Non ritieni una paralisi,totale o parziale che sia,un problema abbastanza grave da giustificare un aborto?
Visualizzazione stampabile
Rispondo anche io alla tua domanda: io sinceramente no, non ritengo essere paraplegici (o avere altri problem della mobilita') qualcosa che renda la vita totalmente indegna di essere vissuta.
E' vero che sicuramente e' un handicap che causa serie difficolta', ma purtroppo ci sono tantissime condizioni, genetiche o acquisite, che possono affliggere la vita di una persona. In un certo senso fa parte della condizione umana.
Fra l'altro come disse la montalcini un po' di tempo fa, davanti alle inevitabili conseguenze della sua ormai avanzatissima eta': "io non sono il mio corpo, io sono la mia mente".
La possibilita' di nascere o diventare paralizzati (o ciechi, sordi, autistici, ritardati mentali) fa parte della vita umana, esattamente come invecchiare. Non per questo uno deve spararsi a 50 anni.
Aggiungo che ho avuto la fortuna di conoscere diverse persone fisicamente disabili (nello specifico, in sedia a rotelle) e per quello che ho visto non me la sentirei mai di dire che la vita finisce (o non e' mai iniziata) perche' si e' disabili.
Per questo sinceramente mi preocuppano molto di piu' le disabilita' mentali, e in particolare mi spaventa veramente e' la possibilita' che un mio figlio (se ne avro') abbia un gravissimo ritardo mentale che lo renda totalmente incapace di interagire o rendersi conto del mondo intorno a lui.
Questa è una bella domanda, anche se viene dopo; qui è difficile da digerire il concetto di abortire una vita dopo la nascita, parlare quindi dei dettagli di chi/come ci si dovrebbe organizzare in tal senso è veramente ardito.
Dal mio punto di vista, che considero una decisione del genere un atto d'amore, dovrebbe competere ai genitori.
Il caso in cui questi fossero in disaccordo, rispondo anche a @morrigan , non lo considero; perché se non si è d'accordo quando ci si trova a dover scalare una montagna del genere, difficilmente ci sono i presupposti per poter condividere l'intera vita.
E' pur vero comunque che la sopravvivenza di una persona del genere è un impegno per l'intera società, che dovrebbe quindi poter avere un peso in certe decisioni... ma siamo ai dettagli...
Per me non c'è poi tutta questa differenza tra un neonato di poche ore e un bambino di 7 mesi, però un limite bisognerà pur metterlo.
Io personalmente non partorirei un figlio malformato o ritardato, non si tratta solo di condannare il bambino, ma pure se stessi. Amore quanto vuoi, ma non sono sicura che bastino attimi di felicità per compensare una vita di sacrifici.
Ovvio che è più spaventosa l'ipotesi di un ritardo grave mentale rispetto a uno stato di paralisi,però per quanto la vita possa essere bella ecc. io non me la sento di dire che avendo diritto di scelta io metterei al mondo un bimbo paraplegico dalla nascita,anzi,sono quasi certo che procederei con l'aborto.
Immagino che se io stesso fossi ridotto in quella condizione,non sarei felice di vivere,anzi.Di casi di persone disabili che si sono,con fatica estrema,costruiti una vita 'normale' ne è pieno,ma è senz'altro più facile trovare persone che lamentano gravemente il loro stato di disabilità,per via degli ostacoli -quasi- insormontabili che la vita ci pone.
Se il disabile ha forza di volontà,carattere forte e tanta voglia di vivere,le difficoltà si affrontano,in caso contrario è un supplizio purtroppo,e non avendo conoscenza del carattere del nascituro io propenderei per evitare rischi di sorta.
Eh, sti cazzi! Un conto è. Parlare prima che nasca, un conto è dopo, quando dopo ore di dolore senti questo cosino che piange e te lo mettono sulla pancia.Io lo dico da mamma, è una cosa che non potete capire certe dinamiche sono inspiegabili, persino per un padre a volte.
Scusami,. ma mi sembri un pochino OT .
Io non ho affermato e nemmeno voglio prendere in considerazione il fatto che si possa diventare disabili nel corso della propria vita; anzi considero l'invecchiarsi una malattia incurabile alla quale tutti siamo affetti e che ci renderà almeno in parte tali.
Se io diventassi disabile domani stesso, potrebbe accadere in un attimo, basterebbe un infortunio qualsiasi, una caduta, un incidente automobilistico, una malattia... avrei comunque degli strumenti psichici per affrontare il mio destino.
Un bambino neonato invece verrebbe iscritto a un gioco al suo massacro. Poi qua possono fare tutti i romantici quanto gli pare, ma nessuno poi si prende la briga di dedicarsi a un disabile in modo tale da non farlo vivere da diverso, a volte è addirittura impossibile.
Io non riesco a capire perché far vivere un bambino che fin dalla nascita E' CERTO che avrà una vita difficoltosa.
Poi si può pure fare l'esempio del genio in qualsiasi ambito, dall'artista allo scienziato, che sia riuscito a emergere nella società pur con tutte le difficoltà della sua disabilità, Però per uno che ci riesce ( e bisogna comunque analizzare quante e quali sofferenze ha dovuto comunque vivere) ce n'è un milione che soffre la propria emarginazione.
Certo che fa parte della vita, anzi della casistica, nascere sordi o paralizzati; ma non capisco perché non risparmiarli... anche quando ti compri una cosa qualsiasi può darsi che nel corso della sua vita si rompa o si difetti e si tenta di farla riparare; però se è già difettata quando si trova sul banco del commerciante, nessuno la comprerebbe... l'esempio sembra irriverente, ma se ci pensi bene è calzante!
- - - Aggiornamento - - -
Certo che il parere dei genitori dorebbe essere sopra ogni altro, anche io penso così... la questione che pongo è quale genitore dimostri più amore per il proprio figlio: quello che lo vuole in vita a tutti i costi oppure quello che decide LUI, CON LA SUA VOLONTA' di non farlo vivere?
...Come faccio ad essere OT parlando di persone nate o divenute disabili in un topic che parla di persone nate disabili?
Cmq ok, sul serio, non e' che non voglio discutere, ma dopo il paragone che se un bambino e' difettoso lo riporti al negozio non penso di poter dire piu' nulla di coerente con il topic.
Mi pare di aver capito anche che non sia neanche piu' un discorso di "pieta'" verso i meno fortunati: e' lo stato che supporta il nuovo nato disabile, quindi ok, strappiamolo ai genitori e buttiamolo da una rupe appena nato; tanti soldi e preoccupazione risparmiati per i contribuenti.
Non so dove vogliate tracciare la linea, visto che mi pare di aver capito che nel calderone ci finiscono tutti indiscriminatamente: ritardati, paraplegici, sordi, ciechi.
Per la cronaca anche io quando ero bambina avevo dei difetti fisici che mi ostacolavano e mi hanno procurato una certa dose di emarginazione/isolamento dai miei coetanei (nonche' di sofferenza per il dover sopportare le cure), per fortuna i miei sono un po' piu' aperti di mente e non mi hanno abbandonata in autostrada.
PS:
http://4.bp.blogspot.com/-gyhQQ2IxEI.../mafalda-1.gif
Lo so perfettamente (e chi ti dice che io non abbia figli o non ne abbia avuti di disabili...), però sono del parere che il valore della vita lo dà l'esperienza e quindi il tempo passato in vita.
Solitamente ci addoloriamo maggiormente per la morte di un giovane che di un vecchio, perché pensiamo alle potenzialità non risolte della sua vita; se però ci mettiamo dal punto di vista di quanto realizzato è l'esatto opposto.
- - - Aggiornamento - - -
Immagino (e lo spero per la tua intelligenza) che tu lo faccia apposta a capire il contrario delle affermazioni altrui, sei intellettualmente disonesta.
Perchè in questo genere di discussioni si tenta sempre di far passare come bestie senza cuore chi si pone semplicemente dei dubbi?
Vabbé a @Layne S. nemmeno le rispondo più...
no beh io sono padre e sono d'accordo con te.
le amniocentesi le ho fatte per due volte e sarei stato favorevole all'aborto in caso di problemi seri.. ma un figlio già nato credo che anche un padre farebbe fatica a pensare di sopprimerlo.
- - - Aggiornamento - - -
questo è un bel dilemma.
Capisco benissimo il vostro ragionamento e non trovo che sia sbagliato o che sia da bestie, la mia opinione è personale, non oggettiva. Quando mm i hanno detto che mio figlio aveva un trauma al cervello non mi sono soffermata a pensare che poteva rimanere cerebroleso e che avrebbe avuto una vita dura, ho solo sperato che non fosse così, che stesse bene. Il resto non contava nulla perché era mio figlio. Grazie al cielo si è ripreso alla grande. Se mi avessero detto che avrebbe avuto gravi problemi mentre ero in gravidanza, forse avrei pensato diversamente, Non lo so. Ogni storia è soggettiva, ma sono convinta che il legame che una madre sviluppa per il proprio figlio Va al di là di tutto. Attenuazione che non voglio dire che un padre non è legato al figlio come la mamma, dico che è quest'ultima a legarsi in modo quasi morboso a volte. Potrei cercare di spiegarlo in tutte le lingue, ma non ci riuscirei. Tutto ciò per dire che in campo decisionale può essere che i genitori inizialmente d'accordo sulla scelta, possano invece trovarsi divisi in seguito. Ovvio che non vale per tutti.
purtroppo ultimamente io vedo la mercificazione delle persone...ormai ci scegliamo giusto per l'involucro e per l'apparenza, spesso quando la gente ha rapporti occasionali sceglie la persona in base a delle caratteristiche che sono molto simili e vicine a quelle che si possono considerare quando si acquista un oggetto, come una macchina ad eempio (anche se nel caso delle donne sperate che non vada troppo veloce :lol:)
Ma è solo uno dei tanti esempi possibili, le persone si vendono e si comprano per molto meno..
Sai Abel, io sono contro la globalizzazione e la concessione indiscriminata di ogni forma di libertà senza applicare troppo criterio, e solitamente non mi piacciono i compromessi e le vie di mezzo..ma in certi casi il grigio è necessario...
Gli Spartani avevano usanze ben note con cuccioli d'uomo e non mischiavano il loro seme quello di altre etnie e popoli..ma la storia ci spiega che il fallimento di Sparta in parte derivò proprio da certi sistemi che aspiravano alla perfezione genetica umana. e mi fermo all'età classica per non citare esempi meno inerentie più recenti.
La vita vale sempre la pena di esere vissuta...ma queste cose probabilmente si concepiscono solo quando ti trovi in un letto di ospedale perchè qualcuno è convinto di poterti diagnosticare una malattia troppo bastarda per essere curata.
Giusto ieri mi passava di fianco una signora con un cagnolino di piccola taglia che riusciva a deambulare solo grazie all'ausilio della protesi con rotelle, ma a lui fregava poco, era felicissimo e si godeva quel momento fantastico dove passeggiava allegramente e si gustava tutto....se lo avessero soppresso non avrebbe potuto gioire di momenti che probabilmente per lui valgono tantissimo.
Poi ci sono tanti altri tipi di considerazioni che potrei fare in merito a tale argomento, ma visto che sono legati a piani meno materialistici dell'esistenza eviterò di esporli e incasinare troppo il dibattito ;)
Molti interpretano che io sia alla ricerca della razza perfetta, il titolo del topic è ironico, son io per primo che mi pongo delle domande, su me stesso prima che sulla questione che sto ponendo.
Ieri vedevo questa bambina vivacissima per l'età, che si rivolgeva a tutti gli astanti, i quali le davano ascolto come si fa a una bambina qualsiasi... un paio di loro le han anche detto "bella", riferendosi a una bellezza interiore e con disponibilità così esagerata da diventare emarginanti per l'altro verso.
Io mi immaginavo gli anni a venire di tale bambina, in particolare le battute dei compagni di scuola (che sanno far tanto male), i commenti; mi immaginavo i cotanei scegliersi per i primi amori e lei a un angolo a scrivere leopardiane poesie... gli inviti e gli atteggiamenti più per pena che non per reale considerazione di eguaglianza.
Insomma cerco di far capire che son mosso più da eccessiva sensibilità che non da spietatezza; sono John Wayne che uccide l'amato cavallo perché s'è azzoppato e non un cacciatore che cerca il solo gusto dell'assassinio della sua preda.
- - - Aggiornamento - - -
Togli dalla mente ogni mercificazione e passa al pratico, con un piccolo esempio: tu ci faresti sesso con un/una partner con un occhio cavo e la bocca sempre spalancata e deformata? A me non verrebbe alcuna fantasia... Ecco, quella bambina raggiungerà un età nella quale, per sentirsi come gli altri (ammesso che fino ad allora ci si sia sentita, cosa che dubito), avrà bisogno di essere scelta da qualcuno e farci sesso.
Io vorrei solo evitarle certe pene...
Chi mi conosce qui da più tempo sa che in un letto d'ospedale ci sono stato e che me la sono dovuta vedere con un tumore. Oggi fanno 6 anni, credo di essermela scampata.
Sensibilità ne ho molta, ma sto coi piedi per terra.
Il cane non conta, come ho detto lungi da me il pensare di sopprimere persone di età superiore a qualche giorno per un avvenuta malattia.
Io so di una ragazza, bella ma bella davvero, metà slava e metà italiana, che ha passato gli anni di scuola a farsi prendere in giro da gente che la chiamava zingara di merda.
Ad un'altra perché non ci era stata con un compagno di classe avevano telefonato ai genitori chiedendo "abita qui la puttana della scuola?"
La madre dei cretini è sempre incinta, a qualsiasi età. Ed è pieno il mondo di gente così.
Perché qualsiasi cosa è meglio della morte, o almeno finché il mostro non è tuo figlio.
Si morrigan, dici bene. Però come ben sai è possibile effettuare una interruzione volontaria della gravidanza anche al 4° e 5° mese per le ragioni che dici tu. E' il cosiddetto aborto terapeutico, conseguente solitamente ad analisi del liquido amniotico (amnocentesi) o dei villi coriali (villocentesi).
Nel caso della amniocentesi è praticamente impossibile rispettare i termini dei 90 giorni, in quello della villocentesi molti difficile.
Molti aborti per sindrome di down o per varie altre problematiche legate al feto sono dunque da ascrivere ad aborti terapeutici.
Indipendentemente dalla legislazione in maniera di IVG, il problema e la responsabilità etica di un aborto è enorme e va al di là di ogni considerazione o presa di posizione, sia essa politica o religiosa.
Credo che sia già una decisione devastante - per una coppia, ma soprattutto per una donna - decidere di porre fine ad una gravidanza. Non oso pensare alle complicazioni etiche derivanti dalla possibilità di uccidere volontariamente e in maniera assistita, un bambino già nato.
Il topic è partito sull'analisi di una bambina brutta e deforme. Un bambino brutto e deforme sicuramente dai suoi coetanei riceverà devastanti ferite psicologiche, ma può dare e ricevere amore dalla famiglia e da tutte quelle persone che hanno un cuore e una sensibilità tali da meritarsi l'appellativo di "persona umana". E non è detto che questo amore non sia poi sufficiente a fare di lui una persona capace di ritagliarsi il suo angolo di felicità.
Discussioncina leggera eh ? :)
Entrambi. Per altro le mie esperienze ce le ho avute e parlo anche per quelle.
Per come mi conosco, se quella bambina fosse stata mia figlia, alla veneranda età dei 5-6 anni che avrà avuto non ci sarebbe di certo arrivata. A qualunque costo. Solo il veto, ma più che convinto, della madre avrebbe potuto FORSE distogliermi.
finché é tua figlia...potrei dirti...boh veditela tu.
ma quell'entrambi cosa vorrebbe dire? domanda retorica
perchè hai di nuovo "spiegato" il concetto con la visione da padre...ma...spiega quindi l'altro concetto visto che hai detto "entrambi"
Sei una persona orribile! i bambini "speciali" non si uccidono, basta rinchiuderli per tutta la vita in un istituto e raccattare compassione tra amici e conoscenti. Poi devi capire che sono bambini diversamente abili, magari non sanno parlare,leggere, mangiare ecc però fanno dei versi bellissimi e sbattono il cucchiaio della pappa per tutta la casa, per non parlare di quando lo specialista ti chiede 150 euro l'ora per le sue amorevoli e disinteressate cure per il bene del pargolo.
Abel posso chiederti se hai figli ?
Giuro che non lo chiedo per condannare quanto hai scritto o per polemizzare o per fare demagogica retorica. Nessuna di queste cose è di mio interesse, almeno qui dentro.
Lo chiedo per capire meglio quello che vuoi dire e quello che senti.
Se mio figlio/mia figlia fosse davvero brutto/a, non lo ammazzerei di certo. E provo a parlare da Genitore. Esiste la chirurgia estetica. Poi capita anche a me di vedere mostri-bambini e pensare "Ma poraccio...", ma non penso una sillaba in più. Non potrei mai.
Infatti riportavo una parte della legge.
Ripeto che se io sapessi che mio figlio di sicuro nascerà con gravi problemi, fino al 4mese probabilmente abortire, anche se non posso esserne sicura. Lo farei perché non mi sento all' altezza di affrontare certe situazioni e lo ritengo un mio forte limite. Superati i 4 mesi, non credo riuscirei, ma sarebbe ci penserei seriamente. Dopo la nascita no. Questo per quanto riguarda me.
Inoltre vorrei chiedere se vedere un bambino deforme, ma vivace e allegro non porti anche a farsi questa domanda: non può essere che sia felice di vivere? Seppur non come gli altri?
I bambini già in molti asili vengono abituati a stare a contatto con bimbi malati gravi, da mio figlio è così. E ciò viene fatto per insegnare loro fin da piccoli a non considerare diverso il diverso. So che non è così semplice, che molti bimbi anche se ingenuamente possono essere crudeli, ma forse il problema Non estirpato alla radice, ma bisogna cercare di risolverlo. Ma questa è sempre una mia riflessione personale.
e chi lo sa, magari è geniale e avrà più successo di qualche coglionazzo carino che scorazza per le strade
oppure va da chiambretti e diventa famoso
anche perchè in quel caso andrebbe fatta una strage, e c'è chi confonde la morale con l'intelligenza
non è vero, perchè non decidi tu la sua morale e stili di vita, c'è chi ama odiare ed essere odiato o rifiutato dalla società, lo rende più sereno
inoltre l'idea che lui, dopo aver faticato nell'infanzia, possa riscattarsi potrebbe impedire a sopprimerlo