Originariamente inviata da
Abel Balbo
Guarda che non c'è tutta questa differenza.
Quando avviene l'aborto terapeutico il feto ha ormai oltre 5 mesi, quasi 6 (al tempo dell'amniocentesi devi aggiungerci il periodo necessario per le analisi, che è piuttosto lungo e quello pratico di ricovero e avvelenamento del feto) e se fosse partorito vivo ci sono alcune possibilità di sopravvivenza, con un'incubatrice.
E' un bambino a tutti gli effetti! In questo hanno ragione i cattolici, un vero e proprio omicidio!
La differenza sta nel non rendersene conto nel caso dell'aborto e nell'evidenza dei fatti nel caso che propongo io, di estenderlo ai primi giorni di vita.
In concreto nel caso dell'aborto terapeutico si pratica l'omicidio introducendo delle candelette avvelenate nel ventre materno, e si partorisce quindi un feto privo di vita. Se per ipotesi si fascesse nascere al quinto mese e poi lo si avvelenasse al di fuori del ventre materno, sarebbe omicidio, ma all'atto pratico non cambierebbe niente.
Come vedi certe volte è più una questione di forma che non di sostanza.