAVE MALATTIA E QUALI SONO I RISCHI
I primi sintomi si possono riscontrare in soggetti di sesso femminile dall’età compresa tra i sette ed i dieci anni, e sono rilevabili da un’innata predisposizione al ballo, ove non si intenda, però, danza come classicamente inteso, bensì minimi ondeggiamenti ondulo-rotatori del bacino nonché uso spropositato della gesticolazione degli arti superiori (dovuto ad ovvie carenze tecnico-ballereccie). Si può avere conferma dei sintomi se la paziente li evidenzia soprattutto in orari serali, specificatamente tra le ore 20:40 e le 21:00, ma anche tra le 18:00 e le 20:00. Si consiglia di scollegare immediatamente tutti gli apparecchi televisivi della casa. La cameretta si riempie misteriosamente di simpatiche bamboline, davvero dei modelli di educazione infantile, chiamate “Bratz”.
Se gli apparecchi televisivi non sono stati scollegati con la dovuta frequenza si rischia che la paziente, tra i dieci ed i tredici anni, attraversando per ovvi motivi naturali una fase di trasformazione psico-fisica dovuta all’improvvisa ed irrefrenabile mutazione corporea, possa covare recondita la speranza di poter assomigliare “a loro!” sempre di più… sempre di più…
Sintomi apparenti: la distanza con gli apparecchi televisivi comincia spaventosamente a ridursi, compaiono in casa tonnellate di riviste dagli assurdi nomi quali: “Adolescente Moderna”, “Velinity Fair”, “Cioè, Mbè, Maddeché Ahò”. E libri dalla dubbia provenienza: “Piccole Veline”, “Piccole Veline Crescono” e “Come farsi comprare un Bmw in 3 semplici mosse”. Nella cameretta della paziente cominciano lentamente a sparire i poster dei vari Paperino, Pippo e Pluto e ad apparire quelli di Costantino, Milton e Ascanio. Mentre quelli di Tanya Miss Italia e Barbie fotomodella vengono spodestati dalle immagini in scala reale di Alessia Fabiani e Ilary Blasy (con misuratore di proporzioni annesso).
A quattordici anni il male è ormai avanzatissimo, progredisce impetuosamente e senza possibilità di regresso fino ai diciotto. In questi terribili, durissimi anni, i genitori della paziente si trovano a dover affrontare problemi angosciosi quali:
- Comprare chilometri di stoffa, ago e filo per allungare le cosiddette “minigonne accappasòrca” o anche dette “a girofica” (la cui caratteristica è che se non le indossi sei più coperta), che la figlia compra a pochissimi euri da Zio Gucci e Tatto Valentino a Via Condotti;
- Acquistare fiamma ossidrica e seghetti da ferro per liberare dalle catene la paziente che, nel frattempo, si è incatenata all’apparecchio televisivo;
- Pagare milioni di logopedista (medico che riabilita la facoltà della parola) per la paziente, che ormai riesce solo a pronunciare termini “ridotti” (Esempi: Ballerina, Letterina, Microfonina, Scossettina, Schedina, Ereditierina, Spintarellina, Mamminavogliofarelavelina, che ormai è diventato un termine unico e indissolubile), tranne CALCIATORE, che invece riesce sempre benissimo, soprattutto se accompagnato dall’epiteto “MILIARDARIO”, e, ovviamente, “CALENDARIO”. Per citare una ben nota analista di costume potrei riassumere il concetto dicendo che la paziente, “affascinata da tutto ciò che finisce per -ina o -ine, cresce con la convinzione che il massimo sia diventare il minimo”.
Non si stupiscano, altresì, i genitori, se la ragazza, rientrando in casa dalla scuola, invece del consueto “Ciao Mamma, Ciao Papà!”, non dica nulla, ma accendendo lo stereo di casa su Radio DIGGEI, mimi un “balletto” sul tavolo della sala da pranzo, con una mega-sculettata finale che farebbe resuscitare le perversioni ad una mummia rinsecchita.
Nel frattempo la cameretta della paziente è diventata un Santuario con diversi altarini muniti di candelotti votivi, rivolti a: Sant’Ezio, Sant’Enzo, San Teo, Sant’Amadeus e San Quello del Riso. Più in alto padroneggia Sant’Antonio Da Striscia, ma al sommo di tutti c’è, ovviamente, il Divino Enzo da Salsomaggiore Terme.
A questo punto non c’è più nulla da fare… Il periodo di incubazione è finito e la malattia ha devastato la paziente che, ormai diciottenne, maggiorenne e maggiorata (grazie alla plastica al seno GENTILMENTE concessa dai genitori per festeggiare il passaggio all’età adulta), passa le ore al PC cercando di iscriversi a tutti i possibili provini per diventare “La nuova stella del mondo dello spettacolo”. Comincia allora ad imbucarsi in tutte le feste mondane che le capitano a tiro, con la speranza di far colpo su qualche regista, o alla peggio su qualche assistente di studio, o se proprio non c’è di meglio su qualche cameraman (con tutto il rispetto per i cameramen) che passano di lì “per caso”… Il più delle volte però, i gravi disturbi della malattia fanno sì che le percezioni della paziente vengano distorte e quindi incappi in loschi figuri che, fingendosi le figure professionali succitate, abusano a piene mani di tutto quello che la malata ha curato per anni nell’attesa di poterlo mettere “a frutto”...
Nei casi meno gravi si ritrova in affollatissime sale d’aspetto per il 64esimo provino della giornata, magari presso importantissimi canali televisivi, quali Tele Cisterna 2, Tele Poggibonsi o Tele Mergellina. La paziente viene assalita da imperscrutabili crisi psicologiche, ed a quel punto spuntano in lei le domande che segnano un’esistenza: “Avrò messoh il perizomah del coloreh giustoh?” oppure importanti deduzioni e considerazioni sulla propria figura umana: “Hai vistoh come mi guardavah il parcheggiatoreh… Sonoh la più grande gnoccah dell’universoh!”…
I casi più gravi, invece, sono quelli in cui la paziente, completamente offuscata dalla forma acuta della malattia, con i proventi di un “servizietto” ben riuscito a favore del pollo di turno (ricordate il famoso manuale “Come farsi comprare un Bmw in 3 semplici mosse”? La paziente ha impiegato 8 anni per leggere ben tutte e due le pagine, ma 8 minuti netti per mettere tutto in pratica!) compra l’automobilina nuova di zecca, ci schiaffa il girasole sul baule posteriore (altro inequivocabile segno di contagio) e se ne va in giro ripassando l’originalissima ed assolutamente inedita frase che dovrà pronunciare al prossimo provino, durante l’intervista:
“Il mondo dello spettacolo è importante perché finalmente mi darà la possibilità di dimostrare quello che so fare e quello che valgo! Ma in realtà io voglio laurearmi, sposarmi, avere una famiglia e tanti bambini che mi gironzolano per casa…”
Ottobre 2004
Dott. Ing. Lup. Man. Gran. Farabut. De Lykanthropis